Parte 5: E come Emittente
Da dove provengono i titoli? Chi ne determina il prezzo e la struttura? In questa sezione, ci concentreremo sulla figura responsabile: l’emittente.
Un emittente è per definizione un’azienda, una banca, una società di fondi o un ente pubblico (governo federale). Tutti emettono titoli, in termini finanziari questo si chiama anche “sottoscrizione”. Ad esempio, il governo federale come emittente può raccogliere capitali per le attività statali emettendo obbligazioni federali. Oppure una società, tramite una banca, può raccogliere capitali emettendo titoli. Questo articolo, tuttavia, riguarda principalmente gli emittenti di certificati.
Obblighi dell’emittente
Il nome emittente deriva dalla parola latina “emittere” che significa “emettere, pubblicare”. Al momento dell’emissione, l’emittente deve soddisfare determinati obblighi, come impartito tra l’altro dall’Autorità di Vigilanza Finanziaria o dalla legge relativa alla Borsa (Stock Exchange Act). Anche dopo l’emissione, l’emittente ha ancora diversi obblighi: pubblicare informazioni importanti che possono influenzare il prezzo del titolo, creare fogli informativi per i clienti per ogni titolo e molto altro. In particolare, dovrebbero essere resi generalmente accessibili quei dati che sono di notevole importanza per la performance dei rispettivi investimenti, sia a breve che a lungo termine.
Gli emittenti dei certificati che sono responsabili dell’emissione di titoli strutturati generalmente agiscono anche come market maker, ovvero citano i prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti emessi.
Rischio dell’emittente
Oltre al rischio di prezzo, l’acquirente di determinati titoli sostiene il rischio dell’emittente. Il caso più eclatante è la banca statunitense Lehman Brothers. Nel 2008 fece bancarotta, cosa che per molti proprietari di certificati Lehman significò la perdita del capitale. Perché se l’emittente di un titolo è insolvente, i documenti emessi possono non valere più nulla. Soprattutto in periodi economicamente incerti, gli investitori privati dovrebbero pertanto prestare attenzione a un buon rating del credito (solvibilità).
Le informazioni sulla solvibilità sono fornite dalle dimensioni degli spread di credito e dalle valutazioni delle agenzie di rating. Gli spread di credito sono maggiorazioni del rendimento espresse in punti base. Migliore è la solvibilità, minori sono gli spread di credito e più positivo sarà il rating. La Deutsche Derivate Verband pubblica giornalmente gli spread di credito degli emittenti di certificati su www.derivateverband.de.
Lo strumento giusto
Gli investitori dovrebbero prima elaborare una checklist personale: su quale orizzonte temporale si vuole negoziare, con o senza leva finanziaria, da quale emittente, a quali condizioni e così via. In questo contesto emergeranno due termini: mercato primario e secondario. Il mercato primario è il nome dato al mercato di emissione, dove ha luogo l’emissione iniziale di titoli e la loro vendita agli investitori, e questo è garantito dalle banche e dalle casse di risparmio. Gli investitori possono inoltre acquistare titoli direttamente dall’emittente senza avvalersi di intermediari. Questo di solito è un po’ più economico, ma l’acquisto avviene al di fuori dell’ambito di un ufficio di sorveglianza del cambio di borsa.
Il mercato azionario assume invece la funzione del mercato secondario. Lì, la gamma di certificati è ancora più vasta rispetto al mercato primario. Grazie alla loro normale negoziabilità, gli investitori possono rivendere in qualsiasi momento i loro certificati in corso di validità.
Servizi
Oltre alle schede informative previste dalla legge, la maggior parte degli emittenti offre ai propri clienti ancora più servizi. Questi includono, ad esempio, le newsletter. Queste sono disponibili gratuitamente, ad esempio, via e-mail e hanno diverse modalità di espressione. Alcune appaiono su base giornaliera, altre solo su base trimestrale. Il loro scopo è quello di fornire informazioni su previsioni, nuove emissioni, tendenze, seminari o osservazioni di mercato e quindi fornire al cliente una fonte di informazioni chiara e aggiornata.
In aggiunta alle newsletter, alcuni emittenti offrono le proprie app con vari strumenti. I clienti possono ad esempio accedere a prezzi push in tempo reale, panoramiche sui prodotti e sul mercato, notizie finanziarie, elenchi di controllo o rapporti aziendali.
Un’altra opzione di servizio sono le riviste per i clienti. Includono, ad esempio, argomenti generali di trading e finanza, idee per opportunità di investimento, articoli informativi e molto altro. Il cliente dovrebbe così essere istruito sul trading in modo ottimale.
Inoltre, molti emittenti offrono ai loro clienti webinar e seminari. Ciascuno affronta argomenti specifici come analisi di grafici, trading per professionisti o informazioni generali sul mercato e sui prodotti. Per i clienti che preferiscono ricevere le loro informazioni come immagini in movimento o live on-site, questi servizi rappresentano interessanti opportunità.
Eventuali domande che dovessero sorgere per l’emittente, possono essere generalmente poste loro via e-mail o telefonicamente. Molti emittenti offrono una linea telefonica gratuita attiva nei giorni di borsa dalla mattina alla sera, o anche una linea per i clienti che chiamano dall’estero. Offrono inoltre indirizzi e-mail di servizio o anche live chat, tramite i quali è possibile contattare gli emittenti online.
Do it yourself!
Il Fai-da-te, o Do it yourself (DIY) è probabilmente più familiare alla maggior parte delle persone nel contesto dei negozi di ferramenta. Ma il fai-da-te fa parte, da qualche tempo, anche del mondo finanziario. Ora è possibile per diversi fornitori creare il proprio certificato. Lo scenario: solo una minima parte dei certificati disponibili sul mercato viene scambiata attivamente. Perciò si vuole offrire agli investitori esperti l’opportunità di inserire da soli le loro idee di trading in un certificato. Questo dovrebbe rafforzare il trading attivo, evitando la ricerca delle modalità appropriate. Vantaggi: la durata può essere selezionata in base al proprio orizzonte di investimento, il prezzo base per i prodotti di leva può essere ricavato dalla tabella tecnica o il margine di sicurezza può essere determinato in base ai propri desideri.
Tra le piattaforme dove è possibile il fai-da-te troviamo www.mein-zertifikat.de di proprietà di Vontobel, my.one diretta dalla HypoVereinsbank in collaborazione con flatex, www.wunschzertifikat.de dalla Commerzbank in collaborazione con la Stuttgart Stock Exchange e OnVista, e il ZERTIfigurator (o CERTIfigurator) della Borsa di Francoforte.
Conclusione
Senza emittenti non ci sono certificati & co. Prima di iniziare, bisogna sempre confrontare le condizioni dei titoli e la solvibilità di ciascun emittente.
Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine