Lo scorso 30 maggio si è tenuto a Milano, nei fascinosi Chiostri e nella Sala degli affreschi della società Umanitaria, l’evento conclusivo del percorso formativo di stampo finanziario che ha coinvolto la community di settore Inclusive Finance e FAM, unite nel progetto ‘Noi, donne che sogniamo’, voluto dalla Consigliera del Comune di Milano Diana De Marchi.
In questo articolo, le mie interviste – il formato originale è video e ne è disponibile un reel all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=BcVz7Vfb1Vw – alle due fondatrici e presidenti di Inclusive Finance, Paule Ansoleaga Abascal e Simonetta Cristofari, e a Diana De Marchi.
L’obiettivo delle due organizzazioni unite nell’evento filantropico, cui ha attivamente partecipato l’artista Pietro De Seta, che, durante i diversi interventi sul palco, ha dipinto un quadro sul tema della serata, ossia i sogni delle donne, è stato quello di sottolineare l’importanza ed il valore, soprattutto per le donne in difficoltà, di una preparazione finanziaria utile a renderle indipendenti e più sicure di fronte a quella mentalità retrograda che vede solo nell’uomo la propensione a capirne di questioni di finanza. All’evento sono state raccolte molte donazioni, importanti per il fundraising e per stimolare la microimprenditorialità del gruppo di donne assistito da Inclusive Finance, e, fra i donatori, è stato sorteggiato il vincitore del quadro.
Conosciamo i soggetti artefici del progetto e della serata dedicata a ‘Noi, donne che sogniamo’.
Qual è (stato) il ruolo di Diana De Marchi in questo ambito? La Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili con Delega su Lavoro e Politiche Sociali della Città Metropolitana ha avuto l’idea del percorso formativo finanziario per le mamme dell’Asilo Mariuccia e, conoscendo già Inclusive Finance, ha messo in contatto quest’ultima con FAM.
Che cos’è Inclusive Finance? Dal 2015, nella città meneghina, una comunità italiana di professionisti del settore finanziario, prettamente di sesso femminile, promuove conoscenze, capitali e idee per generare un positivo impatto sociale. L’intento è quello di sensibilizzare il mondo finanziario su temi delicati e attuali, quali l’inclusività, la sostenibilità e l’equità sociale, e di farlo, trasversalmente all’asset management, alle banche e alle assicurazioni, coinvolgendo diversi professionisti e imprenditori. Come vision mira a un accesso al settore finanziario privo di barriere di sesso, background (culturale), orientamento politico o età, etnia, religione. Come mission punta a una sempre maggiore parità di genere e ad un ecosistema inclusivo. Come finalità ha quella di incoraggiare la condivisione di idee con un networking solidale fra professionisti di settore, supportando una crescita condivisa. Inclusive Finance promuove la c.d. mentalità inclusiva nel nome della consapevolezza di sé e degli altri, migliorando la situazione personale e professionale di chi è in situazione di necessità e rendendo le diversità delle opportunità. Tutto ciò precisato, la community ha così messo in atto l’anzidetta formazione finanziaria per le mamme di FAM.
Che cos’è FAM? La Fondazione Asilo Mariuccia[1] è una no profit che, dal 1902, offre assistenza socio-educativa a donne e minori, in particolare, con un’accoglienza in strutture residenziali ed assistendo i più piccoli. L’Attestato di Benemerenza Civica (Ambrogino), consegnato dall’Amministrazione del Comune di Milano, è stato la conferma ufficiale del riconoscimento del buon lavoro svolto dall’Ente. Nella relazione del 2014 si legge che sono stati siglati 5 protocolli d’intesa: Croce Rossa Italiana-Comitato di Milano, Pane Quotidiano, Associazione SVS Onlus e SVSeD, Associazione Centro Tempo Libero-ACTL, Salmoiraghi e Viganò, oltre a un accordo con l’Ospedale San Paolo di Milano per le prestazioni mediche odonto-stomatologiche a favore delle mamme e dei bambini accolti presso la Fondazione. L’Asilo Mariuccia ha, anche, ricevuto la visita della Presidenza del Consiglio – Commissariato Internazionale delle Adozioni – arrivata con una paritetica delegazione cinese. La Fondazione e le sue mamme hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa della Consigliera De Marchi e di Inclusive Finance.
