Intervista del 28/09/22
Intervista a una delle inventrici della moda italiana, di quella forma d’arte e d’eleganza che, soprattutto nel secolo scorso, ci ha resi, come popolo e paese, inevitabilmente grandi nel mondo, mettendo in luce la creatività, l’estro, il buon gusto e le abilità artigianali dell’Italia. Intervista a Raffaella Bettinelli, ossia Lella Curiel[1], massimo simbolo di classe, di imprenditoria al femminile, di famiglia, di valori professionali e umani. Con lei Gigliola Castellini, sua figlia, che, dal 2016, è nel board dell’azienda C&C Milano, con la quale riveste, con il gusto che la contraddistingue, le case.
Premessa
Un po’ di storia a proposito di due nomi: Curiel e Castellini.
La società Curiel srl[2], cui fanno capo i marchi Raffaella Curiel e Gigliola Curiel, nel 2016, ha raggiunto un accordo con il gruppo cinese Redstone (che controlla anche il marchio Giada)[3], per la costituzione di una newco, Curiel Ltd., nella quale far confluire tutti i marchi e l’archivio della maison. Nato nei primi anni Sessanta, il marchio Raffella Curiel, che presentò, nel 1965, la sua prima collezione pret-à-porter a New York da Bergdorf Goodman, è stato uno dei nomi di punta delle sfilate di Alta Moda e pret-à-couture a Roma. Gigliola Castellini vi entrò nel 1993.
La C&C Milano[4] – C&C sta per Castellini (Piero) e Castellini (Emanuele) della stessa famiglia milanese – punta alla personalizzazione della casa, definendo l’originalità di un design su misura. A entrare per primo nel mondo tessile fu il bisnonno Clateo, rilevando uno stabilimento del 1850 di juta, canapa e lino e specializzandosi in tessuti per usi tecnici, come i sacchi per la Posta Italiana o le reti antigrandine. Dopo una prima evoluzione nell‘impiego esclusivo di fibre naturali, l’azienda si dedica poi ai tessuti per biancheria da casa e ai famosi tessuti rigati, per sdraio per il lido di Venezia, l’Adriatico e il Tirreno. Emanuele fonda con il cugino Piero Castellini Baldissera una nuova società per la creazione e distribuzione di prodotti tessili per la casa. È nel 1998 che nasce la C&C Milano in via della Spiga: oltre al punto di forza dei tessuti per arredamento, soprattutto lini, ci sono biancheria per la casa, accessori, abbigliamento. L’11 aprile 2005 viene inaugurato, nel cuore della città vecchia, il nuovo showroom C&C Milano, scelto da Piero ed Emanuele Castellini ed ingrandito 5 anni più tardi, nel quale l’affezionata clientela milanese come anche architetti e decoratori trovano una vasta scelta di tessuti per la casa, per il giardino ed il tempo libero. Altri showroom sono stati aperti, soprattutto, fra il 2013 e il 2018, a Londra, New York, Monaco, Parigi.
Siamo nel magnifico ed accogliente negozio di antiquariato gestito da Emanuele Belotti, professionista stimato del settore e caro amico, nonché istrionico regista, negli anni trascorsi, di musical homemade milanesi[5] capaci di incassare cifre consistenti destinate in toto, lo garantisco, a organizzazioni umanitarie riconosciute per nobili cause benefiche d’importanza globale.
Reel video-intervista: https://www.youtube.com/watch?v=JwB-7WvUaGc
Intervista
Basile: Siamo tutti ospiti al “Trovatore”, magnifico negozio di antiquariato, per questa serata intitolata “Lella is back”, organizzata brillantemente dal fine Emanuele Belotti, caro amico di tanti di noi, sicuramente vostro, Signora Curiel e Gigliola, e mio. La serata è proprio dedicata allo stile, in particolare al vostro, che lo stesso Emanuele ha giustamente definito elegante, raffinato e di classe. Si tratta, dunque, di un grande ritorno di Lella Curiel?
Curiel: Per me è un ricominciare. La nuova società si chiama NONAME. Come sa, ho venduto il marchio ai cinesi e, allora, mi sono detta “ricomincio, mi diverto un po’”.
Basile: Mi sembra più che giusto! E, al suo fianco, c’è sua figlia, Gigliola.
Castellini: Sì, sono al fianco di mia madre da sempre, adesso un pò meno (sorridendo, ndr). Sono, infatti, qui al Trovatore di Emanuele con il mio C&C Milano, ma, naturalmente, la mamma viene prima e la moda, comunque, resterà sempre nel mio cuore.
Basile: A proposito di moda e pensando a Valentino, Curiel, Armani e così via, c’è stato un bel salto dal secolo scorso al presente; quella moda ha davvero lasciato un segno.
