Il dollaro statunitense, misurato dall’indice DXY, ha subito pesanti perdite la scorsa settimana, sotto la pressione del crollo dei rendimenti dei titoli del Tesoro nella maggior parte dei titoli a scadenza dopo la svolta della Federal Reserve. Sebbene mercoledì la banca centrale americana abbia mantenuto invariate le sue impostazioni politiche, ha adottato una posizione a cupola, un cambiamento che sembrava improbabile sulla base della recente retorica.
Per offrire un contesto, la Federal Reserve ha adottato una visione più ottimistica delle prospettive di inflazione, ha preso atto dell’inizio delle discussioni sui tagli dei tassi e ha segnalato un allentamento di 75 punti base nel 2024 alla fine dell’ultima riunione dell’anno. L’inaspettato cambiamento di strategia ha colto gli investitori alla sprovvista e dalla parte sbagliata della situazione, spingendo le aspettative sui tassi di interesse drasticamente al ribasso (vedi grafico in figura 1).
Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, in un’intervista prima del fine settimana ha messo in dubbio l’idea che i politici parlassero apertamente di ridurre i costi di finanziamento, ma Wall Street ha minimizzato la contraddizione. Sono emerse molte teorie per spiegare il cambiamento di tono, ma la maggior parte dei trader ritiene che non si tratti di un’inversione completa della politica, ma piuttosto di una tattica di controllo dei danni per ridurre gli spiriti animali e impedire che le condizioni finanziarie si allentino ulteriormente.
Con i mercati sempre più fiduciosi che la Federal Reserve allenterà sostanzialmente la sua posizione nei prossimi 12 mesi, i rendimenti obbligazionari e il dollaro probabilmente rimarranno sbilanciati al ribasso nel breve termine. Tuttavia, le aspettative sugli interessi potrebbero cambiare, soprattutto se i dati in arrivo indicassero una forte crescita e elevate pressioni inflazionistiche. Per questo motivo, i trader dovrebbero monitorare attentamente il calendario economico.
I primi giorni della settimana non saranno caratterizzati da eventi di rischio importanti, ma venerdì sarà fondamentale con la pubblicazione del reddito e delle uscite personali, un rapporto chiave contenente informazioni sulla spesa dei consumatori e, soprattutto, il Core PCE, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed. Affinché il percorso del FOMC, così come previsto dagli operatori di mercato, rimanga debole, la spesa personale e il PCE core devono mostrare moderazione. L’incapacità di mostrare moderazione indicherebbe che l’economia è ancora in fase di riscaldamento e che sarebbe prematuro allentare la posizione politica, uno scenario che potrebbe indurre una rivalutazione delle aspettative sui tassi di interesse, aumentando nel contempo il biglietto verde.
ANALISI TECNICA EUR/USD
La coppia EUR/USD ha registrato un rally la scorsa settimana, ma non è riuscita a eliminare i cluster di resistenza nell’area 1,1015, con i prezzi che sono scesi mentre metteva alla prova questa area. Se il momentum rialzista continua a diminuire e i venditori rientrano in scena, la prima linea di difesa contro un assalto ribassista si trova a 1,0830, vicino alla media mobile semplice a 200 giorni. Ulteriori perdite potrebbero attirare l’attenzione su 1,0770, seguito dal supporto della linea di tendenza a lungo termine a 1,0640.
D’altra parte, se la coppia riuscisse a consolidarsi più in alto e a superare la resistenza che si estende da 1,0995 a 1,1020, un potenziale movimento verso la soglia di 1,1100 potrebbe essere sulle carte. La violazione di questo tetto potrebbe rappresentare una sfida per i rialzisti, ma in caso di rottura non si può escludere la possibilità di rivisitare i massimi del 2023 in prossimità di 1,1275.
ANALISI TECNICA USD/JPY
La coppia USD/JPY è crollata la scorsa settimana, rompendo e chiudendo al di sotto della media mobile semplice a 200 giorni, segnando uno sviluppo ribassista nell’analisi tecnica. Se le perdite dovessero continuare nei prossimi giorni, la coppia potrebbe stabilire una base attorno al livello psicologico di 141,00. È imperativo che questo piano venga mantenuto, in caso contrario, si potrebbe causare un pullback verso il supporto della linea di tendenza a 139,40.
D’altro canto, se il cambio USD/JPY dovesse riprendere inaspettatamente la sua ripresa, il primo ostacolo sulla sua strada sarà la media mobile semplice a 200 giorni. Dato il peggioramento del sentiment nei confronti del dollaro statunitense, rompere questa barriera potrebbe rivelarsi difficile, ma un movimento riuscito al di sopra di essa potrebbe aprire le porte ad un rally verso 144,60. Con più forza, l’attenzione si sposta quindi sulla soglia di 146,00.
ANALISI TECNICA GBP/USD
La coppia GBP/USD è balzata la scorsa settimana, toccando brevemente i livelli migliori dalla fine di agosto. Tuttavia, il momentum positivo ha iniziato a scemare venerdì quando la coppia ha incontrato resistenza intorno all’area 1,2795, aprendo la strada ad un modesto ritiro da quei massimi. Se i prezzi si estendessero al ribasso nelle prossime sessioni di trading, il supporto sarà visto vicino a 1,2590, seguito da 1,2500, proprio intorno alla media mobile semplice a 200 giorni.
Al contrario, se gli acquirenti riconquistassero il predominio e spingessero il cable più in alto, la resistenza iniziale incomberebbe a 1,2720, il ritracciamento di Fibonacci del 61,8% della vendita di luglio/ottobre, e da quel momento in poi 1,2795. Al di là di questi livelli, il focus è su 1,2830. Superare questo ostacolo sarà un compito arduo per i rialzisti, ma se si verificasse un breakout, un nuovo test della soglia di 1,3000 potrebbe essere all’orizzonte.
Luis Carlos Marin Pinzon Ingegnere industriale alla “Universidad de América” in Colombia, Senior Trade Analyst con oltre 3 anni di esperienza in operazioni e analisi di mercato. Ha conseguito corsi certificati in Trading Professionale e Trading in Borsa, Gestione e Amministrazione di Portafogli nella Borsa Valori Colombiana (BVC), Principi di Investimento, Fondamenti di ETF, Analisi Tecnica Avanzata nel Gruppo Messicano Stock Exchange (GBM) e Fondamenti di Trading e Strategie Avanzate di Trading presso il Market Traders Institute (MTI). |