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La prossima (imminente?) esplosione di volatilità

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Perturbazione di inizio mese. 

Oggi, 6 settembre, alle 14.30 verrà pubblicato il non-farm payroll

Un aumento del tasso di disoccupazione potrebbe radicare la convinzione della famosa recessione prossima ventira che poi non arriva mai, e indurre una possibile discesa sugli indici.

Viceversa, stabilità o diminuzione del tasso di disoccupazione potrebbe dissipare i timori di breve termine.

L’indizio più significativo per azzardare una previsione sta nei dati delle ultime quattro settimane sulle richieste di sussidi di disoccupazione: tutti in calo rispetto a luglio, indizio di un possibile dato positivo.

La coincidenza (curiosa?) della giornata di oggi è che alle 14.45 e alle 17 parleranno rispettivamente il Presidente della FED di New York John Williams e il governatore della FED Chris Waller. 

Entrambi sono membri votanti della prossima riunione FED e fino a detta riunione, normalmente, i funzionari FED entrano in silenzio di comunicazione: così sarà l’ultima volta che sentiremo il parere di due membri qualificati della FED prima del comunicato ufficiale e della relativa conferenza stampa prevista per il 18 settembre.

Sarà pure una coincidenza, ma subito dopo il non-farm payroll e prima del silenzio stampa non appare che lo sia.

Le probabilità di una riduzione dei tassi di 0.25 o di 0.50, nella riunione FOMC del 17-18 settembre, vengono ora date alla pari.

Ciò che diranno i due personaggi sarà quindi oggetto di attenzione minuziosa da parte degli osservatori e condizionerà la lotteria delle probabilità sull’entità del taglio dei tassi.

Sul mercato, l’attesa del non-farm payroll ha dato origine negli ultimi due giorni ad una sostanziale lateralità dei tre principali indici americani, che si è estesa anche ai due indici europei di riferimento Eurostoxx e Dax.

Nel contempo, sulle opzioni del Vix con scadenza settembre e ottobre si sono concentrati movimenti che ci hanno fatto interpretare una possibile aspettativa di rialzo della volatilità: in parallelo a questo, sulle opzioni dell’S&P500, la volatilità sulle scadenze brevi è rimasta costante, ma sembra diminuita quella sulle scadenze più lunghe, oltre quattro mesi.

Sul mercato si sta muovendo qualche cosa che prepara un movimento importante.

All’uscita del non-farm payroll, avremo certamente rotture temporanee di supporti e resistenze, poi il mercato deciderà la direzione, soprattutto deciderà come uscire dal trading range delle ultime due sessioni.

Non c’è cielo sereno, comunque, in questo settembre e non escludiamo molte nuvole sulla prossima settimana. Nei prossimi articoli ne parleremo ancora.  

Sul nostro canale webinar, abbiamo parlato di “prima e dopo”. Ovviamente il riferimento è al 5 agosto scorso: come è cambiato il mondo dopo il 5 agosto e come è cambiato di conseguenza il modo di concepire strategie e di metterle a mercato.

L’esempio è su Planet, sistema di trading in opzioni che punta su un mix di scadenze corte e lunghe: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

P.S.: Il 3 settembre non è stato un buon inizio mese: è stata una perturbazione che ha dato un segnale chiaro: il mercato è ancora lontano dal ritrovare stabilità e ciò che avviene sul mercato della volatilità ne è una riprova.

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Maurizio Monti

Editore

Istituto Svizzero della Borsa

 

 

 

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