Seguono le mie interviste alle fondatrici di Inclusive Finance, Paule e Simonetta e a Diana De Marchi sul progetto ‘Noi, donne che sogniamo’ e sulla serata organizzata in onore di FAM[2] il 30 maggio 2022.
Paule e Nicoletta – Le Co-Founder e Presidenti di Incluse Finance
F1) Paule Ansoleaga Abascal e Simonetta Cristofari
Nella figura F1 le fondatrici di Inclusive Finance all’evento organizzato presso l’Umanitaria
Fonte: Alessandra Basile
Ho incontrato Paule e Simonetta nei Chiostri dell’Umanitaria. Ecco un breve profilo di ognuna.
Paule Ansoleaga Abascal ha lavorato a Lugano (Banca Zarattini), Londra (Capital Markets, Bank of America Merrill Lynch) e Bilbao (Accenture), poi come Head of Wholesale Business Italy and Head of Spain in Rothschild & Co Asset Management Europe a Milano e, nel 2021, è entrata con il ruolo di Managing Director Italy In Arcano Partners, società con oltre 7 miliardi in gestione e consulenza. La manager è stata Consigliere e Membro del Comitato Esecutivo della Camera di Commercio Britannica per l’Italia, dove era responsabile per la sostenibilità ed è co-chair e fondatrice del think tank “Inclusive Finance ex BCCI[3]”.
Simonetta Cristofari ha svolto il ruolo di Sales Director in Banque de Luxembourg Investments, dopo essere stata Sales Senior Manager per dodici anni in Henderson global investors ed aver lavorato, fino al 1999, nel Freelance Roman Archaeological Department. Infine, è co-chair e fondatrice del think tank “Inclusive Finance”.
Ciao Paule e Simonetta. Cominciamo da voi. Qual è il vostro mestiere nel mondo finanziario oggi?
La prima a rispondere è Simonetta, cui segue Paule.
Io sono Responsabile Italia per lo sviluppo di Credit Mutuel Investment Management
Io sono Responsabile Italia di Arcano Partners, una società che fa sia investment banking sia alternative assett management con sedi a Milano, Madrid, New York, Silicon Valley.
Tu, Paule, da quanto vivi a Milano?
Dal 2011. E ho incontrato la sorella che chiunque desidererebbe (riferendosi alla vicina Simonetta)
Parliamo di ciò che vi unisce particolarmente: Inclusive Finance. Chi inizia a parlarmene?
Inclusive Finance – mi dice Paule – è nata nel luglio 2015 al Caffè letterario di Milano. Si chiacchierava e si sognava insieme, finché si è deciso di intraprendere un percorso di crescita e di condivisione per promuovere una finanza più inclusiva ed equa, non come fine a sé bensì come strumento del progresso economico, sociale, ambientale. Si trattava di far tornare la finanza alle sue origini.
F2) foto del gruppo di mamme e relativa prole dell’Asilo Mariuccia
Nella figura F2 le mamme che hanno partecipato alla formazione finanziaria.
Fonte: Alessandra Basile
Simonetta, tu e Paule già vi conoscevate?
Esatto. Ci eravamo conosciute qualche anno prima nel 2012 in un’occasione di lavoro. Fra noi c’è stata subito una grande affinità. Quando ci siamo incontrate nuovamente, in un momento per me molto particolare, abbiamo iniziato a condividere le nostre esperienze lavorative. Forti del mix di esperienze professionali spagnole e, più in generale, europee (Paule) e di quelle italiane (Simonetta), abbiamo deciso di organizzare degli eventi finalizzati alla creazione delle ‘awareness’ all’interno del nostro settore. Abbiamo iniziato concentrandoci sulla consapevolezza femminile: eravamo un gruppo di circa donne del settore finanziario.
Eravate nello stesso gruppo societario tu e Paule? Le altre donne come le avete cercate?
