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Intervista a Karima Ammar, No Filter (1° parte)

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Milano. Intervista telefonica avvenuta il 22 giugno 2021

La livornese Karima Ammar, di origini per parte di padre algerine, è a tutti nota, in particolare, grazie al programma musicale di successo condotto dalla De Filippi ‘Amici’, ma il suo talento esce allo scoperto già in giovanissima età e prosegue ben oltre il tv show menzionato, cui l’artista resta comunque molto legata. Da bambina, partecipa a ‘Bravo Bravissimo’ e poi a ‘Domenica In’. Da ventunenne, entra in ‘Amici’, dove arriva a classificarsi terza, vincendo il premio della critica, come la più interessante nuova voce del panorama musicale italiano. Sono dello stesso anno il suo primo contratto discografico con Sony Bmg e il suo primo EP. Karima ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2009 nella categoria Nuove Proposte. Significativa la sua collaborazione con Burt Bacharach, dal quale è stata prodotta e riceve, l’unica cantante italiana a beneficiarne, brani dallo stesso scritti per lei. Proprio con lui, la cantante registra, nel 2010 a Los Angeles, il suo primo album dal titolo ‘Karima’. Sempre nel 2010, la Disney le affida la colonna sonora del film di animazione ‘La Principessa e il ranocchio’. Nel 2015, esce, per Universal Music, il suo secondo album, dal titolo ‘Close to You – Karima Sings Bacharach’, che contiene 13 cover di alcuni dei brani più amati del compositore, riarrangiati in chiave Jazz, Pop e R&B. Negli anni lavora con Dado Moroni, Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli e collabora con i Funk Off, famosa street band italiana. Non mi resta che rinviare all’intervista, qui di seguito, che ho fatto a Karima, il cui ultimo album è ‘No Filter’.

NO FILTER

Tutto nasce dal Jazz

Basile: Ciao Karima! Mi ricordo di te dai (tuoi) tempi di Amici, il programma condotto da Maria De Filippi. Dando un’occhiata al tuo percorso professionale con qualche ricerca online, ho realizzato che di cose ne hai fatte molte, quindi partirei dall’ultima: il tuo album No Filter. Me ne parli?

Karima: Sì. Il disco che porta il titolo dell’album nasce dopo 6 anni e mezzo di lontananza dallo studio di registrazione. È un po’ una rinascita per me. Sono stata per anni la cantante del maestro Burt Bacharach, con cui ho fatto Sanremo; insieme a lui, ho realizzato un disco a Los Angeles, un’esperienza meravigliosa. Nel 2015, è uscito un disco in omaggio a Bacharach e, dopo Sanremo, ci sono stati due dischi inediti, un LP e un album. Ecco, però, ho avuto bisogno di un momento per me, per capire dove volessi andare.

Basile: Partendo da dove (metaforicamente)?

Karima: Il mio primo grande amore è stato ed è il Jazz. Da lì sono partita e li sono voluta tornare, nonostante nel mezzo ci sia stato il percorso televisivo. In No Filter, ha primeggiato l’utilizzo dei suoni acustici, la registrazione è avvenuta tutta in analogico, senza nessun taglia e incolla, per cercare di riportare nel disco la verità del live. Si trattava di ricreare l’energia del suonare insieme, come accade nel live appunto, ma, stando chiusi in uno studio di registrazione con un microfono davanti e dei pannelli tutti intorno, trovare la chiave interpretativa non è proprio una cosa semplicissima. Un’altra scelta che ho fatto per il mio nuovo album è stata questa: al massimo due versioni per ogni brano, perché, se ne fai di più, spesso e volentieri perdi la verità, la verità del momento. Abbiamo lavorato per due anni prima di andare in studio, con la convinzione che, se non fosse venuta buona la prima, sarebbe venuta buona la seconda.

Basile: Ho letto che, per realizzare questo album, hai impiegato solo due giorni. Una vera full immersion. A proposito di chiave interpretativa, quindi come la ricrei senza pubblico davanti?

Karima: Ti dirò, avevamo dei finestrini da cui ci vedevamo, ciò aiutava il processo energetico. In generale, ci sono, comunque, delle salette con degli schermi, perché, per i musicisti, specie per alcuni pezzi, è importante vedersi.

Basile: A proposito del sostegno reciproco, come fra i membri di qualsiasi buon team che funzioni bene, so che lavori con una o due persone ormai consolidate da tempo.

Karima: In particolare, lavoro con il pianista Piero Frassi da 16 anni.

(Dalla scheda di ‘No Filter’: Piero Frassi ha firmato gli arrangiamenti e Aldo Mercurio la produzione artistica, inoltre ‘i musicisti, Piero, Gabriele e Bernardo, hanno dato un contributo fondamentale per la realizzazione, con la loro sensibilità musicale e la loro eleganza’, ndr),

Basile: Quando è uscito No Filter? Quale l’iter per quest’album? Prevedi delle date di concerti?

Karima: Il 14 maggio 2021 è uscito No Filter, prodotto da Parco della Musica Records e Jando Music. Le date previste sono: il 25 giugno 2021 il debutto a Montesarchio, il 29 giugno alla casa del Jazz a Roma (sono anche un po’ i produttori), il 2 luglio a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, il 17 luglio a Napoli, il 25 luglio a Senigallia, il 31 luglio a Castelnuovo di Farfa, il 3 agosto a Suvereto e altre.

Queste elencate da Karima sono solo alcune delle date di concerto previste per la brava cantante e, quando la mia intervista inizierà a uscire, alcune saranno già passate. Invito, dunque, tutti gli interessati a tenere sotto controllo le nuove date e i luoghi dove si esibirà, con relativi aggiornamenti, navigando nel sito dell’artista: www.karimaofficial.com.

