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Livelli statici di supporto e resistenza: come funzionano?

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Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettori

La rassegna sugli elementi di analisi tecnica svolta da Money.it prosegue con i concetti di supporto e resistenza di natura statica.

Qualsiasi asset, nel suo andamento giornaliero, attraversa numerosi livelli di prezzo orizzontali, detti supporti e resistenze, definiti da un certo rapporto di equilibrio tra domanda e offerta. In sostanza i livelli supportivi o resistenziali sono zone dove la polarizzazione tra domanda e offerta subisce un’inversione.

Il supporto è un’area dove le quotazioni invertono, per un certo periodo di tempo, il loro andamento ribassista. Vale il contrario per il concetto di resistenza.

Per tracciare un supporto (o resistenza) di natura statica, basterà individuare un minimo o un massimo che in passato hanno creato una reazione importante da parte delle quotazioni.

Questi livelli sono costanti nel tempo (da qui l’appellativo “livelli statici”) e sono tanto più affidabili quanto più riescono a interrompere impulsi ribassisti (supporti) o rialzisti (resistenze) da parte di compratori e venditori. I cosiddetti prezzi tondi, o i precedenti minimi (o massimi) storici, forniscono spesso importanti aree di reazione dei corsi.

È bene ricordare come, una volta che un livello supportivo o resistenziale viene violato, questo inverte la sua funzione. Ciò significa che un supporto violato potrà essere considerato come una resistenza, mentre una resistenza rotta al rialzo diventerà un supporto.

Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine

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