Luis C. Marín – Research Analyst
Il mercato valutario ha vissuto una settimana di forti movimenti, caratterizzata dalla solidità del dollaro, dall’inaspettata forza dello yen giapponese e da un euro che continua a perdere slancio. Con dati economici chiave e segnali provenienti dalle banche centrali, la volatilità ha dominato il mercato. Quali fattori hanno spinto questi cambiamenti e cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni?
Il dollaro impone il suo dominio: la Fed mantiene il controllo
Il dollaro statunitense ha chiuso la settimana con una nuova dimostrazione di forza, sostenuto da dati sul mercato del lavoro superiori alle aspettative. Nonostante la creazione di soli 143.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, rispetto ai 170.000 previsti, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,0%.
Questo dato rafforza la posizione della Federal Reserve (Fed) di mantenere una politica monetaria restrittiva più a lungo, rinviando la possibilità di un taglio dei tassi fino alla metà del 2025. Di conseguenza, l’indice del dollaro (DXY) ha raggiunto un massimo di 108,02, riflettendo la fiducia del mercato nella valuta statunitense.
Chiave di mercato: la solidità del mercato del lavoro negli USA riduce la probabilità di tagli aggressivi dei tassi, rafforzando il dollaro nel breve termine.
Lo yen giapponese prende slancio: la BoJ è pronta ad aumentare i tassi?
Il vero protagonista della settimana è stato lo yen giapponese, che ha sorpreso il mercato con un significativo apprezzamento contro il dollaro, chiudendo a 151,9 yen per USD, il suo livello migliore negli ultimi due mesi.
Il motivo di questo movimento è il crescente ottimismo su un possibile rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone (BoJ). I dati recenti hanno mostrato che la spesa delle famiglie a dicembre è cresciuta del 2,7% su base annua, molto oltre le aspettative, rafforzando l’idea che l’economia giapponese sia abbastanza forte da sopportare un rialzo dei tassi.
Commenti da parte di membri della BoJ hanno alimentato ulteriormente le speculazioni, suggerendo che l’era dei tassi negativi potrebbe finire prima del previsto.
Opportunità di mercato: se la BoJ conferma un cambiamento di rotta nella sua politica monetaria, lo yen potrebbe continuare la sua corsa rialzista nei prossimi mesi.
L’euro perde forza: incertezza nella zona euro
Mentre il dollaro rimane forte e lo yen si rafforza, l’euro ha subito un nuovo calo, scendendo dello 0,2% fino a 1,0362 dollari per euro.
Il deprezzamento della valuta europea è dovuto a diversi fattori
- La forza del dollaro, che spinge al ribasso la maggior parte delle valute globali.
- L’incertezza sull’economia della zona euro, con dati contrastanti su crescita e occupazione.
- Le tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, che stanno generando preoccupazione nei mercati.
A questo si aggiunge la posizione della Banca Centrale Europea (BCE), che ha iniziato a inviare segnali di un possibile allentamento della politica monetaria più rapido del previsto, indebolendo ulteriormente l’euro.
Rischio imminente: se la BCE adotta una posizione più accomodante troppo presto, l’euro potrebbe continuare a perdere valore rispetto al dollaro e allo yen.
Conclusione
La settimana è stata caratterizzata dalla forza del dollaro, supportata da dati occupazionali positivi, dall’apprezzamento dello yen in seguito alle aspettative di un possibile rialzo dei tassi in Giappone e da una leggera debolezza dell’euro influenzata da incertezze economiche e commerciali.
Gli investitori dovranno rimanere attenti alle prossime pubblicazioni economiche e alle decisioni delle banche centrali, che potrebbero influenzare l’andamento delle principali valute nel prossimo futuro.
Luis Carlos Marin Pinzon
Ingegnere industriale alla “Universidad de América” in Colombia, Senior Trade Analyst con oltre 3 anni di esperienza in operazioni e analisi di mercato. Ha conseguito corsi certificati in Trading Professionale e Trading in Borsa, Gestione e Amministrazione di Portafogli nella Borsa Valori Colombiana (BVC), Principi di Investimento, Fondamenti di ETF, Analisi Tecnica Avanzata nel Gruppo Messicano Stock Exchange (GBM) e Fondamenti di Trading e Strategie Avanzate di Trading presso il Market Traders Institute (MTI).
Dello stesso autore: Mercato Forex in allerta: impatto dei nuovi dazi di Trump