Il Mondo attende.
Ci siamo. E’ il giorno delle elezioni americane, Trump vs Harris
Il Vix continua ad oscillare sopra quota 21.
L’S&P500 si è fermato a 5750.
I Treasury oscillano intorno a quota 117 da sei giorni.
Perfino l’oro, dopo una grande discesa, ha innescato una fase laterale.
Il mondo si è fermato, ipnotizzato dal clima elettorale, dall’incertezza che questo ha scatenato.
Vincerà Trump?
Con le sue promesse di America great again, significa che l’indebitamento americano arriverà alle stelle, grazie agli stimoli fiscali previsti.
Così, con Trump, borse su e treasury giù.
Vincerà la Harris? Non promette stimoli fiscali, e questo non entusiasma le borse.
Il debito? Con i democratici correrà come ora, non c’è da dubitare. Ma meno che con Trump.
Così, con la Harris, si dice, treasury su e borse giù.
L’oro? Con l’iper inflazionista Trump andrebbe alle stelle.
Con la moderata Harris, coglierebbe l’occasione per tirare il fiato più di quanto non abbia fatto nella discesa recente.
I mercati si sono posizionati in equilibrio, nelle posizioni centrali.
I Treasury possono arrivare a 114 con Trump, o andare a 120 con la Harris. E ora, come detto, sono a 117.
Il livello 5750 del future dell’S&P500 è a metà strada fra 5900 e 5600: anche qui, rispettivamente i (presunti) livelli di Trump e della Harris.
Nell’incertezza, il mercato attende la sua direzione, una volta che si saprà il candidato vincente.
Il clima politico, in certe zone degli Stati Uniti, è da guerra civile, da insurrezione, da battaglia dura nelle strade.
E a far soldi a palate, ora, sono gli avvocati: due eserciti di avvocati sono pronti a darsi battaglia a colpi di ricorsi per ogni minimo pretesto verrà loro fornito, per sostenere il candidato che li paga.
18 miliardi di dollari, il costo della campagna elettorale, fino ad oggi.
La Casa Bianca e Capitol Hill sono protette da barriere metalliche alte cinque metri.
Almeno nove stati hanno allertato la Guardia Nazionale, chiedendo aiuto per garantire la sicurezza.
Non credo che la Guardia Nazionale abbia uomini sufficienti per far fronte alle richieste.
Le probabilità che sapremo il vincitore in tempi brevi non sono molto alte.
E questo potrebbe non piacere affatto ai mercati: si sono posizionati per esplodere in una qualche direzione ed esploderanno, magari irrazionalmente.
Se il risultato oscillerà da un candidato all’altro, prepariamoci alle montagne russe, quelle vere.
Se verrà fuori un vincitore certo, chiunque sia, allora, forse tireremo un sospiro di sollievo.
Forse comincerà il conto alla rovescia per un ritorno alla volatilità ordinaria.
Non ci sembrerà vero.
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P.S.: L’Iran ha annunciato l’attacco a Israele “prima delle elezioni”. O l’attacco arriva nelle prime ore di diffusione di questo articolo oppure non sarà “prima delle elezioni”.
I B-52 americani schierati in Israele, credo, abbiano avuto un effetto fortemente dissuasivo.
Sono bombardieri d’attacco, capaci di sganciare tonnellate di bombe alla volta.
Lo scopo di Biden era evitare l’attacco prima delle elezioni: forse c’è riuscito.
Il petrolio intanto si è posizionato su un moderato rialzo.
Il mondo attende di sapere chi sarà il Presidente degli Stati Uniti.
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Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia