Recensione del film pluricandidato acclamato alla Festa del Cinema di Roma del 2016
La vita ripetitiva di un idraulico tuttofare, dal carattere introverso fra lo scontroso e l’apatico e che vive in un piccolo paese di provincia vicino Boston, viene scossa dalla notizia della morte improvvisa dello zio Joe. Lee, che era molto legato a Joe, parte per Manchester per organizzarne il funerale e per stare accanto al figlio Patrick e scopre di esserne stato nominato tutore nel testamento. Il ragazzo ha sedici anni e una madre ex-alcolista che vive altrove con un altro uomo, ma Lee inizialmente rigetta l’incarico. Il rapporto con Patrick, controverso delicato e profondo, tuttavia aiuterà Lee a ripercorrere e finalmente ad accettare un passato terribile.
Un passato che non lascia vivere
Lee ha occhi tristi, beve e, quando è sotto l’effetto dell’alcol, aggredisce chiunque incontri sulla sua strada, finendo in mezzo a risse che lui stesso origina e prendendo un bel po’ di botte. Qualcosa lo tormenta profondamente. Per buona parte del film è inimmaginabile cosa. Manchester è per lui insostenibile, perché fonte di memorie dolorose, ma non può lasciare il cugino o rimarrebbe del tutto solo. Non può nemmeno tradire l’affetto e la fiducia che Joe gli ha dimostrato in vita e post-mortem. Così, il ritorno a Manchester lo costringe a guardare in faccia quel passato e a re-imparare a vivere, attraverso momenti di crisi profonda che respinge, ma soprattutto attraverso quel ruolo, nuovo per Lee, da “fratello” maggiore che lo responsabilizza di qualcuno ben più indifeso di lui.
F1) Locandina del film e trailer
La locandina del film “Manchester by the Sea” di Kenneth Lonergan.
Fonte: https://mr.comingsoon.it/imgdb/locandine/big/53414.jpg
Trailer del film:www.youtube.com/watch?v=gsVoD0pTge0
L’incidente e l’infinita auto-condanna
Grazie ai flash back, che caratterizzano spesso la scelta registica e prima ancora la sceneggiatura di questo magnifico film, riviviamo come spettatori le vicende accadute a Lee, quelle che l’hanno devastato al punto da perdere pian piano l’entusiasmo e il senso stesso della vita e a non costruire più alcun tipo di relazione, usando toni bruschi e modi distaccati per proteggersi dagli altri. A causa di un suo errore di valutazione commesso molto tempo prima, di una sbadataggine per quanto gravissima, a causa cioè di un atto estremamente superficiale ma per il quale nessuno, né le persone né la legge, possono imputarlo, condannarlo e punirlo, Lee tormenta se stesso per anni senza mai trovare pace, infliggendosi invece una punizione perenne. Fare i conti con se stessi è per lui la peggiore sentenza definitiva. Saranno il cambio di vita e il legame con Patrick ad aiutarlo.
F2) I due attori principali, Casey Affleck e Lucas Hedges, in una scena del film
Una scena del film: Lee-Affleck con il cugino Patrick-Hedges.
Fonte: www.sentieridelcinema.it/wp-content/uploads/2017/02/Manchester-by-the-Sea.jpg
F3) Cast principale del film con il regista
Gli attori principali del film con il regista Kenneth Lonergan a sinistra.
Fonte: https://boston.cbslocal.com/2017/01/24/casey-affleck-best-actor-oscars-manchester-by-the-sea-academy-awards/
Una squadra di qualità per un prodotto di qualità
Interpretazione sottile e incisiva quella di Casey Affleck, nella sua resa di Lee chiuso e indifferente al mondo prima e affezionato e generoso dopo. L’attore è stato premiato con l’Oscar al migliore attore protagonista del 2017: quel sorriso appena accennato e così potente, sulla barca portata dal cugino a fine film, è nettamente d’impatto e lascia intuire il cambiamento di Lee volto a una nuova gioia di vivere. Dal regista agli altri attori – un plauso particolare al poco più che ventenne Lucas Hedges, che con questa interpretazione si distingue nel panorama dei giovani di assodato talento – il film è frutto di un lavoro di squadra di qualità e dovrebbe ispirare tutti i professionisti del settore, spingendoli a valorizzare impegno, sensibilità e accuratezza del dettaglio, invece della mera commercializzazione volta a un pubblico trattato come banale e privo di capacità critica. L’Arte non necessariamente è cara o redditizia, ma ha valore quando si imprime nell’anima.
F4) Casey Affleck premiato agli Oscar 2017 come miglior attore protagonista
Casey Affleck alla premiazione degli Oscar 2017 con il premio in mano.
Fonte: www.ansa.it/webimages/img_457x/2017/2/27/21234a59e2a40499ce2a544e067cc120.jpg
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
Email: alessandraeffort@icloud.com
Sito web: www.alessandrabasileattrice.com
Blog: https://alessandrabasileattrice.com/blog/