Basile: Che bello che anche le manifestazioni dal vivo riprendano e tutto pian piano ricominci!

Karima: Assolutamente. Proprio ieri sono rientrata dalla Puglia, dove ho condotto una Master Class di canto di tre giorni. Trovarsi tutti insieme a cantare: non mi pareva vero.

Frida e le Master Class
Karima mi lascia qualche secondo in attesa al telefono, poi riprende la conversazione, scusandosi di dovere seguire sua figlia, di appena 7 anni, che ‘vaga da sola per il mare’.

F1) Karima in un bello scatto professionale

Nella figura 1 una Karima sorridente che esprime così il suo carattere solare.
Fonte: Ufficio Stampa Letizia D’Amato

Basile: A proposito, come fai a organizzarti quando parti? Come si chiama la tua bimba?

Karima: Semplice: divento matta! Lei si chiama Frida. Guarda, quando era piccola la portavo con me, anche per evitarle la formula artificiale. Ora è diverso. A un certo punto, il bambino entra in un ritmo di asilo e scuola un po’ abitudinario che gli dà sicurezza; sono i punti fermi di cui il bambino ha bisogno. Io divento matta, perché da quattro anni vivo in Piemonte con mio marito, mentre la mia famiglia d’origine è in Toscana, e siamo completamente soli, cioè senza nonni, senza parenti che ci aiutino. La forza siamo noi famiglia e la tata, indispensabilissima tata.

Basile: Frida Kahlo! Penso a lei, grande artista e donna controcorrente di notevole personalità. Colgo l’occasione per una breve riflessione sulle donne che lavorano nell’arte che, a differenza delle manager, hanno molta più vicinanza al discorso famiglia e non il contrario come si crede.

Karima: Aggiungo che molti uomini in determinati settori vedono la gravidanza come un problema e tendono a fermare i lavori in itinere, se la donna è incinta, immaginandola, forse, a letto. Io, incinta, ho fatto 26 concerti e preso 22 aerei. Vorrei sempre gli ormoni che avevo in quel periodo!

Basile: A proposito delle Master Class, è una cosa che fai da molto tempo?

Karima: Ho iniziato a insegnare al Conservatorio di Rovigo nel 2015. Mi sono sempre detta ‘nella vita non si sa mai’, perciò mi sono diplomata per diventare insegnante di canto. Questo amico, Marco Tamburino, quale direttore del dipartimento di Jazz di Rovigo, mi propose di fare una Master Class di canto mezza giornata. Io non mi sentivo all’altezza. Poi, dopo due anni, hanno aperto la cattedra di canto Hip Hop, ho fatto il concorso e l’ho vinto per due anni di fila. Quando sono andata via di lì, il numero degli allievi era già cresciuto da 4 a 27, quindi il mio contributo a Rovigo l’avevo dato. Ho terminato quell’impegno per motivi logistici. Comunque, cantare è una cosa e insegnare proprio un’altra e ti torna indietro tantissimo, perciò mi sono chiesta come fare per portare avanti anche questa attività. Ho iniziato le Master Class, basandole sulle esperienze professionali accumulate nella mia vita. Io ragiono come Socrate: so di non sapere. Insomma, insegno quanto so, ma ci sono domande poste dagli allievi cui potrei non essere in grado di rispondere. Il format l’ho messo in piedi più di un anno e mezzo fa e sarei dovuta partire con il programma nel marzo 2020, ma, a causa del Covid, non è stato possibile. Sono riuscita a fare solo la Master di fine ottobre 2020, poi, come sappiamo tutti, c’è stato un nuovo Lockdown. Ho ripreso giusto con la classe pugliese, che, devo dire, è stata un’esperienza bellissima. Hanno pianto in quattro degli iscritti che avevo, per l’emozione. La gente si porta a casa questa felicità. E anch’io.

Basile: Online non era possibile fare queste lezioni? Nelle tue classi opti per le canzoni Jazz?

Karima: La Master Class non è possibile online, perché ci vuole un contatto fisico di un certo tipo. Ho preferito aspettare che farla così. Però online dò lezioni di canto su una piattaforma. E no, non mi limito alle canzoni Jazz; io dò lezioni di tecnica che valgono per qualsiasi canzone.

Il Musicale e Whitney Houston

Basile: Ho letto del musical che hai interpretato nel ruolo che fu, cinematograficamente, della grandissima Whitney Houston. Tra l’altro, tu sei professionalmente legata a lei, nel senso di avere già cantato le sue canzoni in una trasmissione televisiva, I migliori anni.

Karima: Rachel in The Bodyguard! Un’esperienza! Ho cantato 13 canzoni. Fare la cantante in un musical è tutt’altra cosa. Ecco, non è il mio mondo, perciò rifarei quel musical, ma non credo ne farei un altro, perché, se da un lato sono di mentalità americana, cioè credo che sia necessario sapere fare tutto, come cantare, ballare, recitare, dall’altro le tecniche di canto sono molto diverse. Quanto al programma tv è vero, ma aggiungo che ho anche aperto alcuni suoi concerti in Italia. A Milano e a Roma nel 2010, due anni prima che morisse. Una delle cose più belle della mia vita. La prima volta che ho sentito la voce di Whitney Houston avevo appena 8 anni. È stata la più grande maestra d’ascolto che io abbia mai avuto. Sono un’autodidatta. Ho cominciato a studiare canto a 22-23 anni, ma sono arrivata ad ‘Amici’, appunto, da autodidatta.

L’intervista continua, nei prossimi giorni pubblicheremo la seconda parte.

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.
Email: Alessandra.Basile@outlook.com
Sito web: www.alessandrabasileattrice.com

 

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