Siamo ricorse, soprattutto, al nostro network di lavoro. Volevamo raggiungere il cuore della finanza, un mondo prettamente maschile, perché le donne acquisissero la consapevolezza necessaria per progredire senza perdere la propria natura femminile. Oggi, nel team principale, vi sono 7 donne, ma centinaia partecipano a Inclusive Finance. Quanto a Paule e me, siamo sempre state competitors. (sorride, ndr).
Avete dei ruoli specifici o condividete tutto nel team risultando interscambiabili?
Condividiamo tutto – mi rispondono in coro Paule e Simonetta.
Sono stati sette anni di condivisione e crescita personale e professionale – interviene Paule – che mi piace riassumere con una frase meravigliosa di Antoine de Saint-Exupéry, il quale diceva ‘Se vogliamo un mondo di giustizia e di pace dobbiamo mettere l’intelligenza al servizio dell’amore’.
Domanda provocatoria: questo inclusive è un po’ sfruttato come termine, espressione, contenuto di idee; dobbiamo essere incluse o, piuttosto, non sarebbe meglio, per noi donne, non considerare più la necessità di farlo, iniziando a comportarci ritenendoci già incluse a tutti gli effetti?
Un’inclusione va a 360° – commenta Paule – e, se la diversità è numerica e quantitativa, l’inclusione è anche qualitativa. Mi ricollego alle mamme con cui abbiamo realizzato il progetto per l’Asilo Mariuccia: abbiamo agito un’inclusione senza differenziazione di titoli di studio. Ossia, l’inclusione tocca ambiti vari: dal colore della pelle alla religione, dal background socio-economico a quello culturale e così via. Simonetta, Alina, io e tutte le altre, l’estate scorsa, abbiamo avuto la sensazione che ci mancasse qualcosa, che dovessimo andare oltre quanto già fatto e abbiamo sviluppato il desiderio di agire i nostri valori trasformandoli in azioni concrete, guardando a chi ne aveva più bisogno. Siccome chi ha un perché trova un come e chi cerca trova, quando ci è arrivata la telefonata di Diana De Marchi dal Comune di Milano con la proposta di insegnare la finanza alla Fondazione Asilo Mariuccia, alle donne che vivono in comunità, abbiamo accettato e questo magnifico progetto ha preso il via.
Me ne parli tu, Simonetta?
Certo! Abbiamo conosciuto l’associazione e siamo partite proprio con un progetto di educazione finanziaria, pensando che fosse ciò di cui necessitavano queste mamme. Dopo il quarto incontro con loro, ci è stata chiara la loro ‘awareness’ di quegli strumenti finanziari già sufficienti per vivere nel quotidiano, mentre faticava a venire fuori dal cassetto, nel quale era stato nascosto, il sogno. Da lì abbiamo preso spunto per trasformare il disegno e progetto di educazione finanziaria in un disegno e progetto di educazione al sogno. Il sorriso di queste mamme che hanno ripreso a sognare ci ha compensate ampiamente.
F3) Parte del team principale di Inclusive Finance con Laura Formenti
Nella figura F3 il cuore di Inclusive Finance, con l’attrice Laura Formenti penultima sulla destra.
Fonte: Inclusive Finance
Dall’emisfero femminile a quello maschile: ora vi siete aperte agli uomini, giusto?
Siamo sempre state aperte agli uomini (ridiamo tutte, ndr). Dopo la prima volta di Inclusive Finance, abbiamo aggiunto un claim che è ‘better together’, capendo che le tematiche era più sensato affrontarle non solo fra noi (donne). Perciò abbiamo fatto entrare nel team una serie di uomini, fra i quali un nostro ringraziamento particolare va a Vincent Peyrafitte della società Exane Asset Management. È stato ed è il nostro sostenitore fin dal primo momento.
Prossimi obiettivi?
Dare continuità – mi dice Simonetta – al progetto con la Fondazione Asilo Mariuccia e vedere i sogni sbocciati diventare grandi. Stiamo, anche, buttando giù un business plan per potere collaborare con altre fondazioni e associazioni, perché noi siamo una community, una hub, ossia un veicolo per queste realtà che hanno il know-how e l’esperienza per raccogliere i fondi, infatti non è il nostro lavoro. Donare è ciò che vogliamo e questo è il nostro modo di farlo.