Curiel: Diciamo che Walter Albini[6] ed io abbiamo fondato la moda anni 70 e che ora c’è questo ritorno alla moda anni 80, per cui si rivedono le creazioni, per esempio, di Ungaro, Saint Laurent, Valentino: viene riproposto oggi, in chiave moderna, quello che abbiamo fatto quarant’anni fa.
Basile: Capisco. Siamo al Trovatore, anche, per il rapporto d’amicizia che vi lega a Emanuele?
Curiel: Sì. Emanuele è amico mio e dei miei figli, Gigliola e Gaetano, da sempre. Emanuele è eclettico, colto, simpatico e generoso. È, anche, bello!
Basile: Di nuovo totalmente concorde. Aggiungo che Emanuele è arte, come il Trovatore, e la creatività è nell’arte come nella moda, quindi non sono mondi lontani. La moda stessa è arte.
Curiel: Sì. Poi, per avere un luogo come questo bisogna inventarselo e averne cura, come fa lui.
“Il Trovatore” si trova a Milano in via Ansperto 7, nell’elegante zona Magenta. Andare a trovare Emanuele lì significa sentirsi a casa: https://www.notonlymagazine.it/negozio-il-trovatore/.
Basile: La vendita del marchio, Signora Curiel, è avvenuta nel 2016. È stato necessario farla?
Curiel: Sì, 6 anni fa. Beh, quasi tutti i brand italiani hanno venduto, chi in Francia, chi in America. Noi avevamo una dimensione di nicchia, abbastanza piccola. Così abbiamo ora la gioia di vedere il nome di mia madre, Gigliola Curiel – quindi Curiel, Curielino e tutto quello che c’è nella storia di 4 generazioni – in numerosissimi negozi in Cina e, presto, anche in America e in Italia. Si tratta di una grande azienda con altri marchi, la Redstone, che lavora molto, in particolare, sul nostro archivio.
F1) “Il Trovatore” di Emanuele Belotti
Nella figura F1 un estratto di collezione con marchio Gigliola Curiel e marchio NONAME.
Fonte: Ph. Alessandra Basile (foto e collage)
Basile: Una caratteristica dei suoi abiti è l’ispirazione a dei personaggi storicamente importanti.
Curiel: Noi siamo stati i primi, nel 1981, a coniugare moda e cultura. La prima collezione fu dedicata al periodo iridescente di Giacomo Balla[7], poi ci fu Depero[8], poi, dopo un lungo percorso, siamo arrivati ai grandi scrittori come Proust[9] piuttosto che ai grandi compositori come Tchaikovsky[10]. È stato un cammino riconosciuto e, per me, di grandissima soddisfazione.
Basile: Ho letto dei tanti riconoscimenti e, in particolare, di quando le fu assegnato l’Ambrogino d’oro nel 1995. In effetti, lei è la stilista della Milano bene, oltre che di un’Italia intellettuale.
Curiel: Io mi ritengo la stilista delle donne che mi danno fiducia, che sia la grande o la piccola cliente, perché per me è la stessa cosa. Per la verità, io ho girato e venduto in tutto il mondo.
Basile: Utilizzando, fra l’altro, dei tessuti magnifici.
Curiel: Di questo è esperta Gigliola, lei ha una sensibilità e una conoscenza dei tessuti, sui quali mi ha insegnato molte cose.
Basile: Gigliola, passo la parola a te. A proposito dei tessuti, senz’altro, i colori sono meravigliosi.
Castellini. Il mio primo amore è stato l’accessorio e, nella moda, lo sono stati il tessuto e il colore, che ora riverso nella mia attività di oggi, riguardante la casa e i tessuti di arredamento e tutto ciò che riveste la casa, dai tappeti alla carta da parati e così via.
Veniamo simpaticamente interrotte dall’esuberante arrivo di Emanuele a mostrare a Lella Curiel una sua creazione – un bellissimo cappotto dalla tinta vivace e dal taglio molto femminile – indossata da un’ospite dell’evento “Lella is back”. Il nostro amico si unisce a noi e all’intervista.
Basile: Ecco il padrone di casa! Emanuele Belotti, uomo d’arte anche tu, raccontami di stasera.
Belotti. Su stasera ti rispondo con una scritta che ho apposto all’esterno del negozio, cioè “alla ricerca del bello”, perché il bello è sempre più difficile da trovare. Quando, però, lo trovo, mi piace promuoverlo ed averlo intorno. Lella e Gigliola mi hanno dato la possibilità di averle ospiti. Sono persone che, non solo creano il bello con grande professionalità, ma si sono sempre distinte per classe e sincerità. E ci vogliamo bene.
Basile: Sono proprio alcuni abiti che regalano il bello, fra l’altro, insomma imbelliscono chi li porta.
Castellini: E’ vero, ma dipende: talvolta, gli abiti imbruttiscono (ridiamo tutti, ndr).
Belotti: Scusate, ma c’è di più qui. Non è solo questione di vestiti; per me, si tratta di passione, di voglia di fare, in una parola è arte.
