Poker e squilibri.
Diciamolo francamente, negli ultimi due anni, trovando qualcuno che avesse atteggiamenti strani o aggressivi o bizzarri o incomprensibili … abbiamo detto che le conseguenze del Covid-19, alle volte, non colpiscono solo i polmoni.
Quello che appare una battuta, sembra essere invece fatta propria da funzionari dell’intelligence americana.
Il New York Times, ieri sera subito dopo le 20 ora italiana, pubblicava un lungo reportage sulla guerra in Ucraina. Estraiamo poche righe da tale (fra l’altro magnifico) articolo, traducendole liberamente a beneficio dei nostri lettori:
“Gli alti funzionari della Casa Bianca che progettano la strategia per affrontare la Russia hanno iniziato a discutere di una nuova preoccupazione: che la valanga di sanzioni dirette a Mosca stia mettendo alle strette il presidente Vladimir V. Putin e possa spingerlo a scagliarsi, forse espandendo il conflitto oltre l’Ucraina.
La tendenza del signor Putin, hanno detto i funzionari dell’intelligence americana alla Casa Bianca e al Congresso, è di raddoppiare quando si sente intrappolato dai suoi stessi eccessi. Quindi hanno descritto una serie di possibili reazioni, che vanno dal bombardamento indiscriminato delle città ucraine per compensare i primi errori commessi dalla sua forza d’invasione, agli attacchi informatici diretti al sistema finanziario americano, a più minacce nucleari e forse mosse per portare la guerra oltre i confini dell’Ucraina.
Il dibattito sulle prossime mosse di Putin è legato a un urgente riesame da parte delle agenzie di intelligence dello stato mentale del leader russo e se le sue ambizioni e la sua propensione al rischio siano state alterate da due anni di isolamento Covid.” New York Times, Breaking News, 4 marzo 2022.
Secondo tale ipotesi, Putin potrebbe quindi essere caduto preda di squilibri psichici, che ne alterano la percezione, inducendolo a rilanci sempre più consistenti per uscire dall’angolo in cui si sarebbe messo da solo.
Una grande trader americana che conosco da anni, non ne faccio il nome, non Le ho chiesto il permesso in tal senso, è anche una famosa giocatrice di poker, a livello internazionale.
La notte scorsa ho parlato con lei e mi esprimeva un paragone fra i giocatori professionisti di poker e Putin.
C’è un momento in cui il giocatore di poker che rilancia sostenendo un bluff, corre il rischio, oltre un certo limite, di credere perfino lui al bluff.
Ovvero il bluff non è più qualche cosa che viene dosato in base al rischio. È qualche cosa che convince il giocatore al rilancio in modo folle, perché lui stesso ci crede.
Fino all’autodistruzione, sosteneva la mia amica giocatrice di poker. È uno dei rischi che corriamo, aggiungeva, un rischio autodistruttivo da cui guardarsi.
È una coincidenza, ma le due tesi, quelle di Putin giocatore di poker e di Putin che perde la lucidità sono straordinariamente consimili.
In entrambi i casi, parliamo di una persona che sta minacciando, non l’Ucraina, ma il mondo intero e che ha rovesciato in pochi giorni un equilibrio costruito in 50 anni di storia. Quell’equilibrio non esiste più e non ritornerà ad esistere.
Il mondo è cambiato per sempre sotto le bombe e i missili russi scagliati contro l’Ucraina.
Il 24 febbraio del 2022 sarà una data ricordata per sempre nei libri di storia: muore un vecchio equilibrio del mondo, e farne rinascere un altro sarà una tragica fatica dell’umanità intera.
Che cosa accadrà ora? Io continuo a credere che presto ci sarà un segnale di blanda attenuazione delle ostilità che verrà preso dal mercato per andare al rialzo. Poi, sarà una illusione, da cui le ostilità riprenderanno feroci, ma nel frattempo il mercato si sarà un po’ confortato e sarà, probabilmente, ripartito.
Non mi aspetto un mercato stabile, non è prospettiva del 2022. Ma un po’ meno schizofrenico, per un po’. Coi tempi che corrono, è tanto.
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P.S.: Le borse di tutto il mondo hanno toccato minimi importanti. Venerdì, sessione asiatica in rosso. Il Dax ha superato il meno cinque per cento nel suo picco massimo di discesa. Anche Borsa Italiana. Gli indici americani tutti al ribasso, dopo una giornata convulsa con tentativi di acquisto prontamente sedati da ondate di vendita.
Ma supporti molto importanti hanno tenuto. Sull’S&P500, 4280 ha respinto i tentativi di affondo.
Lunedì è un altro giorno. Sintomi di ripresa ci sono. Ci manca un grilletto per attivarli, speriamo venga dalla Russia.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa
