Indipendenza dalla direzione.
I due giorni di discesa dell’S&P500, nei giorni di mercoledì e giovedì scorso, avevano già provocato il completo ed immediato ritiro dell’ottimismo, con le nuove predizioni di recessione incombente.
Tutto questo è scioccante. Prossimamente le previsioni di medio e lungo termine le faranno guardando il mercato intraday.
Nella giornata di giovedì, mentre il mercato scendeva e il VIX andava in salita, il VVIX scendeva, quasi a predire la giornata positiva di venerdì.
Venerdì 20 gennaio, scadenza tecnica, infatti, l’indice americano è tornato a performare, per di più con una barra rialzista più forte di ciascuna delle due precedenti ribassiste.
La media mobile a 50, perforata al ribasso giovedì, è stata penetrata di nuovo al rialzo venerdì. E quello che più conta, la chiusura a 3990 è sopra la media mobile a 200. Altro che andare sulla media mobile a 100 al livello 3875.
Dal 10 novembre, quando un grande rialzo del mercato ha violato al rialzo la linea dei 3800 con decisione, l’S&P500 si è mantenuto in un trend laterale, compresso fra 3800 e 4100, con la esclusione della spike rialzista del giorno 13 dicembre, arrivata fino a 4180, 60 giorni dopo il minimo del 13 ottobre a 3502.
Prova a congiungere il minimo del 13 ottobre con quello del 6 gennaio, con una trendline dei minimi. Poi traccia quella dei massimi, dal giorno 13 dicembre al 17 gennaio. Ottieni i due lati di una struttura a triangolo il cui vertice va a formarsi intorno al 9 febbraio.
Di qui al 9 febbraio, in genere prima, quel triangolo verrà rotto dalla parte alta o dalla parte bassa.
A proposito di punti di inversione, molti algoritmi convergono sul 31 gennaio-1 febbraio. E sarà un caso della matematica, c’è il meeting della FED in quei due giorni.
In un momento come questo, essere indipendenti dalla direzione del mercato è semplicemente fantastico. La maniera corretta è diversificare il metodo sul sottostante giusto, con strategie di trading a diverse velocità e target differenti.
Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia
P.S.: Dal 1953, nel 70% dei casi, il risultato di gennaio ha determinato il risultato, positivo o negativo, dell’anno: cioè, gennaio positivo, anno positivo, e viceversa.
Per ora gennaio è positivo. Da come si comporta il mercato, tanta voglia di fare 3200 io continuo a non vederla.
Ci sarà una delusione dalla riunione FED con un aumento dei tassi di 0.50 (che a me sembra quasi ovvio), mentre il mercato si sta illudendo sarà 0.25 ? Può essere.
Ma un crollo su nuovi minimi, sempre possibile, è però sempre più improbabile. Un ri-test dei minimi o dell’area dei minimi sarebbe molto positivo per la ripartenza.
Condividi con noi la Cultura finanziaria, clicca per abbonarti subito alla nuova edizione digitale settimanale di Traders’ Magazine perché la cultura batte i mercati:
https://www.traders-mag.it/abbonamenti-traders/