La confessione scioccante
La statistica vede con i governi democratici negli USA una possibile tendenza di rafforzamento del dollaro.
La recente pausa delle borse americane è stata un’ottima occasione perché questo si verificasse.
Se centriamo la nostra attenzione sul Dollaro/Yen, tale tendenza si è manifestata fin dal 6 gennaio scorso. Nella data dell’assalto a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Trump, l’USDJPY toccava infatti un minimo di importanza strategica.
Nel dettaglio di analisi, partiamo dal minimo-massimo del Covid: 112.27 il massimo del 20 febbraio, 101.18 il minimo del 9 marzo..
Sulla presa d’atto dell’impossibilità di controllo della pandemia, il dollaro, mentre le borse continuavano a crollare, assumeva il ruolo di bene rifugio.
La vendita di asset per coprire le perdite alimentava la domanda di dollari, creando un potente recupero della valuta americana, che il 23-24 marzo, alla fine della discesa delle borse, toccava il picco relativo di 111.71: circa il 93,75% di ritracciamento, metà strada fra l’87.50% e il 100%.
Da quel momento il trend del Dollaro/Yen è stato coerente con l’indebolimento del dollaro contro le altre valute: salvo un picco temporaneo maturatosi il 5 giugno, fuori statistica, è ben visibile un canale discendente molto regolare che ha offerto parecchie opportunità ai Swing trader nel secondo semestre del 2020.
Il citato minimo del 6 gennaio, nell’area di 102.65 ha toccato il 12.50% del range, perfettamente in linea con le nostre statistiche tipiche.
La ripresa del corso ha portato la quotazione nell’area 109 in questi ultimi giorni, dove il prezzo ha manifestato qualche esitazione ad andare a toccare il massimo relativo di giugno a 109.85, nell’area del 75% del range.
Di fatto il superamento di tale area, oltre 110, darebbe un segnale di possibile inversione di trend del Dollaro/Yen, da ribassista a rialzista, anche se 110.87 (87.50% del range), 111.60 e 112.24 sono resistenze rilevanti da rompere.
Difficile dire se i tempi siano maturi o no perché questo avvenga. Le borse americane hanno chiuso la settimana in rilevante divergenza sui tre indici principali: Dow Jones al nuovo massimo storico, l’S&P500 in doppio massimo storico chirurgico, il Nasdaq in evidente stato di debolezza..
Da un punto di vista tecnico, potrebbe starci un’altra gara ribassista, ma tutto questo confligge con l’enorme afflusso di dollari che avverrà sulle borse, a seguito dell’approvazione del piano da 1,9 trilioni di dollari. E quindi staremo a vedere.
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P.S.: Nel webinar, Fabrizio farà una confessione, piuttosto scioccante, che dimostra la sua indole di assoluta trasparenza umana e professionale. Ti consiglio di ascoltarla: perché a noi piace raccontare la realtà in tutti i suoi aspetti. Tecnica, umanità, trasparenza: una grande lezione di due professionisti che ti consiglio di non perdere. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia