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Dietro le quinte di fintech

La parola FinTech è sulla bocca di tutti. Ma cosa si nasconde dietro, in particolare sotto il profilo delle leggi di vigilanza, e di cosa dovrebbero essere a conoscenza utenti, trader e operatori? Vediamo di chiarire.

Cos’è FinTech?
La parola FinTech suggerisce già che si tratta di finanza e tecnologia. Ma come viene definita esattamente? FinTech viene descritta dal Financial Stability Board (FSB) come un’innovazione tecnologica nei servizi finanziari che potrebbe portare a nuovi modelli di business, applicazioni, processi o prodotti con un impatto significativo sulla fornitura di servizi finanziari.

Questa descrizione piuttosto generica è suddivisa dalla BCE in due aree: l’area FinTech-Bank e l’area delle società FinTech. La BCE definisce la prima come un modello di business in cui lo sviluppo e la fornitura di prodotti e servizi bancari si basa sull’innovazione fondata sulla tecnologia. Le società FinTech, invece, vengono descritte dalla BCE come nuovi operatori del mercato che adottano innovazioni tecnologiche per competere con banche consolidate nella catena del valore, così come fornitori di servizi finanziari esistenti che espandono le loro attività alle banche, qualificandosi quindi come nuovi operatori che necessitano di approvazione bancaria.

BaFin descrive il termine FinTech come giovani aziende che offrono servizi finanziari specializzati e particolarmente orientati al cliente utilizzando sistemi basati sulla tecnologia.

Quali sono i modelli di business di FinTech?
Ora che la terminologia è stata chiarita, sorge una domanda: in quali aree si possono incontrare le FinTech? I modelli di business più comuni che appaiono nel contesto della precedente descrizione del termine FinTech sono i seguenti, secondo l’elenco di BaFin:

  • metodi di pagamento alternativi
  • gestione automatizzata del portafoglio finanziario
  • Tecnologia blockchain (ad esempio per quanto riguarda la protezione da contraffazione)
  • Crowdfunding (finanziamento collettivo)
  • Crowdinvesting (come parte del crowdfunding)
  • Crowdlending (come parte del crowdfunding)
  • InsurTechs (ad esempio portali di confronto)
  • consulenza automatizzata sugli investimenti (Robo Advice)
  • Autotrading
  • piattaforme per la segnalazione e l’esecuzione automatica degli ordini (Signal-Following und Social Trading)
  • dove possibile, creazione di schede informative sulle attività di investimento
  • valute virtuali = Virtual Currency (VC)

Di seguito vengono presentati brevemente alcuni aspetti di questi modelli di business FinTech da considerare da parte di utenti, trader e operatori.

Gestione automatizzata del portafoglio finanziario
Per investitori e trader esperti, la gestione automatizzata del portafoglio finanziario non è una novità. Per anni, queste FinTech sono state in competizione con i gestori patrimoniali tradizionali. In linea di principio, la gestione automatizzata del portafoglio finanziario funziona in modo molto semplice. Un questionario su base web cattura le informazioni chiave del cliente, come circostanze personali, obiettivi di investimento, conoscenze, esperienza e volontà di assumersi dei rischi. Sulla base di queste informazioni, un algoritmo calcola quindi una strategia di investimento o un portafoglio di esempio per la gestione delle risorse del cliente. Questa strategia di investimento generata matematicamente è concordata tra il cliente e il gestore come linea guida per gli investimenti. Tipici in questo contesto sono gli Exchange Traded Funds (ETF) come strumenti finanziari.

Per tali attività, il fornitore (gestore) deve avere la licenza BaFin come gestore di portafoglio finanziario.

“Gli utenti dovrebbero prestare attenzione al modello specifico gestito dal fornitore o la piattaforma e se esiste o meno una licenza BaFin.”

Consulenza automatizzata sugli investimenti (Robo Advice)
In linea di principio, la consulenza automatica sugli investimenti funziona allo stesso modo della gestione automatica del portafoglio finanziario. La principale differenza è che il Robo Advice fornisce al cliente uno o più consigli (raccomandazioni) concreti sull’acquisto o la vendita di strumenti finanziari insieme a una descrizione precisa (ISIN, numero di unità, limite se applicabile). Il cliente può quindi implementarli, ma non è necessario.

