Devi osare se vuoi riuscire.
A Broadway, sull’isola di Manhattan, fra la 159esima e la 218esima strada, trovi un cartello verde che indica una via piuttosto trafficata: la “Juan Rodriguez Way”.
Parte da lì una storia lunga e affascinante, continua a leggere te la racconto.
Nel 1524, l’esploratore italiano Giovanni da Verrazzano approdò nell’isola di Manhattan, per conto del governo francese.
Possiamo dire che “Scoprì New York”.
L’isola era abitata da una tribù locale: i Lenape.
Una nave olandese approda a Manhattan.
Erano passati quasi 100 anni da quella scoperta, nel 1613, una nave olandese, comandata da Thijs Mossel, arrivò sull’isola.
Detto per inciso, gli olandesi, poi, nel 1625, avrebbero chiamato quell’isola “New Amsterdam”, ma nel 1664 l’impero britannico fece sua l’isola e la chiamò “New York”.
In quella nave olandese, c’era un uomo che Mossel aveva raccolto a Santo Domingo: figlio di padre olandese e madre africana, era Juan Rodriguez.
Può sembrare incredibile vedendo Manhattan come è oggi, con i suoi grattacieli.
Ma nel 1613 era ancora un ambiente incontaminato, una vera isola verde incantevole, dove i Lenape vivevano liberi e felici, senza conoscere la cosiddetta civiltà che veniva da oltre Atlantico.
E Rodriguez … scappa.
Rodriguez non si presentò quando la nave salpò per ripartire e decise di restare sull’isola, che sarebbe poi divenuta un vero e proprio Hub per il commercio con la madre patria Olanda e con l’Europa.
Rodriguez di fatto era il primo vero immigrato della futura New York.
Era molto intraprendente e aveva sviluppato rapidamente un buon senso degli affari.
Si era fatto amico dei Lenape, con cui cominciò a scambiare pellicce preziose, che i Lenape lavoravano, scambiandole con oggetti provenienti dall’Europa, soprattutto utensili e coltelli.
Rodriguez capì che c’era un business da far crescere … e cominciò a lavorare per un’altra azienda olandese, nel frattempo sbarcata sull’isola, a cui consegnava pellicce di valore da portare in Europa.
Era il primo residente permanente non indigeno della zona.
Questa decisione coraggiosa e rischiosa lo aveva posto in una posizione unica: essere il ponte tra i commercianti europei e gli abitanti originari, i Lenape.
Sebbene non esistano documenti dettagliati della sua vita quotidiana, i documenti olandesi indicano che era indipendente, un abile commerciante e, in termini moderni, un imprenditore.
La sua capacità di adattamento e di convivenza con i Lenape lo hanno reso un uomo rispettato da entrambe le culture, un simbolo di convivenza in un’epoca in cui le differenze spesso innescavano conflitti.
Guai in arrivo.
Il suo precedente datore di lavoro, Mossel, tornò a Manhattan, e trovò il suo vecchio collaboratore.
Scoprendo che stava lavorando per una impresa concorrente si adirò moltissimo. Alla fine, sull’isola ce lo aveva portato lui e Rodriguez era scappato dalla sua nave.
Ne nacque un alterco violento.
Non esiste una documentazione precisa, ma sulla base di testimonianze poi raccolte dalle autorità olandesi, Rodriguez uscì ferito dal litigio, dove era stato coinvolto anche il responsabile locale dell’azienda che si era prestata a favorire il commercio di Rodriguez.
Non si conosce con esattezza che cosa avvenne dopo.
Ma ancora oggi, all’angolo fra la 159esima e la 218esima strada, in quella Juan Rodriguez Way che rammenta il primo immigrato di New York, ogni anno un gruppo nutrito di domenicani si riunisce per ricordare e festeggiare il loro antenato compatriota, coraggioso fondatore del primo commercio libero dell’isola di Manhattan.
Webinar
Rodriguez ha osato. Da zero a imprenditore. Da zero a trader dell’epoca.
Da zero a padrone dei commerci dell’isola di Manhattan.
Un simbolo dell’intraprendenza, un simbolo che non poteva non piacere agli americani, che gli hanno dedicato una via.
Un simbolo che piace anche a noi: esplorare, agire, acquisire conoscenza per vincere le sfide.
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Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia