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I migliori libri per capire il mercato – parte 2

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Fool Me Once – Kelly Richmond Pope – Harvard Business Review Press

Le storie e le lezioni esposte dovrebbero aiutare il lettore a non farsi ingannare una seconda volta. A livello globale il contesto economico finanziario vede un costante aumento dei rischi legati ad azioni non conformi alla legge, nonostante una regolamentazione sempre più costosa da dover gestire. In un sondaggio globale sulle frodi di Ernst & Young è emerso come gli intervistati sotto i trenta anni abbiano maggiori probabilità di giustificare la frode o corruzione per raggiungere obiettivi finanziari o per aiutare un’azienda a sopravvivere alle crisi economiche.

 

Hedged Out – Megan Tobias Neely – University of California Press

Mentre la maggior parte delle ricerche sulla disuguaglianza si concentra sui poveri e sulla classe operaia, questo libro fa luce sulla crescita e la persistenza della disuguaglianza studiando i ricchi. Neely ha quindi seguito le carriere dei lavoratori degli hedge fund per i miliardi di dollari che affluiscono a pochi. Viene spiegato come i lavoratori ottengono i migliori compensi in base all’idea di rischio da loro assunto, per conto di terzi, in un’epoca di estrema incertezza, profumatamente ricompensati per l’abilità con cui gli altri credono che questi siano in grado di gestire quel rischio.

 

The Myth of Private Equity – Jeffrey C. Hooke – Columbia University Press

Un testo per capire lo sviluppo dei private markets ed i legami tra mercati, operatori finanziari ed investitori, le cui logiche sono completamente al di fuori della percezione dell’opinione pubblica. Hooke, grazie alla propria esperienza professionale, analizza in particolare i leveraged buyout (LBO), che rappresentano circa il 65 percento del segmento del private equity, ovvero le operazioni nelle quali un fondo di private equity acquisisce, con il ricorso alla leva finanziaria, tutte le azioni ordinarie di una società.

 

 

Conspiracy: Why the Rational Believe the Irrational – Michael Shermer – Johns Hopkins University Press

La fiducia nelle teorie del complotto attraversa il genere, l’età, la razza, il reddito, il livello di istruzione, lo stato professionale e persino l’affiliazione politica. Uno dei motivi per cui la gente crede alle cospirazioni deriva dal fatto che un numero sufficiente di esse è reale, come le falsità esposte dal governo (Watergate, Iran-Contra, Afghanistan, ecc.). Anche l’ansia e il senso di perdita di controllo svolgono un ruolo nei modelli cognitivi cospiratori, così come alcuni tratti della personalità. Un’interessante rassegna generale delle teorie del complotto fondamentale per la comprensione del settore economico.

 

Biagio Campo

Biagio Campo si occupa di analisi, compliance, comunicazione, marketing e distribuzione dei prodotti del risparmio gestito e dei servizi di investimento, all’interno di banche, società di gestione e di consulenza. Collabora come giornalista free lance per testate specializzate italiane ed internazionali.

voncampo@libero.it

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