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Premio alla carriera per Barbara Bouchet, indimenticabile protagonista di cult movies come L’anatra all’arancia. La mia intervista.

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Barbara Bouchet premiata alla carriera dall’Associazione Milanese degli Amici della Lirica lo scorso 29 giugno 2022 nel locale milanese ‘Parioli’. L’indimenticabile protagonista della commedia sexy italiana – genere del quale si ha grande nostalgia, perché parte integrante di una radicata tradizione cinematografica nostrana – ha ricevuto la targa Amici della Lirica Città di Milano dalla presidente di A.M.A.L., Daniela Javarone, e dal Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

Grazie all’organizzazione impeccabile, oltre all’atmosfera e agli stessi partecipanti e all’allegria della fascinosa ospite d’onore, elegantissima nel suo lungo vestito bianco estivo, con indosso una parure di gioielli dalle tonalità adatte ai suoi colori, la serata si è rivelata un vero successo. Durante la stessa, è stata indetta una lotteria il cui premio finale è stato vinto da una delle invitate che è tornata a casa con un prezioso collier di zaffiri naturali con un diamante centrale taglio a oliva e una chiusura in oro 18 ct della gioielleria Sella di Lecco.

Barbara Bouchet ha condiviso con Traders’ Magazine Italia qualche aneddoto e un desiderio per il prossimo futuro.

Intervista all’attrice Barbara Bouchet

Video-INTERVISTA, addì 29 giugno 2022.

Buonasera Signora Bouchet. Siamo qui al Parioli di Milano per un evento che la vede protagonista e assegnataria di un premio alla carriera. Nella città meneghina, fra l’altro, vive suo figlio Alessandro Borghese[1], giusto?

Entrambi i miei figli abitano a Milano e il più piccolo, Massimiliano Borghese (presente alla serata con la fidanzata, ndr), lavora con il fratello. Alessandro è stato molto bravo a trovare la sua strada e ora è, non solo un grande chef, ma anche un grande showman.

Complimenti per essere così uniti. Tornando alla sua lunga carriera, inizierò da un film che definirei molto importante per la stessa: L’anatra all’arancia[2] del 1975, diretto da Luciano Salce[3]. Le confesso che quest’ultimo era il cugino di mia nonna, cosa che sintetizzo in ‘zio’, perché è più breve dir così.

Ah, che bello! È diventato un cult quel film.

Qualche aneddoto della lavorazione di quel film?

Ugo Tognazzi stava sempre con la grande Monica Vitti sul set e lui mi disse ‘aggiungi due o tre parole al tuo testo’ ma io temevo di mandarla fuori pista, invece lui mi rassicurò ‘non ti preoccupare!’. Beh, lui era un grandissimo attore, più grande di me, dunque ho seguito il suo suggerimento e Monica, in effetti, non si è arrabbiata, anzi lei stessa ha fatto lo stesso per mandare fuori pista lui (ridiamo, ndr)

È stata una bella esperienza, anche umanamente?

Meravigliosa. Poi, mi è piaciuto molto poter lavorare con la parrucca nera, perché mi aiutava a essere un altro personaggio, a non essere Barbara.

Il primo film, quello d’esordio, fu di Otto Preminger.

Il primo grande sì, ero sotto contratto con lui. Prima di allora, avevo girato con attori anche molto importanti, come Marlon Brando, Jack Lemmon, David Niven.

Un cinema internazionale di straordinaria importanza, direi. Qual è il film e quale l’attore che le sono rimasti nel cuore, i suoi preferiti?

Scegliere fra i film, che sono stati tanti, è come scegliere quale figlio si ama di più, non si può. Fra gli attori, scelgo David Niven, con cui, nel 1967, ho fatto un anno e mezzo di Casino Royale[4] (ruolo: Moneypenny), della serie James Bond.

