Ciò che fa, sul serio, la differenza
Dai primi di novembre, il mercato è cambiato.
Nessuno lo dice. Nessuno se ne accorge e nessuno lo dichiara pubblicamente.
Di fronte ad un impatto che ingenera una grande confusione, nessuno si pronuncia. Il mercato fa quello che vuole, ne siamo assuefatti.
Ma questo cambiamento rientra nelle grandi onde di variazione di questi anni venti, conseguenza di un’epoca che ricerca un nuovo equilibrio: se è vero che la coscienza collettiva rispecchia la coscienza “media” dei singoli individui, questo è il momento dove ciascuno di noi sta cercando un nuovo equilibrio.
Il primo di novembre ha decretato la difficoltà dei mercati ad uscire da un trading range.
L’uscita ci sarà presto, come ulteriore tentativo del mercato di dimostrare la propria capacità di sviluppare una tendenza.
Nondimeno, questo è il preavviso di una fase di mercato, se possibile, più complicata di quelle che abbiamo vissuto nell’ultimo triennio.
Nel 2022-2023 le coscienze dei singoli ricercheranno un bene prezioso che è stato quasi sconosciuto negli ultimi anni: la moderazione.
La moderazione implica una lateralità tendenziale dei mercati. La lateralità è infatti la paura delle coscienze di uscire dai confini. E’ la condizione di comodo di stare nel mezzo.
È il tentativo, disperato, di ricercare una normalità, uguale o diversa, non importa, ma che normalità sia.
Si dice che il mercato nel 60-70% del tempo stia nel mezzo. Ma negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una capacità incredibile del mercato a cedere all’euforia, sfondando nuovi massimi nella continua ricerca di non stare nel mezzo.
Ora dovremo imparare a fare di nuovo i conti con lo stare nel mezzo.
Il prossimo biennio non è quello dei nuovi massimi a tutti i costi.
E’ quello delle onde, del su e giù.
Lo vedremo già nei primi otto mesi del 2022: periodo nel quale i nostri algoritmi prevedono un nuovo massimo, poi una correzione più profonda di quelle viste negli ultimi mesi, e probabilmente maggiore rispetto a quella di ottobre 2020. Un 10-20% per intenderci.
Poi un tentativo, riuscito o no per ora è difficile da prevedere, di ritorno ai massimi, seguito da una correzione ulteriore.
Una serie di onde, che disegnano un trading range, più che una tendenza. Non più il buy the dip. Ma una impostazione necessaria molto più orientata alla strategia di medio termine.
C’è una ragione specifica di tutto questo. Gli alti e bassi della pandemia, l’alternanza di euforia e paura, speranza e ansia che combattono: c’è un unico desiderio che, alla fine, prevale. La moderazione. Il sapere “stare in mezzo”.
Chi ha frequentato i miei corsi di dinamica mentale conosce questo fenomeno: in ogni momento, con condizioni ed individui potenzialmente diversi di volta in volta, il 60% almeno delle persone preferisce sentirsi nella condizione di essere su un carro dove si viene trasportati e non vi è l’obbligo di assumersi la responsabilità di determinare la direzione.
In ogni momento c’è un 20% di persone che cerca di trainare il carro verso la via della evoluzione e del progresso, e un altro 20% che, spesso in modo nascosto e subdolo, cerca di trascinarlo in direzione opposta.
All’interno di quel 60% c’è ora un grande desiderio di moderazione. Di stare al centro del carro, e più che mai di confondere la normalità con la neutralità.
Trump, negli Stati Uniti, ha perso per assenza di moderazione, Biden ha vinto raccontando moderazione. Biden sta perdendo consensi perché deve accontentare l’ala sinistra del partito che lo ha sostenuto e di fatto lo ricatta: e sta perdendo la stella della moderazione, e quindi perde consensi.
So di non riscontrare l’approvazione di alcuni, ma Mattarella chiamando Draghi ha cercato di interpretare la volontà dei più: il ritorno alla moderazione, al confronto che sostituisce, almeno in apparenza, il conflitto.
Se sei fra quelli che considera Draghi il dittatore del potere finanziario occulto, rispetto la tua opinione, ma prima di lanciarmi i tuoi strali pensa che io sto solo invitandoti a pensare a ciò che appare e non a ciò che è… e ciò che appare è: moderazione, sanatoria del conflitto, tutti o quasi d’accordo. Come in Svizzera, dove il governo ha, da 60 anni, la rappresentanza di tutti i partiti.
Così quello che è avvenuto nel microcosmo Italia e nel macrocosmo Stati Uniti è la rappresentazione esatta del desiderio dei più: ricerca della moderazione per ritorno ad una “normalità”.
I mercati, nei primi otto mesi del 2022, saranno la proiezione dell’inconscio collettivo che reclama la moderazione. E il mercato sarà ondivago, più del solito e tendente al trading range. Gli eccessi verranno limati.
Se il cammino dell’economia sarà verso la stagflazione, fenomeno economico di cui molti sembrano non voler riconoscere l’esistenza, non sarà per nulla facile il seguito. Ma non ne parliamo ora, lo rimandiamo ad una puntata futura.
Se vuoi conoscere meglio fenomeni come quello che ti ho spiegato sopra, che significa avere una visione molto più profonda del mercato, non puoi fare a meno di conoscere la Dinamica Mentale: e puoi impararla con efficacia grazie al mio percorso formativo di Dinamica del Successo. Che è in offerta al Pubblico esclusivamente in questi giorni di festività.
Se in questi giorni, più che mai, senti l’ansia dell’incertezza, dentro di te sta covando un grande desiderio, più o meno inespresso, di moderazione per un ritorno alla normalità: saper dominare tale sentiment, ti conferisce chiarezza di idee per affrontare il mercato, o le tue esperienze professionali, con molta più determinazione ed energia.
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P.S.: I mercati crollano quando sono dominati dall’incertezza. Questo è un fenomeno noto. L’incertezza distrugge l’energia implicita ai mercati.
Dentro di te avviene qualche cosa di simile, che non ti fa reagire. L’incertezza distrugge la tua energia interiore e la tua capacità di analizzare le situazioni e volgerle a tuo vantaggio. Trasforma l’incertezza in energia.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa
