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Il nodo venuto al pettine delle borse americane

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Siamo arrivati ad un punto cruciale della borsa americana, di cui parliamo da molte settimane.

I giorni 19 luglio (per Nasdaq ed S&P500) e 20 luglio (per il Dow Jones) hanno coinciso con massimi importanti sui rispettivi future:

4609 per l’S&P500

16062 per il Nasdaq

35549 per il Dow Jones

Tutti i “carrarmati” dei listini hanno fatto massimi importanti nella settimana passata, salvo Amazon che ha anticipato tutti venerdì 14 luglio.

Sei su sette, con l’esclusione di Google (Alphabet), hanno fatto massimi di periodo.

Di seguito il dettaglio del giorno e del valore massimo dei sette carrarmati:

MSFT  18 luglio   366.78  

NFLX  19 luglio    485

META  19 luglio   316.68

AMZN  14 luglio  136.65

GOOG  17 luglio  127.78

AAPL   19 luglio   198.23

TSLA   19 luglio   299.29

Tutti e sette i titoli, dopo il massimo, hanno ritracciato nei giorni successivi. Amazon ha apparentemente tenuto di più, cercando una sorta di doppio massimo mancato il giorno 19 luglio.

Per tutti i sette titoli, il 20 e il 21 luglio sono stati giorni di ribasso.

Risulta evidente l’importanza del 19 luglio, mercoledì scorso, come punto critico di picco.

La nostra ipotesi più probabile continua ad essere che il 19 luglio sia stato un massimo importante di ciclo, con l’inizio di una ripresa di fiato del mercato, che mantiene, comunque, una forte connotazione rialzista.

Nella giornata di venerdì abbiamo assistito ad un tentativo di recupero, poi fallito nel corso della giornata.

Non possiamo escludere, vista la forza rialzista, vorrei dire euforica, dimostrata nelle ultime settimane, che possano esserci anche nella settimana entrante.

Riteniamo difficile, peraltro, vengano violati i massimi già fatti (forse sul Dow Jones…).

Al momento, riteniamo che l’area temporale di ritracciamento possa essere compresa nell’ambito delle prossime due o tre settimane: con un probabile minimo il 4 agosto, oppure fra il 4 agosto e l’11 agosto.

Tale periodo (24 luglio-4/11 agosto) coincide anche con un andamento stagionale statisticamente negativo sull’S&P500 e sul Dow Jones, e sostanzialmente laterale sul Nasdaq.

Dal punto di vista dei nostri sistemi, diventerebbe un minimo di ciclo da cui ricominciare a considerare l’inizio di una nuova onda lunga rialzista.

L’interpretazione delle due settimane successive (11 agosto-25/28 agosto) è più difficoltoso ed incerto.

In un clima così rialzista, potrebbe esserci una facile manovra di rialzo per puntare ad un massimo in settembre, da cui poi vedere una nuova pausa dei mercati.

Ora, però, è un po’ presto per parlarne.

Il minimo dell’S&P500 future dovrebbe essere almeno 4435-4450 fra il 4 e l’8 di agosto.

Se Powell il giorno 27 luglio riesce ad iniettare un po’ di depressione ai mercati, può arrivare a 4400, o magari più in basso, intorno a tali date.

Può avvenire anche il contrario, ovviamente, con Powell che inietta ancora euforia (anche se ritengo più probabile la prima).

C’è uno scenario alternativo a questa visione?

Dovremmo ipotizzare di avere sbagliato l’interpretazione del punto di minimo del 26 giugno: se fosse il minimo di “ciclo”, che stiamo cercando, allora saremmo ancora all’inizio di una vigorosa onda di piena rialzista e vedremmo presto le porte del Paradiso.

Mi sembra un po’ presto, e il minimo del 26 giugno è ai limiti della probabilità statistica di essere un minimo di ciclo.

Se abbiamo sbagliato o no, lo vedremo presto, nei prossimi giorni.

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P.S.: Riguardo alla difficoltà di interpretare il mercato nella seconda metà di agosto di quest’anno, dobbiamo tenere conto anche che il 22 agosto ci sarà il famoso meeting conviviale dei grandi Amici dei Brics, che è comunque una mina vagante che può creare un po’ di volatilità anomala.

In tali occasioni, il mondo occidentale diventa il palcoscenico di un curioso teatrino: una fazione alimenta un clima da “fine impero”, che stimola una sorta di senso di colpa dovuto, nella generalità delle persone, alla consapevolezza di essere nella parte fortunata del mondo.

Così, fra previsioni catastrofiste, paure più o meno fondate, emotività del tutto irrazionali … il mercato ne può risentire.

Come detto, più in là nel tempo, se avremo visto un minimo con ripartenza fra il 4 e l’11 agosto, vedremo di capire che cosa viene dopo. Nel frattempo cominciamo a goderci, si fa per dire, Powell.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa

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