Per tali attività, il fornitore (operatore) deve generalmente disporre di una piattaforma basata su Internet e una licenza BaFin per fornire consulenza sugli investimenti.

Autotrading (Trading automatico)
Da un punto di vista regolamentare, l’auto-trading è anch’esso un consiglio d’investimento che richiede una licenza. Anche in questo caso, la base viene fornita dai dati sul cliente raccolti via internet; le informazioni del cliente, l’esperienza, le circostanze finanziarie, la volontà di assumersi rischi, gli obiettivi di investimento, ecc. Sulla base di ciò, viene preparata una proposta di investimento concreta o un portafoglio campione. Questa attività, in cui il cliente è libero di decidere se seguire o meno la proposta di investimento, rappresenta, secondo il parere di BaFin, una consulenza d’investimento soggetta a licenza, indipendentemente dalla scelta del cliente di seguire la raccomandazione o meno. In termini di diritto di vigilanza, l’attenzione è rivolta esclusivamente a una raccomandazione concreta di investimento.

Signal-Following
Una piattaforma (che da un punto di vista legale è l’operatore) offre la possibilità ai trader di gestire pubblicamente i loro portafogli, in modo che tutte le decisioni di trading possano essere osservate in modo comprensibile da tutti. Nel Signal-Following, il cliente, noto anche come “follower,” collega il suo portafoglio al portafoglio di riferimento. Le decisioni del trader nel portafoglio di riferimento selezionato vengono quindi automaticamente eseguite per il portafoglio del cliente (follower).

Con il Signal-Following, il portafoglio di riferimento, se ne possono selezionare diversi, può anche essere rappresentato da certificati, e la strategia di trading può essere replicata in base all’investimento in tali certificati.

Secondo BaFin, la piattaforma dovrebbe di norma fornire la gestione di portafogli finanziari e l’intermediazione di investimenti e contratti come attività soggetta a licenza. Sebbene il trader prenda le decisioni di trading, queste vengono implementate solo utilizzando la piattaforma su cui è stabilito il collegamento con i follower. Per questo motivo, BaFin quindi assegna l’attività che richiede la licenza all’operatore della piattaforma.

Il trader stesso, che pubblica le sue decisioni di trading su tale piattaforma, secondo il parere del BaFin, spesso non fornisce una licenza soggetta alla legge bancaria (KWG). Tuttavia, BaFin si riserva espressamente il diritto di esaminare caso per caso e sottolinea che può anche essere presa in considerazione la classificazione di tali operatori (fornitori di segnali) come analisti finanziari in conformità con le sezioni 85 e 86 del WpHG (legge sulla negoziazione di titoli) con i corrispondenti obblighi di notifica preventiva nei confronti dell’autorità di vigilanza.

Per inciso, il BaFin chiama anche il social trading che segue il segnale.

Conclusione
Per gli utenti di tali offerte FinTech (clienti, investitori, trader) è importante prestare attenzione al modello specifico gestito dal fornitore o dalla piattaforma e se è disponibile una licenza BaFin, generalmente richiesta, per questo modello di business.

Per gli operatori di piattaforme, è assolutamente necessario verificare innanzitutto il modello di business, per un possibile obbligo di licenza da parte di BaFin, poiché i confini tra la licenza e il requisito di licenza sono estremamente difficili da tracciare in molti modelli di business FinTech.

Per i trader che utilizzano tali piattaforme e fungono da fornitori di segnali (Social Following o Social Trading), è importante verificare preventivamente se possano operare con società di servizi finanziari soggette a licenza in proprio o se debbano essere classificate come analisti finanziari con obbligo corrispondente di notificare BaFin.

 

Prof. Dr. Klaus F. Bröker

Il Prof. Dr. Klaus F. Bröker è un avvocato da 22 anni, specializzato in banche, borse e mercati dei capitali sia a livello nazionale che internazionale. Assiste istituzioni finanziarie nazionali ed estere. Bröker è un trader di borsa certificato, insegna conformità, addestra altri trader di borsa ed è autore di numerosi libri e articoli specialistici. broeker@24legal.de

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