Dazi subito
Tendenza
Nell’editoriale dell’ultimo numero di Traders’ Magazine, pubblicato come sempre il martedì mattina,
https://www.traders-mag.it/arr iva-deepseek-si-salvi-chi-puo/
citavamo l’articolo di analisi dedicato agli abbonati, pubblicato la domenica precedente, nel quale parlavamo di una ultima settimana di gennaio con tendenze latero-ribassiste.
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l’e-mini future S&P500 al 31 gennaio 2025
Effettivamente, tirate le somme, si è trattato di una settimana laterale, come vuole la stagionalità in tale periodo.
Chiamiamola laterale in stile 2025.
Volatilità
Vedendo come è iniziata lunedì e come è finita venerdì, la cosa certa è che una volatilità incontrollata domina ancora i mercati.
Lunedì l’affondo ha toccato 5950, con scene di vera disperazione sui titoli Nvidia e Broadcom, in crollo entrambi di oltre il 17%.
E’ stato l’effetto DeepSeek: presentato come un prodotto sviluppato con poco costo e grande risultato, ha messo in crisi tutta la visione di presunta supremazia americana sull’Intelligenza Artificiale.
Gli americani, per difendersi, dovrebbero rivolgersi all’Authority della Privacy italiana, la quale, come fece a suo tempo con Chatgpt, ha inibito l’uso di DeepSeek in Italia.
Ora DeepSeek metterà due caselline da cliccare e così l’intoccabile privacy degli italiani sarà tutelata e l’immarcescibile Authority consentirà agli italiani di usare quello che il resto del mondo giù usa senza troppi patemi d’animo di violazione della privacy.
Nvidia per tutta la settimana ha boccheggiato sotto il supporto 126-130, con acquisti poco convinti e tendenza più a scendere che a riprendersi.
Non ha giovato al titolo anche l’annuncio di Alibaba di una ulteriore piattaforma di Intelligenza Artificiale, definita tre volte più potente di DeepSeek.
Da martedì a giovedì, la tendenza è stata laterale, compressa nel range del corpo della candela di lunedì.
Poi, venerdì.
Se Lunedì la volatilità ha portato a il future a 5950, il venerdì lo ha innalzato fino a 6150.
Poi è arrivato Trump.
Intorno alle 18 la Reuters annunciava che i dazi del 25% con Messico e Canada sarebbero stati applicati a partire dall’1 marzo.
Alle 18.31, la CNBC batteva la seguente notizia:
“The White House denied an earlier Reuters report that there would be at least some exclusions rather than simply blanket measures covering all products, and that the tariffs would be delayed until March 1.”
Insomma, chi vi ha detto che i dazi partono dal primo marzo ….
E, in effetti, è stato Trump stesso, e la sua portavoce ufficiale a dare la notizia che i dazi entravano in vigore da sabato 1 febbraio.
E tanto per gradire ha aggiunto la Cina con il 10%.
Poi, più tardi ha annunciato che anche l’Unione Europea avrà la sua razione di dazi.
I mercati
E’ una di quelle occasioni in cui è legittimo dubitare che i mercati siano saliti sul carro del vincitore.
Piuttosto, sono stato i grandi Tromboni a salire immediatamente sul carro del vincitore.
Vedendo il mercato venerdì 31 gennaio dopo le 18.30, si deduce facilmente che i mercati non sembrano avere gradito troppo queste sorprese prima del fine settimana.
L’S&P500 è ripiegato rapidamente fino a 6050, andando a chiudere una decina di punti sopra.
Il dollaro ultra-performava contro il cuginetto dollaro canadese, rompendo i massimi.
Il Dow Jones perdeva il terreno guadagnato durante la giornata e chiudeva sotto il minimo a quattro giorni.
Nvidia scendeva fino a 120, probabilmente la riacquisteranno intorno a 100…
Il Nasdaq chiudeva in ribasso anche se con minimi crescenti a cinque giorni.
La FED
E’ sempre la CNBC che esprime il parere di un “inevitabile clash” (cioè scontro) fra Powell e Trump.
Mercoledì scorso Powell annunciava calma stabile sui tassi, mentre Trump lo contestava, sostenendo che i tassi andavano ridotti.
Non è uno spettacolo edificante.
Il clima è da fine impero.
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