F1) Barbara Bouchet in bianco riceve il premio alla carriera


Nella figura F1 Barbara Bouchet nella suo splendida mise estiva per la serata.
Fonte: ph. Nick Zonna

Barbara, questo genere della commedia sexy italiana, che fra l’altro è un peccato che non ci sia più, anche perché, a mio parere, aveva quasi un effetto terapeutico ed era, comunque, realizzato da attori e registi di notevole elevatura artistico-professionale, ha caratterizzato un momento importante della sua carriera.

Lo so. Però non è mai veramente stato parte integrante, il filone della commedia sexy, della mia esperienza, che era, invece, più legata ad altri generi di film. I miei film erano allora considerati dei B-movies (ride un po’ incredula Barbara, ndr). È stato Quentin Tarantino a sdoganarli. Con il grande regista non ho mai lavorato, ma lui è arrivato a definirmi pubblicamente la sua icona[5].

So che ha fatto, anche, tanta televisione e, un po’ come Jane Fonda, che ha fatto dei corsi di ginnastica, addirittura arrivando ad aprire una palestra.

Sì. Per prima ho portato salute e benessere alle donne italiane, cosa che mi inorgoglisce. Ho aperto la mia palestra e ho fatto due anni di trasmissione, Body body.

Ho letto, in particolare su Instagram, che per lei la gioia arriva dal lavoro, che, se c’è quello, lei si alza anche, alle 5 del mattino. Le chiedo, perciò, quali sono i suoi progetti adesso e per il futuro.

Stiamo aspettando che venga completato il casting per una fiction che verrà girata a Torino.

Tornando al cinema, mi sovviene di aver letto che, quando le hanno proposto due film, Histoire d’O di Just Jaeckin (1975) e La chiave di Tinto Brass (1983), lei ha rifiutato entrambe le volte, perché andavano un po’ troppo oltre il limite.

Confermo.

Che cosa vorrebbe fare che non ha ancora fatto, Barbara?

Qualcosa di drammatico per una donna della mia età, con un focus sugli aspetti della vita, della gioia, dell’amore. Bisogna scrivere la storia, ma nessuno la scrive.

Vorrei prendere questo suo appello per sostenerlo, amplificarlo e usarlo come spinta a che l’intero universo femminile nel mondo del cinema, di qualsiasi età e, francamente, a prescindere dal nome celebre, possa avere le occasioni, in termini di storie, innanzitutto, e di ruoli, specie protagonisti, che hanno gli uomini operanti nello stesso settore. Insomma, più film con le donne di ogni età nei ruoli che contano!

Concludo con stasera, una sera speciale che la vede premiata per la carriera.

Sono onoratissima di prendere questo premio nella città di Milano, io che sono romana. Qui ho tantissimi amici, perciò ne sono felice. Mi hanno regalato questa gioia premiandomi alla carriera, una carriera che non è finita!

È così che si chiude la nostra chiacchierata: Barbara intende fermamente ciò che dice, ma usa un tono scherzoso per farlo. E come non sostenerla ed applaudirla, quando, a 79 anni, è ancora così bella e raggiante con chissà quanti progetti davanti a sé, dei quali saremo tutti spettatori partecipi?

F2) Barbara Bouchet con Alessandra Basile per Traders’ Magazine Italia


Nella figura F2 intervistata e intervistatrice alla serata A.M.A.L.
Fonte: ph. Nick Zonna

La ringrazio e la saluto, pronta a godermi la splendida serata. Grazie a Nick Zonna per le foto.

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Borghese

  2. https://it.wikipedia.org/wiki/L%27anatra_all%27arancia

  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Salce

  4. https://it.wikipedia.org/wiki/James_Bond_007_-_Casino_Royale https://www.pinterest.it/pin/318207529904418209/

  5. https://movieplayer.it/news/quentin-tarantino-barbara-bouchet-svela-voleva-bastardi-senza-gloria_100170/#:~:text=Come%20riportato%20da%20Il%20Mattino,beccavo%20il%20pugno%20in%20faccia.

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com

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