In “Polite society – Operazione matrimonio”, una ragazza pakistana s’innamora di un mammone; a salvarla dal piano diabolico della futura suocera la sorella minore. Recensione del film diretto da Nida Manzoor, che arriverà nei cinema italiani il prossimo 14 giugno. Un’opera spiritosa che sa trasmettere, con leggerezza, messaggi ricchi di significato, prendendo simpaticamente in giro certe dinamiche relazionali tipiche della società pakistana, ma anche di quella nostra. Voto: 7
F1) La locandina del film “Polite society – Operazione matrimonio”
Nella figura F0 il poster del film di Nida Manzoor, in uscita nei cinema italiani.
Fonte: per gentile concessione della Universal Pictures, Ufficio Stampa Echo Group
Trama
A Londra vive una famiglia pakistana costituita da padre, madre e due ragazze, Lena e Ria. La prima è la maggiore delle due (Ritu Arya) ed è un’artista, ma non ha molta fiducia nelle sue capacità, al punto da rinunciare a farcela quando incontra il suo principe azzurro, o almeno così lo vede; la seconda (Priya Kansara) è un’idealista e sogna di diventare una stunt-woman di successo; altro che matrimonio! Fatto sta che i loro genitori non sanno come prendere le due ragazze, che amano ma non sono capaci di ben consigliare; faticano ad accettare le carriere che vorrebbero perseguire. Ad ispirare Ria è una celebre controfigura femminile cui la giovinetta invia un’infinità di email, nelle quali scrive della sua passione e di sé quasi più in stile di diario privato che di comunicazione con un potenziale datore di lavoro o maestro di settore.
Le risposte non sembrano arrivare mai. Ad aiutare Ria è proprio la sorella maggiore, che realizza per lei dei magnifici video per presentare al mondo le sue mosse ginniche. Il diverso carattere delle due sorelle porterà Lena e Ria a confrontarsi e, persino, a non capirsi più, in particolare, quando la prima incontra il suo futuro marito, mentre attraversa una crisi professionale e personale. Tuttavia, il mondo di rose e fiori che Lena pensa di accedere non è alle porte e sarà Ria a intuirlo, verificarlo e attaccarlo, salvando sua sorella, con l’aiuto di due sue amiche strette, anch’esse aspiranti stunt-women. Inizialmente, Ria teme che Lena scelga una vita non adatta a lei che la renderà infelice e questo è uno dei temi principali del film.
Poi, scoperto il pericolo che la futura suocera Raheela (Nimra Bucha) rappresenta per sua sorella, si attiverà per un piano di salvataggio per impedire il terribile proposito della cinica Raheela, innamorata forse più di sé che del figlio, manovrato come un burattino. Un tema centrale del film è quello della lotta per l’indipendenza delle donne, caratterizzate da coraggio, volitività, emotività e perseveranza.
F2) Nimra Bucha, eccellente interprete del film “Polite society”
Nella figura F2, l’attrice pakistana nel film esordio della regista e sceneggiatrice Nida Manzoor.
Fonte: per gentile concessione della Universal Pictures, Ufficio Stampa Echo Group
Conclusioni: vale la pena vederlo? Sì. Recensione.
Il film appartiene al genere misto commedia/avventura e dura un’ora e 45 minuti. Il ritmo, la leggerezza, lo humour sottostante, mai volgare, lo caratterizzano, rendendolo apprezzabile. Tuttavia, il miglior modo per valorizzare il film è utilizzare la lente della metafora per vederlo: la suocera che cerca di comandare sulle vite dei due quasi sposini ha dell’assurdo, ma il rapporto quasi morboso fra madre e figlio, a vantaggio della prima, che si assicura un servo per la vecchiaia, e a svantaggio del secondo, che non sa vivere utilizzando la sua testa e basta, è cosa reale, diffusa e tipica del nostro paese (beh forse anche del Pakistan!). La ricerca della felicità e della soddisfazione reale, che arriva dai valori profondi che caratterizzano la nostra vita, è una tematica vitale nella quale molti spettatori si ritroveranno. Il film è intelligente e variopinto, ricco di suoni e ritmo, ben diretto e ottimamente interpretato. Voto: 7.
Trailer in versione originale: https://www.youtube.com/watch?v=TRFM7HQmkH0
Trailer in italiano: https://www.youtube.com/watch?v=nTeiyY7MwDk
F3) Una scena del film “Polite society”
Nella figura F3, Ritu Arya (Lena) e Akshay Khanna (Salim Shah) in una scena del film.
Fonte: per gentile concessione della Universal Pictures, Ufficio Stampa Echo Group
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com