Tanti i personaggi noti o legati ad altri mondi, rispetto a quello finanziario, che hanno partecipato ai vostri vari eventi, come per esempio alcuni provenienti dal campo artistico.
Vero. Siamo ricorse al teatro, per la sua funzione catartica, collaborando, prima, con Francesca Isola, che ci ha aiutate a renderci conto di chi siamo noi, degli stereotipi presenti nel mondo, poi con Laura Formenti, che ha partecipato ai due eventi dell’anno scorso. L’autrice Odile Robotti è venuta a presentare il suo libro ‘Il magico potere di ricominciare’ e Francesca Del Nero, fondatrice della School of Dreamers, ha portato il tema dei sogni. E così via.
Il vero sognatore è chi non molla mai, parafrasando Nelson Mandela
Chi va a letto senza un sogno, si sveglia senza un motivo – commenta Paule – e per noi il progetto e l’evento di stasera rappresentano un ottimo motivo.
Care Paule e Simonetta grazie della piacevole e interessante condivisione e del tempo dedicatomi, complimenti! Complimenti anche alla mia cara amica Alina Di Biase, parte integrante e essenziale del prezioso team di Inclusive Finance. Eventi come questi fanno bene all’anima.
Diana De Marchi – Consigliera del Comune di Milano
F4) Diana De Marchi, Consigliera comunale
Nella figura F4 Diana De Marchi, forte sponsor del progetto di educazione finanziaria in FAM.
Fonte: Alessandra Basile
Sul palco della bella Sala degli affreschi dell’Umanitaria Camillo De Milato (Presidente FAM) e Alberto Jannuzzelli (Presidente Società Umanitaria) hanno fatto il loro breve e prezioso intervento ringraziando le 7 ladies di Inclusive Finance, oltre a tre consigliere: Barbara Bianchi Bonomi, Silvia Gardino e Diana De Marchi, la quale ha fortemente voluto il progetto ‘Noi, donne che sogniamo’. Poco prima ho scambiato due parole proprio con Diana De Marchi nei Chiostri.
Signora De Marchi, conosceva già Inclusive Finance? E l’Asilo Mariuccia?
Sì. Con Paule, avevo scoperto questo mondo della finanza attento alle donne e alla sostenibilità socio-economica e avevamo costruito una bella relazione sulla finanza inclusiva. Io sono Presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili al Comune di Milano con delega sulle Politiche sul lavoro e sociali in Città Metropolitana e, da tanto, esiste una collaborazione con l’Asilo Mariuccia, che è una rete informale che collabora con quella formale del Comune di Milano nel contrasto alla violenza sulle donne e nell’accompagnamento delle stesse fuori dalla rete di maltrattamenti e violenza.
Com’è nato il progetto che vede coinvolte attivamente Inclusive Finance e FAM e che lei ha proposto?
Un paio di anni fa, mi trovavo all’Asilo Mariuccia e mi è venuto in mente di proporre un progetto di educazione finanziaria per aiutare le donne che già stavano uscendo, perché, anche parlandone con le referenti del progetto, mi sono accorta che l’aspetto finanziario risultava non ancora proposto né, quindi, approfondito, pur costituendo un’esigenza fortissima.
Di cultura c’è sempre bisogno, di formazione pure.
Sì, la formazione è alla base di tutto. Io, nella vita vera, sono un’insegnante, insegno tedesco. In questo caso, si trattava di un’esigenza forte, qualcosa che mancava di cui c’era un bisogno forte.
Grazie infinite.
Le interviste sono del 30 maggio 2022.
Conclusione
Complimenti a Diana De Marchi per l’idea, a Inclusive Finance per la preparazione tecnica, a FAM per avere aiutato in maniera utile alcune sue mamme. Iniziative di questo genere fanno bene, non solo ai diretti destinatari, ma a tutti e, quando le forze si uniscono, i risultati sono rimarchevoli.
F5) Due delle mamme dell’Asilo Mariuccia presenti all’evento del 30.05.22 all’Umanitaria
Nella figura 5 due mamme che hanno partecipato alla formazione finanziaria di Inclusive Finance.
Fonte: Alessandra Basile
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Camera di Commercio Britannica per l’Italia ↑
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com