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Che cosa accadde ai mercati dopo la caduta del muro?

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Forse, nulla. È un genoma

“Mr. Gorbachev, open this gate. Mr. Gorbachev… Mr. Gorbachev, tear down this wall!”                                                                                                                   – President Ronald Reagan

Era il 9 novembre del 1989. Ancora non avevamo visto Piazza Tien An Men. Ma la caduta dell’Unione Sovietica, la sua implosione, comportò la distruzione del muro di Berlino. Per un attimo, abbiamo sognato un mondo più giusto.

Il riconoscimento di Ronald Reagan sul grande merito di Gorbaciov di avere finalmente aperto quel passaggio, buttando giù il muro di Berlino, è quello che amiamo ricordare di quel grandioso momento. Ripeto, abbiamo sognato. L’impatto emozionale è stato fortissimo. La guerra fredda sembrava finita, e lo era davvero.

Quel capitolo della guerra fredda fra le umane genti era effettivamente archiviato.

L’euforia si diffuse e anche i mercati reagirono positivamente. Insomma, vivevamo un sogno che non vedevamo l’ora di poter vivere, da molti anni prima.

Il mondo è cambiato, certamente, da trenta anni a questa parte. Ciò che non sembra cambiata è l’attitudine dell’uomo a creare conflitti. La guerra fredda dell’epoca è la guerra commerciale e valutaria di oggi.

Guerra combattuta rinunciando alle armi, divenute troppo distruttive per essere usate, e ricorrendo a tutte le possibili armi improprie utilizzabili per affermare la supremazia e mettere in difficoltà l’avversario.

Ecco: vorrei portarti a riflettere su questo punto. Perché è qui che comprendiamo il significato dell’eterna competizione che ogni giorno si svolge sui mercati. In realtà, è la naturale conflittualità dell’uomo, che reagisce sempre ai sentimenti tradizionali dell’avidità e della paura. Sono avido, attacco, ho paura, mi difendo.

Se pensi che questo sia vero, allora comprendi meglio perché mi ostino a dire che solo la scienza algoritmica e statistica può aiutarti a dominare i mercati. Perché il loro modo di muoversi, la vera ragione della competizione, sta, alla fine, in due sentimenti umani che ne determinano in modo sempre variabile un comune DNA.

E come il genoma umano, è una catena che sembra infinita, ma infinita non è. Complessa ma non infinita. E le leggi della scienza e della statistica sono determinanti a capire come si muove un mercato. Ti danno immagini di sintesi che sono determinanti a capire come devi muoverti tu.

Il 14 novembre scorso, sulla piattaforma di ATFX, è andato in onda un Traders’ Webinar, dove abbiamo rivelato un particolare DNA dei mercati. Abbiamo scoperto come fare trading intraday sugli indici, senza stare incollati ore davanti al video.

Non voglio illuderti: non avrai la bacchetta magica per fare trading su tutti gli indici. Però abbiamo intradotto un argomento molto importante, appunto un DNA del mercato che pochi conoscono e di cui abbiamo parlato altre volte, e che applicato al caso specifico che tratteremo ci dà un enorme vantaggio probabilistico.

Siamo tornati dal webinar con un’altra strategia in tasca da aggiungere al nostro arsenale. E questo, certamente, ci giova molto. Anche perché arrivano tempi complicati per i mercati. Clicca per iscriverti e vedere la registrazione.

P.S.: Già, che cosa accadde ai mercati dopo la caduta del muro di Berlino? Io dico: sostanzialmente, nulla. Sì, arrivò la Cina, la dissolta Unione Sovietica si ricompattò nella Russia moderna, nacque l’Unione Europea, l’euro, internet. Sì, sì, sì. Ma ai mercati, a quell’eterno DNA che li muove, nella sostanza nulla accadde. Perché I sentimenti umani sono sempre quelli. Che servano a fare le guerre o a combattere sui mercati, non cambia di molto. È un genoma. Se lo sai capire, lo domini. Clicca per iscriverti e vedere la registrazione.

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia

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