Le leggi di Peter
L’opinione di Maurizio Monti sui fenomeni contemporanei.
Secondo il principio di Peter, in una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza.
Caro Lettore, rifletti a lungo su questa legge, dettata da esperienza e saggezza.
Le naturali conseguenze del principio di Peter sono due: ogni posizione tende ad essere occupata da qualcuno incompetente a svolgere il proprio ruolo. E chi effettivamente lavora e produce qualcosa non ha ancora raggiunto il livello della propria incompetenza.
Il paradosso di Peter, applicato alla politica globale e alle maggioranze elettorali, è sconvolgente.
Destra e sinistra, nel mondo, hanno raggiunto il livello della propria incompetenza, ormai da tempo.
E le conseguenze sui mercati? Parliamone al webinar di oggi martedì 16 ottobre alle ore 18.00
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Incapaci di regolare il capitalismo in modo adeguato, si sono seduti sopra di esso, appoggiandosi su termini che riempivano la bocca, come globalizzazione e simili.
Non per scongiurarne gli effetti perversi di distribuzione abnorme della ricchezza, bensì per presentarla come realtà ineluttabile. Come verbo divino.
Il Dio capitalismo ha sconfitto l’empietà comunista senza colpo ferire. Abbastanza per giudicare il capitalismo il nuovo Dio. Abbastanza per avallarne lo scempio della classe media mondiale come fenomeno normale, inevitabile, voluto da un Dio forse ingiusto, ma la cui legge è ormai scritta in modo incancellabile nella pietra del destino umano.
Così, la destra e la sinistra fanno scempio del loro modo di essere in capo a qualche decennio. Ci rimette di più la sinistra, che lascia al suo destino una massa di elettori che si sentono traditi per sempre. Ma anche la destra non è da meno, e lascia sul terreno una parte del proprio elettorato.
Negli Stati Uniti emerge l’incredibile fenomeno Trump. Candidato repubblicano, inviso ai repubblicani e ai suoi elettori più tradizionali. Negazionista dell’establishment, negazionista del concetto di destra e sinistra.
In Francia, diventa Presidente un individuo curioso come Macron, paladino della incapacità dichiarata, il nulla fatto persona. Durante la festa nazionale davanti a lui si scontrano perfino due gendarmi nelle loro pesanti motociclette, ripresi impietosamente dalle telecamere nel buffo tentativo di rimetterle in piedi: il simbolo del nulla finalizzato al nulla, il simbolo di una presidenza senza alcun significato.
Le ragioni della vittoria di Macron? Ancora una volta, la sconfitta contemporanea della destra e della sinistra. Piuttosto che a destra o a sinistra voto il nulla.
Già, il nulla.
Rappresentato in Italia dai vincitori delle ultime elezioni politiche. O meglio. I presunti vincitori, gli unici che alleandosi negavano, ancora una volta, il concetto di destra e sinistra, ormai inviso all’elettorato.
E perfino in Germania, destra e sinistra perdono nella regione bavarese. Vincono i verdi e si affacciano con percentuali pericolose perfino forze reazionarie definite di estrema destra, ma che nulla hanno a che vedere con i valori veri della destra. Quella regione ha ospitato un campo di sterminio come quello di Dachau e allora è difficile non preoccuparsi. Se andate nella circonvallazione di Monaco trovate il cartello che indica con una freccia a destra l’uscita Dachau.
Il mondo va verso maggioranze elettorali sostenute dai Millennial. O sostenute dalla mentalità Millennial. Generazione che ha visto solo il lato perdente ed ingiusto del capitalismo. Generazione che ha visto solo crisi finanziarie, distruzione della classe media, impoverimento complessivo, paradossale concentrazione della ricchezza e appiattimento della piramide sociale.
Generazione che ha un punto di vista che non poggia, realmente, su valori fondanti, ma sul negazionismo dei valori precedenti. Purché non sia di destra o di sinistra.
La realtà è che la destra e la sinistra rappresentano non solo e non tanto la posizione nei banchi del parlamento delle forze politiche: ma le due forze che hanno mandato avanti l’umanità nel corso di milioni di anni, la paura e l’avidità.
L’uomo pauroso di non sopravvivere, diventa avido per sopravvivere. Paura e avidità sono i due punti di equilibrio, ciò dove poggia la trave portante del progresso dell’umanità.
Arriva allora un nuovo modello che nega la destra e la sinistra, nega, cioè, che la paura e l’avidità siano le forze dominanti del progresso umano. Nega la natura stessa dell’uomo, per sostituirgli dei valori che non esistono.
Per sostituire il vuoto al pieno che non piace, per distruggere in un colpo solo il pieno, invece che pazientemente cercare di riformarlo, ricostruirlo, renderlo migliore.
Tutto e subito: per rifarci ai principi di Peter, preoccupati delle pagliuzze e le travi si arrangeranno da sole.
Così, rifacciamo la legge Fornero. In Svizzera, si porta l’età pensionabile da 67 a 68 anni. In Italia la riduciamo da 67 a 62. L’Italia è più ricca della Svizzera.
Creiamo occupazione, si dice. Non è vero. Solo una piccola parte di quei pensionati verrà sostituito dalle nuove leve. E comunque avremo pensionati da mantenere in più, che magari andranno in Portogallo a spendere, per cercare di avere un minimo potere di acquisto di sussistenza.
Istituiamo il reddito di cittadinanza, creando “un modello alla tedesca”, basato sui centri per l’impiego.
Cioè i centri per l’impiego devono creare occupazione. Non le aziende. Non gli imprenditori. I centri per l’impiego.
Fondiamo insieme Ferrovie e Alitalia. Due simboli di cattiva gestione che finalmente saranno insieme. Ne abbiamo così eliminato uno. Dovremmo occuparci di una sola cattiva gestione, non di due. Solo per questo il PIL aumenterà di mezzo punto almeno. Peccato che è difficile convincere il mondo di questi virtuosismi.
Fondamentale occuparsi del sindaco di Riace. Fondamentale dichiarare tutti i giorni, riempirsi la bocca tutti i giorni, di politiche restrittive per l’immigrazione. Fondamentale occuparsi di pagliuzze, le travi si arrangeranno.
Il mondo va verso un brutto periodo. Il primo approccio dei Millennial alla società crea un vuoto. La storia riempie sempre i vuoti, in un modo o nell’altro, alle volte anche in modo brutale.
Credo sia il momento di pensare ad approcci ai mercati estremamente selettivi. Selezione e diversificazione: vanno affilate le armi ancora di più.
Le borse crolleranno? Nessuno può dirlo: ma certo non esploderanno di gioia quando l’economia e la società dovranno affrontare scelte antistoriche basate sul nulla.
Caro lettore, tienilo presente. Selezione, diversificazione, oculatezza. Vediamoci sui canali di Traders’ Magazine Italia.
Grazie del tuo continuo sostegno.
Martedì 16 ottobre alle 18.00, non mancare al nostro webinar: è perfettamente in tema con quello che occorre al tuo portafoglio con i tempi che corrono e che abbiamo descritto sopra.
Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia