Estate Complicata? Nell’articolo di sabato scorso, osservavamo la divergenza fra l’S&P500 e gli altri due indici principali americani: nella settimana passata, mentre l’S&P500 ha fatto un massimo superiore rispetto a quello del 16 giugno, sia il Nasdaq che il Dow Jones hanno mancato l’obiettivo, rimandone sotto.
In realtà, la divergenza si è manifestata con l’accelerazione di venerdì 30 giugno ed è ancora prematuro interpretarla.
In uno scenario rialzista, come quello che giudichiamo più probabile, saranno gli altri due indici a colmare la divergenza al rialzo.
Peraltro, è possibile che l’S&P500 mostri una piccola pausa di ritracciamento, che ieri identificavamo nell’area intorno a 4450, nell’ambito di un momento di mercato come quello del 3-4 luglio con presumibili minori volumi.
Lo scenario alternativo sarebbe quello di un top già toccato e di una fase ribassista che perduri per tre settimane: questo è contro tutti i parametri statistici ed è la ragione per cui privilegiamo la prima ipotesi.
Anche se, come sempre, il mercato può sorprenderci a suo piacimento e ad onta di tutte le nostre statistiche e fantasie mentali.
Il Nasdaq ha una connotazione stagionale parallela a quella dell’S&P500 in questo periodo, con una performance media superiore, se esaminata negli ultimi 15 anni.
Esaminiamo i livelli critici dei tre indici.
Due sono i range da tenere in considerazione: il primo, il più recente, è quello del massimo del 16 agosto con il minimo del 13 ottobre.
Tale range è stato bucato al rialzo per primo dal Dow Jones (novembre 2022), poi dal Nasdaq (maggio 2023) e infine dall’S&P500 (giugno 2023).
Il Dow Jones ha tenuto la posizione per poco tempo, affondando sotto il massimo di agosto per poi esitare sopra e sotto tale livello: situazione che ancora persiste, visto che il massimo del 16 giugno è sopra e il minimo del 26 giugno sotto.
Il Nasdaq ha avuto solo una modesta esitazione ed ha sfondato il livello di agosto 2022 con molta più determinazione: il massimo del 16 giugno è andato a toccare il 150% del range agosto-ottobre.
L’S&P500 con il massimo del 16 giugno ha toccato solo il 120% del range anzidetto.
Andando invece ad esaminare il grande range minimo-massimo 2022, osserviamo che il Nasdaq ha superato il 75% del range, e sta puntando all’87.50%: quest’ultimo livello coincide con il prezzo 16.000 e con il tempo 17-18 luglio.
Sarebbe una geometria così perfetta da rendere difficile credere che avverrà così.
L’S&P500 è invece sulla linea del 75% del range (appena più sopra di qualche punto), resistenza che ha funzionato sia sul massimo del 16 giugno che sul massimo di venerdì 30 giugno.
L’87.50% del range, per l’S&P500, sarebbe a 4639con tempo 25-26 luglio.
Facendo fede, però, su un tempo più breve, coincidente con quello del Nasdaq, diventa più probabile il livello 4571, che abbiamo citato più volte come massimo di temporaneo fine ciclo, a cui attribuiamo la maggiore probabilità.
Il Dow Jones, dopo la falcata iniziale di novembre 2022, è rimasto poi più indietro rispetto agli altri due indici, tanto che l’87.50% del range è situato per quanto riguarda il suo future a 35.832, con un tempo molto spostato in avanti, all’1 settembre.
Data che non quadra con alcuno dei cicli prossimi: il target che vediamo è invece 35.236 con data coincidente con gli altri due indici al 17-18 luglio, doppio massimo rispetto al picco del 13 dicembre 2022.
La perplessità che nasce da questa analisi è se il Nasdaq manterrà il primato di performance rispetto agli altri due indici e soprattutto rispetto all’S&P500: significherebbe che sarebbe l’unico a toccare in questo ciclo l’87.50% del grande range, se vogliamo accreditare la settimana che termina con venerdì 21 luglio come data di inversione.
Se la data di inversione fosse nella settimana successiva, l’S&P500 avrebbe il tempo di sfondare quota 4571, e allinearsi maggiormente al Nasdaq, andando a toccare anch’esso l’87.50% del grande range (4639 del future).
Ovviamente tutto è possibile, ma non è quello che è avvenuto negli ultimi mesi: per riepilogare, se il Nasdaq continua a prevalere, avremmo 16.000 sul Nasdaq, 4571 sull’S&P500, 35.236 sul Dow Jones, entro il 21-24 luglio, con data di picco più probabile intorno al 18-19 luglio.
Poi, il mercato, ci insegnerà ancora una volta che le nostre congetture restano tali… perché riuscirà a sorprenderci come fa spesso.
Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia
P.S.: Più approfondiamo l’analisi dell’estate 2023, più emerge la probabilità di un po’ di volatilità in arrivo nel periodo 25 luglio-10 ottobre.
Ne riparleremo ancora con la definizione più esatta della ciclicità che attribuiamo a quel periodo.
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