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Le onde dell’S&P500 nel 2023

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La nostra previsione di scenario

Abbiamo parlato altre volte di recente, in queste colonne, di come i dati macroeconomici abbiano assunto una grande importanza nella valutazione dei mercati azionari.
 
Dalla fine della grande crisi finanziaria, nel 2009, fino alla pandemia, parliamoci chiaro: guardavamo i dati macroeconomici tanto per dargli un’occhiata. Mercato azionario in crescita, liquidità del sistema bancario abbondante, tassi a zero in apparente tendenza ad essere piatti per sempre.
 
Oggi, alcuni dati sono divenuti fortemente strategici. I mercati sembrano fermarsi e collocarsi in posizione laterale di attesa nei giorni immediatamente antecedenti notizie importanti sui dati macro.
 
C’è un dato macro che sembra sottovalutato da molti media, probabilmente perché molto più tecnico e meno immediato.
 
Ma te ne parlo, perché il suo valore recente è un caso unico a livello storico.
 
Mi riferisco alla grandezza che esprime la quantità di moneta liquida negli USA: il cosiddetto fattore M2.
 
La liquidità è una misura generale della quantità di denaro che circola nell’economia. E questo è importante per i mercati, perché più denaro circola nell’economia statunitense, più denaro gli investitori possono destinare all’acquisto di titoli azionari.
 
Ovviamente, gli acquisti tenderanno a far lievitare il prezzo delle azioni, a beneficio di un trend rialzista del mercato.
 
La liquidità è un buon indicatore della domanda potenziale complessiva di azioni.
 
La migliore misura della liquidità nell’economia statunitense è l’offerta di moneta della Fed.
 
Tale offerta di moneta è rappresentato da una grandezza denominata M2, rappresentativa del valore di tutti i contanti, i depositi e di tutto ciò che è convertibile in contanti. È una misura di tutto il denaro “a breve termine” nell’economia statunitense in un dato momento.
 
M2 viene misurata in termini di variazione anno su anno, rilevata ogni mese, spesso rapportata al tasso di inflazione.
 
Nel dicembre del 2022 è avvenuto, in misura consistente, un fenomeno che dal 1943 ad oggi era avvenuto una sola volta, nel gennaio del 1959, e in modo molto più leggero.
 
Precisamente, la M2 di dicembre 2022 anno su anno è negativa: dell’1,31%.
 
A gennaio del 1959, unico momento storico degli ultimi 80 anni in cui era avvenuto qualche cosa di simile, era diventata negativa dello 0,16%. Ogni mese da 80 anni a questa parte il dato anno su anno non è stato mai negativo, salvo in queste due occasioni.
 
Ovviamente, ci sono state rilevazioni mensili di discesa della M2, ma non tanto da dare un valore negativo rispetto a quello di dodici mesi prima.
 
In molte altre occasioni in passato, la M2 è passata da un ciclo di ribasso ad uno di rialzo, pur avendo raggiunto livelli negativi solo due volte: per limitare la ricerca agli ultimi 60 anni, negli anni 1966, 1970, 1974, 1995, 2005, 2010 e 2018, la Fed è passata da una fase di limitazione dell’economia ad una fase di sostegno.
 
In tutti questi casi il mercato azionario è salito.
 
Ora sappiamo una cosa: l’eccesso di liquidità avvenuto negli anni trascorsi, di cui non sapevamo valutare che tipo di impatto avrebbe creato una volta che il ciclo di aumento della stessa fosse finito, ha generato un dato anno su anno della M2 negativo: cioè l’eccesso positivo crea ora un eccesso negativo.
 
Si tratta di un minimo molto importante, anche se non sappiamo quanto durerà. Vedremo se, nelle prossime settimane, darà origine ad un impulso positivo al mercato, come contraccolpo di un possibile recupero della M2.
 
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P.S.: Più che mai, confermiamo la nostra previsione di scenario: S&P500 in discesa graduale fino al 10-20 marzo, formazione di un minimo e potente recupero del mercato, con nuovi massimi relativi fino al 10-20 maggio. Quando avremo visto il minimo di marzo, faremo la valutazione del massimo possibile, che, per ora, è a 4570 di S&P500, ma può cambiare in funzione del prossimo minimo.
 
Da lì, prevediamo una poderosa discesa del mercato fino a luglio-agosto e ripresa fino alla conclusione dell’anno, con maggiore probabilità che il massimo di maggio sarà anche il massimo dell’anno.
 
Attenzione, da maggio in poi, non sarà un bel momento.
 
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Maurizio Monti

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