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Le streghe arriveranno in settimana

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Il segreto? I particolari.

Gli indici europei, durante il mese in corso, hanno evidenziato un disallineamento rispetto agli indici americani.

Dobbiamo rammentare, anzitutto, che gli europei hanno una perla che gli americani non hanno: la Lagarde.

Secondo, la stagionalità del DAX (vedi l’immagine), preso come riferimento degli indici europei, tende ad essere prevalentemente negativa nel mese di giugno.

17 volte negli ultimi 24 anni, il DAX chiude giugno in negativo: la media per i 17 anni negativi è del -4.30%, con picchi intorno al -10% circa, che forse i venditori di put sul DAX ricordano bene.

La vendita di put sul DAX nel mese di giugno (o anche nel mese di settembre) è una delle principali e giustificate ragioni di fuga dal DAX.

Peraltro, il mese di giugno conferma la sua tendenza incerta, tipica della sua storicità, con comportamenti difformi degli indici a livello mondiale.

Mercoledì 12 giugno, l’indice AEX olandese, molto spesso collegato al cugino maggiore DAX, ha invece raggiunto un nuovo massimo storico.

Il FTSE di Londra ha seguito invece le sorti del DAX, chiudendo a nuovi minimi mensili, insieme con lo SMI di Zurigo, che dopo avere sondato massimi molto importanti il 10 giugno, è miseramente sceso ad un minimo a 3 settimane.

Sulla scia della felice elezione di Modi come Primo Ministro, l’indice NIFTY indiano ha registrato un nuovo massimo storico. Peraltro, la maggior parte degli indici asiatici non hanno raggiunto i massimi di maggio.

In discesa il Bovespa brasiliano, con un nuovo minimo a 7 mesi.

Continua anche la divergenza fra i tre principali indici americani: S&P500 e Nasdaq hanno raggiunto nuovi massimi storici, mentre il Dow Jones boccheggiava, continuando a scendere.

Venerdì scorso, il Vix doppiava (o quasi) il massimo dell’11 giugno, nell’area 13.45/13.47: dimostrando la maggiore annunciata vivacità volatile della seconda settimana di giugno rispetto alla prima e, nel contempo, una volatilità inferiore alle medie storiche.

Gli europei, durante la mattina di venerdì 14 giugno, vendevano anche gli americani, contribuendo all’aumento della volatilità misurata dal Vix: poi, gli americani ripristinavano la situazione, riportando i prezzi dei future di giugno e di settembre a quelli iniziali.

Il Vix si stabilizzava allora con una chiusura a 12.66, 4 centesimi sopra 12.62, la nostra linea di demarcazione fra bassa e bassissima volatilità.

Il periodo 14 giugno – 21 giugno vede la stagionalità del Vix molto incerta, con tendenza più a bassa che ad alta volatilità, rispetto alla settimana precedente.

In detto periodo, negli ultimi 25 anni, 14 volte il Vix ha chiuso ad un livello più basso rispetto alla settimana precedente, con una media di ribasso del -11.50%, contro 11 volte che lo ha visto chiudere al rialzo con una media del +5.79%.

I valori medi vedono quindi una oscillazione del Vix, in questa settimana, fra 13.39 e 11.20: ovviamente, i valori medi costituiscono solo punti di riferimento. Si osservi che il valore minimo (che è calcolato pur sempre con parametri determinati dalle medie pluriennali) è un minimo a molti anni.

Negli ultimi 15 e 10 anni le oscillazioni di volatilità in questa settimana sono state più consistenti come magnitudine e sono diventate sempre più equilibrate fra ribasso e rialzo.

E’ la settimana dove si concentra la data di scadenza tecnica trimestrale, che rende sempre molto difficile la lettura del mercato: gli strappi su o giù sono la norma, i grandi operatori devono riequilibrare le posizioni per il nuovo trimestre.

Questo rende il mercato e la volatilità soggetta a scatti di breve durata: anche per questo, il giorno 21 giugno, data di scadenza trimestrale, è stato scelto per la nostra conferenza alla Università di Torino.

Sarà l’Aula d’Onore della SAA, School of Economics, ad ospitarci.

Saremo insieme tutto il giorno dalle 9.30 in poi (accoglienza dalle 9.00): trovi sotto, in fondo, il link per la iscrizione, l’evento è gratuito e la registrazione, sempre gratuita, riservata ai soli partecipanti, per favore iscriviti solo se hai intenzione effettiva di partecipare.

Vedremo l’analisi operativa, stagionale, algoritmica con i mercati aperti ed esamineremo tante strategie per fare trading in opzioni: una continuazione degna dell’Opzionaria Friendly Tour dell’anno scorso, che ha costituito un grande punto di riferimento di Cultura delle Opzioni. E così, vogliamo continuare. 

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti

Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: La Cultura delle Opzioni è fatta di molti piccoli particolari. Se tieni conto di questa peculiarità, ti accorgerai che la crescita in questo mondo è sempre scalabile. Non ha limiti, come la Conoscenza umana.

 

ISCRIVITI alla seconda Master Edition Opzionaria Friendly Tour

Il 21 giugno prossimo ritorna Opzionaria Friendly Tour nel suo format di una giornata intera di grande Cultura delle opzioni nell’Aula d’Onore della SAA, all’Università di Torino.

Nella seconda Master Edition passeremo insieme una fantastica giornata a mercati aperti, nel giorno della scadenza tecnica trimestrale: analizzeremo la Mappa del Mercato, man mano che si forma nel corso della giornata, esamineremo strategie operative da mettere a mercato, valuteremo il timing corretto, metteremo sotto la lente la volatilità della giornata, e le prospettive per i giorni e le settimane successive.

Vedremo la stagionalità, l’analisi grafica, i volumi, gli open interest, gli indicatori, gli algoritmi di prezzo e tempo, i diversi modelli di costruzione delle strategie operative: saranno sette ore di grande Cultura, in cui condivideremo la Conoscenza e la Passione per i mercati.

Qui sotto, trovi il link per iscriverti: per favore, iscriviti solo se hai reale intenzione di venire in sala il 21 giugno, l’evento è gratuito, la registrazione sarà resa disponibile gratuitamente solo ai partecipanti all’evento.

 

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