Basile: Proprio così.
Curiel: Cossiga disse: “Come va la tua arte? Guarda bene non ti ho detto morta, ti ho detto arte” (ridiamo per l’imitazione riuscita e simpatica di Lella Curiel, ndr).
F2) Lella Curiel fra Gigliola Castellini ed Emanuele Belotti
Nella figura F2 la nota stilista fra la figlia e l’antiquario de “Il trovatore” a Milano.
Fonte: ph. Alessandra Basile
Emanuele si congeda e noi tre concludiamo questa, seppur breve, solare ed affascinante intervista.
Basile: Come si diceva poc’anzi, Gigliola non è più al suo fianco professionalmente, Signora Curiel, ma siete fisicamente vicine come sedi e uffici a Milano?
Curiel: Sì. Io sto in via Montenapoleone e lei in via Brera, perciò ogni tanto ci incontriamo. La famiglia è e resta sempre molto unita.
Basile: Un valore esemplare, come il vostro rapporto mamma-figlia, anche ma non solo, sul lavoro.
Curiel: La famiglia e, in particolare, il nostro rapporto hanno costituito, senz’altro, la mia forza, il mio motore e la mia gioia di vivere. Senza Gigliola, io non avrei fatto tutto quello che ho fatto.
Basile: Con queste parole piene di affetto e stima, valori inestimabili e di certo ricambiati fra voi due, io vi ringrazio di cuore per la disponibilità e per aver reso l’intervista così interessante.
Ci salutiamo, ripromettendoci di incontrarci presto presso l’archivio di via Montenapoleone.
Emanuele, da eccellente padrone di casa qual è, mi presenta l’eccentrico duo stilistico milanese composto da Pierre Prandini[11] e Mario Cilano, una coppia consolidata sul lavoro e, anche, nella vita. Si tratta di altri due ospiti importanti della bella serata organizzata da Emanuele in onore della famiglia Curiel, oltre che dell’arte, della moda, dell’eleganza, quella di ieri e quella di oggi. Se Pierre segue l’abbigliamento donna, Mario si occupa di quello maschile. Operano nel loro settore, dunque, a 360° e lo fanno da e in zona corso Buenos Aires a Milano, ma sono già ‘usciti’ nel mondo.
Il lusso degli abiti, specie da sera, nonché di pellicce e gioielli, creati dal duo, in particolare da Pierre Prandini, è caratterizzato da un requisito importantissimo: è tutto made in Italy. Il loro atelier, inaugurato nel 2016, si trova al 24 di via Venini. Negli abiti di Prandini-Cilano non c’è la paura di passare inosservati, ma il desiderio opposto di cogliere l’attenzione, grazie a tessuti preziosi, colori sgargianti e a uno stile che fa emergere dalla massa. La loro migliore pubblicità sono loro stessi ed è facile riconoscerli, infatti, specie nelle occasioni mondane come in quelle con un peso nel sociale, arrivano vestiti uguali, grazie anche a un physique du role, per ciascuno, che lo permette. Sono stati i capi di pellicceria a far conoscere Pierre, anzitutto grazie alla materia prima, dai visoni agli zibellini ai cincillà. Per la realizzazione degli abiti, vengono usati, in particolare, seta, pizzo e raso.
Conclusione
F3) Alessandra Basile con Pierre Prandini e Mario Cilano e con Emanuele Belotti al Trovatore
Nella figura F3 l’intervistatrice per Traders’ Magazine con (sx) Pierre Prandini e Mario Cilano e (dx) Emanuele Belotti.
Fonte: ph. Alessandra Basile (foto e collage)
Sul concetto che Moda è Arte ci siamo soffermati, ma, naturalmente, è pure altro. Per esempio, è eleganza, ciò di cui il mondo sembra sempre meno dotato. Allora, lascio la parola[12] a due grandi proprio della moda: L’eleganza è l’equilibrio tra proporzioni, emozione e sorpresa (Valentino); Eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare (Giorgio Armani). Lascio la parola, essendo io una attrice, anche alla donna e all’artista simbolo per eccellenza dell’eleganza femminile, quella che non tramonterà mai: L’eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai (Audrey Hepburn).
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https://tv.pambianconews.com/su-curiel-le-mani-di-redstone-giada/ ↑
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Trailer di Smamma via di Emanuele Belotti, Teatro Smeraldo: https://www.youtube.com/watch?v=sdLS56eTxZw ↑
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https://www.ilmessaggero.it/moda/sfilate/curiel_couture_roma_alta_moda_tchaikovsky-502923.html ↑
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https://www.instagram.com/pierreprandinimilano/; https://www.instagram.com/mario_cilano/ ↑
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https://www.vogue.it/moda/article/frasi-moda-citazioni-piu-belle-stilisti-designer ↑
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com