Attenzione all’ora legale negli USA.
Come constatato in articoli precedenti, la velocità di discesa dell’S&P500,durante la scorsa settimana, è diminuita.
Questo ha permesso anche di riequilibrare i valori numerici della discesa, come puoi vedere dai dati seguenti:
prima onda di discesa, da 4634 a 4350, 284 punti di discesa
seconda onda di discesa (cioè terza onda del grafico di discesa), da 4566 a 4235, 331 punti di discesa
terza onda di discesa (cioè quinta onda del grafico di discesa), (per ora), da 4430 a 4122 (minimo temporaneo), 308 punti di discesa.
La differenza fra i primi due minimi è di 115 punti. La differenza fra il secondo e terzo minimo è 113 punti.
Per ora abbiamo avuto cinque onde, cioè tre impulsi ribassisti e due ritracciamenti al rialzo, ma stiamo pensando ad un ribasso a sette onde complessive.
Nell’analisi algoritmico-stagionale, il 27-30 ottobre è un punto di inversione, mentre il successivo punto di inversione, nella stessa analisi, è il 3-6 novembre.
In mezzo a tutto questo c’è la FED, con la conferenza dell’1 novembre: tutti concordi che i tassi non verranno toccati, ma molto dipenderà da quanto Powell in conferenza insisterà sul fatto che “il lavoro non è finito”.
La figura grafica continua ad essere orribile e il mercato sembra non trovare alcuna ragione per fermare il ribasso.
Il nostro algoritmo calcola il supporto della settimana a 4064-4077, nell’area in cui diciamo da settimane dovremmo registrare un minimo relativo importante. La resistenza settimanale è a 4225 – 4239.
Il grande enigma è se 4077 terrà, se e quando verrà toccato: e le probabilità che tenga sono costantemente diminuite nel corso degli ultimi otto giorni.
Nell’analisi ciclica, infatti, riteniamo che il ciclo bearish debba prolungarsi per tutto novembre, o, in subordine, almeno fino al 17-20 novembre.
Nel nostro articolo “Ancora una settimana di passione”, pubblicato sulla rubrica Ultima Ora del sito di Traders’ Magazine il 27 ottobre scorso, scrivevamo:
“Dal 30 ottobre al 10 novembre, negli ultimi 10 anni, il mercato è stato sempre positivo. Negli ultimi 15 anni è stato negativo solo tre volte, nel 2008, 2011 e 2012.”
Se la settimana entrante vedrà una pausa con un ritracciamento rialzista, poniamo fino a 4230, un’ultima onda ribassista, di soli 160 punti fino a 4077 appare insufficiente, tanto da renderla improbabile, anche se non impossibile.
Un ritracciamento rialzista, sia pure modesto, in questa settimana è tanto probabile dal punto di vista numerico e algoritmico, per quanto spiegato sopra, quanto non lo è dal punto di vista di trovare una ragione credibile perché il ribasso si fermi.
Nel nostro articolo “Allineamento sul precipizio”, pubblicato il 22 ottobre sulla rubrica Borsa Magazine del sito dell’Istituto Svizzero della Borsa, scrivevamo:
“Come spiegato, la divergenza fra i due metodi assegna un tempo diverso per il raggiungimento del livello 4077 sull’S&P500: l’analisi grafica definisce tale target al 31 ottobre, mentre l’analisi algoritmico stagionale identifica tale target entro la scadenza tecnica del terzo venerdì di novembre, con maggiore probabilità intorno al 10 novembre.”
Aggiungevamo anche:
“Tale ultima analisi, a cui assegniamo un peso probabilistico maggiore, vede anche di fatto un preoccupante possibile allungo della fase ribassista oltre il 17 novembre, per almeno due settimane ulteriori. Di qui, alcune preoccupazioni di possibili sinistri scricchiolii sul supporto a 4077.”
Alla luce di tutto questo, se il livello di supporto ora ricalcolato non dovesse tenere perché, in definitiva, appare incongruente con il tempo ancora rimanente perché il ciclo ribassista in corso trovi un punto di equilibrio, significa che dobbiamo pensare ad un punto di minimo seguente.
Il supporto successivo è nell’area 4018-4000. E quello ancora dopo a 3920.
Se ci sarà in questa settimana un ritracciamento rialzista fino a 4225, per arrivare a quest’ultimo livello ci sarebbe un’onda di 305 punti di ribasso, in linea con le precedenti. Ora tale scenario assumerebbe una probabilità crescente.
Sono gli anni venti, bellezza.
Il modo migliore per cavalcare gli anni venti è dotarsi delle strategie giuste per affrontare i mercati e le opzioni sono lo strumento di gran lunga migliore.
Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia
P.S.: Questa settimana gli orari americani sono indietro di un’ora rispetto a quelli europei. La sessione americana inizierà alle 14.30 ora europea anziché alle 15.30. Negli Stati Uniti l’ora legale viene tolta nel prossimo weekend e questo crea il disallineamento.
Non ci sono statistiche attendibili precise sulle settimane dove avviene questo (sono quattro settimane l’anno, tre in marzo e una in fine ottobre-inizio novembre).
Nondimeno, per esperienza, la sensazione è che talvolta tale sfasatura oraria crei qualche comportamento anomalo, soprattutto sul mercato valutario, prima ancora che sulle borse. Ma il mercato valutario può condizionare anche le borse.
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