Mercati ancora agitati?
Nell’immagine sopra puoi vedere la volatilità implicita delle opzioni dell’SPX (Indice dell’S&P500), quotate al CBOE, alle diverse date di scadenza.
Risulta evidente come il CBOE stia quotando la massima volatilità in corrispondenza dei due giorni successivi alle elezioni americane.
Le opzioni dell’SPX sono letteralmente dominate dagli istituzionali.
Non che quelle dell’e-mini S&P500, sul future, non lo siano.
L’SPX, nondimeno, ha una presenza di istituzionali ancora più massiccia: diventa quindi un indicatore importante per il rischio.
Paragonato al Vix, significa che potremmo aspettarci almeno due punti in più rispetto al valore dell’1 novembre.
Se la settimana scorsa è stata difficile per i mercati, la prospettiva continua ad essere tale.
A proposito di Elezioni
Sul Wall Street Journal, abbiamo trovato un articolo a grande firma (Daniel Henninger).
Il titolo è così roboante che difficilmente si poteva evitare di dargli attenzione.
“Trump è un ‘fascista’. Harris è ‘stupida’. Un’elezione dal fondo del barile è quasi finita”.
Henninger dice questo:
“Indipendentemente dal vincitore, queste elezioni hanno prodotto una realtà politica emergente: il paese si sta spostando a destra, o almeno al centro-destra, e probabilmente rimarrà lì.
Non credo che questa deriva sia direttamente attribuibile allo stesso signor Trump.
L’ha cavalcata, ma non ha causato uno spostamento tettonico nella politica americana.
L’idea altamente politicizzata di “wokeness” è in netto declino, vittima della sua stessa irriflessiva esagerazione e intolleranza su questioni di equità, genere e clima.”
Potremmo tradurre wokeness come “consapevolezza”, specie verso problemi sociali o di giustizia.
Quella “consapevolezza” è sommersa dall’intolleranza, dal grande chiasso, dal rumore mentale creato da una campagna elettorale troppo aggressiva.
Ancora sulle elezioni
E’ un’altra grande firma dello stesso giornale (che mi hai sentito nominare più volte: Peggy Noonan) che ci dà la sua interpretazione.
L’articolo è altrettanto provocatorio: “Una grande democrazia affronta una cattiva scelta”.
Chiunque affermi di sapere cosa succederà sta mentendo.
Ma la gente vorrebbe avere una scelta migliore.
“Non lo vogliono lì dentro, e non riescono a vederla lì.” (ovviamente riferito a Trump e alla Harris).
E ancora:
Lui (Trump) è troppo pazzo per me, loro (i democratici) sono troppo estremi.
Lui è pazzo, cattivo e pericoloso da conoscere.
Lei e il suo partito continuano a spostarsi in modo troppo dannoso a sinistra…
E Peggy finisce con una frase forzosamente ottimista:
In questa campagna mostruosa e caotica abbiamo ravvivato e forse persino rivitalizzato la democrazia. È la grande storia sotto la grande storia.
Il rischio assoluto
Nelle nostre Classroom abbiamo mostrato ai nostri abbonati il Volatility Flow Index.
L’indicatore misura il rischio assoluto del mercato dal punto di vista della volatilità implicita delle opzioni.
Il giorno 31 ottobre l’indicatore ha toccato lo stesso minimo del 5 agosto, giorno funesto per la la volatilità implicita.
Il giorno 1 novembre ha parzialmente recuperato, sul rimbalzo del mercato, rimanendo nell’area di grande rischio.
Il risultato elettorale, come dice Peggy Noonan, è assolutamente imprevedibile.
E’ imprevedibile anche la conseguenza del risultato elettorale: se non avremo un risultato chiaro e rapido, le borse non reagiranno bene.
Il rischio geopolitico
La minaccia dell’Iran contro Israele è molto seria.
Non solo per la minaccia in sé, ma, soprattutto per la successiva reazione dello Stato ebraico.
Continua l’incertezza strutturale su tutto lo scenario.
Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia
P.S.: La scorsa settimana, perfino l’oro ha invertito la corsa, come avevamo annunciato nei nostri articoli precedenti.
E’ una inversione temporanea, collegata al recupero di una liquidità necessaria alla perdita del mercato azionario.
L’oro tornerà a brillare presto, in un prossimo articolo esamineremo la prospettiva del metallo giallo nelle prossime settimane.
Il petrolio è rimbalzato dai minimi.
In una condizione di minore rischio, il minimo del petrolio potrebbe essere ancora più in basso.
Ma il prezzo del petrolio nei prossimi giorni, ora, è in mano a Iran e Israele.
Con tutto il rispetto e senza voler offendere nessuno, non è di sicuro in buone mani.
P.P.S.: Nell’articolo di venerdì scorso abbiamo descritto alcune caratteristiche del sistema Experience, basandoci sul titolo Microsoft.
Se l’articolo ti è sfuggito, è pubblicato sull’Ultima Ora a questo link: La Magnifica Microsoft ha perso colpi?
In tanti ci avete scritto.
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