‘Mistero a Saint Tropez’, che vede la simpaticissima partecipazione di Gerard Depardieu, uscirà il prossimo 30 giugno nei cinema italiani. L’imbranato ispettore di polizia Botta, pronto per andare in pensione, viene chiamato d’urgenza per risolvere un misterioso caso verificatosi nell’elegante località del titolo del film. A contattarlo, pur mal volentieri, non avendo un’estrema fiducia nelle sue doti professionali e capacità sul campo, è il direttore generale della polizia giudiziaria, Maurice Lefranc. L’accoppiata di attori interpreti di quest’ultimo e del protagonista sono rispettivamente un mostro sacro come Gerard Depardieu e il bravissimo Christian Clavier. Non da meno Benoît Poelvoorde nei panni del Barone Croissant (cornetto!), sposato alla bella signora Eliane, molto ben resa dall’attrice Virginie Hocq. Tutto il cast è dedicato, competente, in una parola equilibrato. La regia è a livello, la scenografia, con le splendide auto d’epoca usate da diversi personaggi della storia, è meravigliosa, alcune trovate o gag sono esilaranti. Tuttavia, mancano il mistero del titolo e un po’ di ironia acuta. Può far ridere, all’inizio di più, poi qui e là perde colpi,
a meno che il pubblico in sala sia appassionato di quel genere di comicità, ossia tendente al demenziale. Botta, il cui nome viene costantemente storpiato, mi ricorda Clouseau e il film il celebre gioco degli anni 80 ‘Indovina chi’. Qual è il metodo del mitico Botta? Diciamo non proprio discreto e impercettibile, il che è divertentissimo. Riuscirà a stanare il colpevole del sabotaggio di una delle macchine della baronessa Croissant che ha quasi causato la dipartita improvvisa di un ospite per l’al di là? Naturalmente il così detto happy ending è garantito.
La sceneggiatura
La storia è ambientata nell’agosto del 1970 sulla celeberrima costa francese, che, all’epoca, era nel pieno del periodo yéyé. Quest’ultimo è così chiamato per lo stile musicale anni Sessanta dell’Europa meridionale caratterizzato dal pop e da un rock and roll leggero; l’espressione yéyé riprende onomatopeicamente lo ‘yeah! Yeah!’ delle band britanniche già di fine anni Cinquanta. Continuando con la storia, il miliardario Croissant invita alla festa annuale, organizzata con la moglie Eliane, il cuore dello showbiz a Saint Tropez nella loro villa da mille e una notte. Nel film gli ospiti sono personalità note dello spettacolo, ma altrettanto problematiche, come da cliché. I festeggiamenti vengono rovinati dall’anzidetto sabotaggio di una vettura, una decappottabile, della coppia aristocratica e dal terrore, per il barone, che la sua vita e quella della consorte siano in effettivo pericolo. Per questo, Croissant, o ‘Cornettino’ come lo chiama Eliane affettuosamente, chiede aiuto al ministro Jacques Chirac, il quale contatta subito la polizia di Parigi, domandando del loro miglior poliziotto immediatamente disponibile. Siamo in pieno periodo estivo e l’unico libero è il temutissimo Botta, che parte subito alla volta di Saint Tropez.
F1) La locandina del film di Nicolas Benamou
Nella figura F1 la locandina di Mistero a Saint Tropez con Gerard Depardieu.
Fonte: https://leganerd.com/wp-content/uploads/2022/05/mistero-a-saint-tropez-locandina.jpg
Analisi e recensione
Mistero a Saint Tropez è un film chiaramente adatto a tutti, rilassante e distraente, cosa di cui abbiamo davvero bisogno: questo è il motivo principale per cui invito caldamente a vederlo al cinema. Artisticamente è curato, ben diretto e interpretato. Non serve il grande schermo per goderselo, tuttavia non c’è film che non abbia una marcia in più se visto al cinema. Il ritmo è sempre alle stelle, però il livello ironico diventa più fragile con il proseguire della storia, anche perché molti degli eventi sono prevedibili. Il genere di appartenenza, comico-demenziale, non riscontra il gusto di chiunque, ma è consigliabile a un’ampia platea.
Cast
Benoît Poelvoorde, l’interprete del barone Claude nel film Mistero a Saint Tropez, è un attore della commedia francese, fra i cui successi ricordo il pluripremiato Dio esiste e vive a Bruxelles e Una famiglia in affitto, entrambi del 2015; il settantenne Christian Clavier è l’imbranatissimo Botta nel medesimo film: il suo riconoscimento, a livello mondiale, gli arrivò con I visitatori (1998) di Jean-Marie Poitier con Jean Reno; Rossy De Palma è l’attrice cinquantasettenne amata tanto dal bravissimo Pedro Almodovar che l’ha voluta in quasi tutti i suoi film, incluso l’ultimo, Madres paralelas, con Penélope Cruz, presentato a Venezia nella scorsa edizione; Gerard Depardieu, candidato all’ Oscar per l’interpretazione del protagonista in Cyrano de Bergerac (1990), un film diretto da Jean Paul Rappenau, veste i panni di Maurice Lefranc, che, in Mistero a Saint Tropez, chiama all’ordine il commissario Botta, per dargli l’incarico di scoprire chi ha causato il sabotaggio della decapottabile tenuta alla villa dei baroni Claude e Eliane (Virginie Hocq). Nel cast rientrano moltissimi altri attori, tutti molto bravi. La regia del film è del quarantatreenne Nicolas Benamou, il cui primo film è solo del 2011 e si intitola De l’huile sur le feu.
Conclusioni: vale la pena vederlo?
Sì. Il film fa fare qualche risata, soprattutto, dapprincipio, perché appartiene a un genere oggi poco diffuso sul grande schermo – forse lo era di più negli anni 80 e 90, almeno in Italia – e, anche se non va molto oltre lo spirito e l’idea con cui inizia, va incoraggiato per la leggerezza e la positività che regala a grandi e piccini. Gli attori, la scenografia e la regia sono di livello e impera un certo equilibrio nel prodotto diretto da Benamou. Voto: 7-.
Trailer in v.o.: https://www.youtube.com/watch?v=sI1IH–uy_Q
Trailer in italiano: https://www.youtube.com/watch?v=GDMwZWEXx_4
F2) Due protagonisti di Mistero a Saint Tropez in una scena
Nella figura F2 Christian Clavier e Benoît Poelvoorde in un momento del film.
Fonte: https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ5PXJ5QPV8uhX78DWHNviyU1ijPv1Fi3ZUV3xpbG82joXIMhdOAoTDiqz6rPVl9c4ogJU&usqp=CAU
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com