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Minimi sì, ma il rilmbalzo è forte

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Euforia trumpiana.

Quello che abbiamo scritto
In alcuni nostri articoli precedenti

(l’ultimo: https://www.traders-mag.it/10-gennaio-mercati-americani-allineati-per-rompere-minimi/)

scrivevamo

“In una giornata compresa fra il 10 e il 15 gennaio, con più forte probabilità per il 13 o 14 gennaio, viene indicato un movimento ribassista con possibile forte aumento della volatilità.”

e inoltre:

Il primo supporto inferiore dell’S&P500 è a 5815.”

Il 10 e il 13 gennaio, l’S&P500 ha registrato due minimi importanti, il secondo dei quali ha toccato 5809, per poi rimbalzare. 

Il 13 gennaio, malgrado il minimo profondo, l’S&P500 è riuscito a chiudere in positivo, per poi proseguire la settimana in rialzo.

La giornata più particolare è stata quella di venerdì 17 gennaio, dove i sintomi a metà mattina apparivano tutt’altro che buoni.

 

Le Magnifiche


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Ratio MAGS contro Nasdaq

Qui sopra trovi il grafico del rapporto fra l’ETF MAGS (che raggruppa le sette magnifiche equipesate) rispetto al Nasdaq.

Il grafico mostra come dalla fine del 2023 a oggi il peso delle magnifiche sul Nasdaq sia aumentato di circa il 40%.


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Ratio MAGS contro S&P500

Non dissimile il grafico del rapporto fra l’ETF MAGS e l’S&P500, con un aumento del peso della Magnifiche, inaspettatamente, addirittura superiore a quello del Nasdaq con il massimo di incremento toccato alcuni giorni fa al 45%. 

Entrambi i grafici mostrano che negli ultimi 5 giorni le Magnifiche hanno poco brillato rispetto al peso sui due indici S&P500 e Nasdaq.

Malgrado tutto, la settimana è stata rialzista.

La Magnifica della old-economy


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Berkshire Hathaway alle ore 22 del 17 gennaio 2025

La Holding di Warren Buffett (decimo posto per capitalizzazione sull’S&P500), molto liquida e con un portafoglio fatto di titoli molto old-economy, dopo avere scaricato completamente la posizione di Apple, ha mostrato i muscoli andando a recuperare in cinque giorni una buona metà del terreno perduto nell’ultima discesa.

 

Venerdì 17 gennaio
Così, quello che sembrava strano fin dal primo pomeriggio del 17 gennaio, nella pre-apertura antecedente all’orario ufficiale americano, era vedere il Nasdaq salire in modo impressionante, le Magnifiche fra lo stanco e lo stazionario, l’S&P500 trascinato dal Nasdaq in piena crisi euforica, e il Dow Jones salire di suo.

Il titolo Berkshire confermava poi il recuperato stato di ottima salute seguendo la tendenza rialzista.

Sembrava la redistribuzione di valore all’interno dell’indice Nasdaq, che riusciva a galvanizzare anche l’S&P500, mentre la old-economy mostrava una gioia trumpiana.   

Il tutto, confesso, destava non poche perplessità, per l’assenza sostanziale delle Magnifiche.

La chiusura del 17 gennaio, peraltro, non vedeva il superamento dei massimi del 6 gennaio da parte di Nasdaq ed S&P500. 

Al contrario, il Dow Jones mostrava il completamento della figura di inversione rialzista, addirittura superando i massimi precedenti al 6 gennaio, quelli del 27 dicembre.

Per vedere l’inizio di una figura di inversione convincente, S&P500 e Nasdaq dovrebbero superare i massimi del 6 gennaio.

 

Il Vix
Il Vix ha visto in questa settimana una discesa importante di circa 6 punti. E’ andato a chiudere sotto quota 16. 

La statistica stagionale degli ultimi anni lo vedrebbe in crescita fino almeno al 27 gennaio.

Il picco intermedio nel periodo 13-27 gennaio sarebbe dovuto essere venerdì 17: viceversa, come spesso accade nei punti di inversione stagionali, venerdì 17 si è verificato il minimo relativo della settimana.

I punti di inversione sono sempre punti di inversione, il problema è capire il lato dell’inversione: su o giù.

 

La settimana prossima
Se la statistica stagionale dovesse essere rispettata, dovremmo vedere un aumento della volatilità la prossima settimana: in teoria questo dovrebbe accompagnarsi con una discesa dei mercati. Cosa che sembra ora essere messa in dubbio dal recuperato vigore mostrato durante la settimana trascorsa.

Quanto avvenuto durante la settimana e venerdì scorso fa pensare che il ribasso sia finito e il mercato stia ripartendo al rialzo. 

Nondimeno, la figura di inversione, come spiegato sopra, non sembra essersi completata.

E se dovessimo dirla tutta, facciamo ancora molta fatica a convincerci di questo.

 

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P.S.: E’ euforia trumpiana quella che ha pervaso i mercati durante la settimana? 

Il dato buono sull’inflazione ha giocato certo un ruolo importante. Il clima stanco lato Magnifiche e la forte spinta del mercato sugli altri titoli sembra essere in linea proprio con la nuova Presidenza.

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