Non uno dei tanti.
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I mercati
L’S&P500 future ha visto nella giornata di ieri una apertura in potente gap up e per tutta la giornata ha brillantemente mostrato il meglio di sé, superando quota 5800.
Il mercato delle opzioni ci forniva una immagine di resistenze a partire da 5750, in apparenza dure da rompere, che sono state violate, invece, senza grandi difficoltà.
La gran parte del movimento rialzista è avvenuto prima dell’orario americano.
Sul fronte delle notizie, segno molto positivo per le PMI sui servizi, negativo sul manufatturiero. Ma tutto è sembrato del tutto neutro rispetto al trend rialzista della giornata.
Il rapporto fra Nasdaq ed S&P500 è migliorato, con una ritrovata spinta da parte delle tecnologiche: analogamente per il rapporto delle sette Magnifiche rispetto all’S&P500, balzato dagli inferi dove era sceso.
Il Volatility Flow Index, indicatore di rischio, dall’11 marzo sta continuando in modo ininterrotto a recuperare posizioni: non è ancora uscito dall’area di sensibilità al rischio, ma sta dando buoni sintomi.
Nella Classroom di oggi alle 11.30 esamineremo a fondo questi indicatori.
Il VIX
Per la prima volta dal 23 febbraio, il VIX scende sotto il livello critico 18.86 e chiude a 17.48.
Sembra un clima di improvvisa ritrovata serenità per le borse, forse favorito da un tono accomodante sull’argomento dazi.
Tono che non dobbiamo farci troppe illusioni, potrebbe cambiare da un momento all’altro.
Data critica il 2 aprile, dove, forse, avremo un quadro più preciso e delineato per i dazi: e vedremo come reagiranno i mercati.
Il Dow Jones
Dei tre indici principali americani, solo il Dow Jones ha chiuso sullo stesso livello dell’apertura della candela del 10 marzo senza riuscire a superarla.
Gli altri due indici hanno invece chiuso abbondantemente sopra, dando il via ad una inversione conclamata, con il superamento della candela più critica della discesa.
Nell’analisi riservata agli abbonati pubblicata ieri, c’è un 28% di probabilità che il minimo del 13 marzo non venga violato entro il 5 maggio. Mentre c’è una probabilità nettamente a favore che la chiusura del 5 maggio sia più alta del minimo del 13 marzo.
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