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Ribasso o Crollo, quello che ci aspetta

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Bomba o non bomba?

La Bomba Atomica.
In un articolo pubblicato tre giorni fa sulla rubrica Ultima Ora del sito di Traders’ Magazine

https://www.traders-mag.it/trump-vuole-eliminare-powell-rischio-ora-mani-corte-suprema/

abbiamo parlato di Bomba Atomica potenziale sui mercati finanziari.

Il nostro riferimento era alla richiesta inoltrata alla Corte Suprema da parte di Trump di poter licenziare il Presidente della Fed a suo piacimento.

Con l’evidente intento di rimpiazzarlo con uno dei suoi yes-man, di cui ama circondarsi.

Questo ha innescato la solita scia di polemiche: “Dovreste moderare i termini” – era il commento più gentile. C’è sempre qualcuno che vuole insegnarci a scrivere. 

Quando tocchiamo l’untouchable Trump, peraltro, siamo ormai abituati a commenti salaci (se non insulti): dobbiamo constatare, però, che sono in netta diminuzione.

Le perdite in borsa fanno riflettere anche i più incalliti.

Non siamo abituati al politically correct, questo è un nostro difetto strutturale: e siamo abituati ad esprimere le nostre opinioni liberamente, perché abbiamo costruito una casa editrice indipendente da tutti anche per questo.

Tutto ciò ha costi altissimi per noi, ma obbedisce alla precisa missione che ci siamo dati: diffondere Cultura Finanziaria di altissimo livello.

E quindi indipendente.

 

Perché Bomba Atomica.
In questo articolo cerchiamo di spiegare perché riteniamo che, in un momento come questo, il ruolo e l’assoluta stabilità della guida della FED sia un elemento essenziale per poter riconquistare altrettanta stabilità sui mercati finanziari.

In gioco è la indipendenza di giudizio e di azione della Banca Centrale Americana, che non può e non deve essere asservita al potere politico. 

Men che meno ad un potere politico che sta giocando una pericolosa roulette dove la posta in palio è l’equilibrio finanziario del mondo intero.

 

I titoli di stato americani.
Il 3 e 4 aprile scorso, come conseguenza immediata della introduzione dei dazi, le borse americane hanno subito un pesante crollo.

Per la prima volta dal 2008 siamo andati non distanti dalla sospensione delle negoziazioni per eccesso di ribasso dell’S&P500.

Fenomeno che poi si è ripetuto, in crescita, per una parte della giornata del 10 aprile, quando l’S&P500 è arrivato a toccare il -6.5%, per poi essere salvato da una ondata di acquisti.

L’S&P500 future ha perso dal massimo del 19 febbraio al minimo del 7 aprile il 22.3%. In un mese e mezzo. 

Dal giorno 7 aprile il future del Treasury americano è crollato, con una velocità inusuale. 

Borse in calo e future sull’obbligazionario in calo ha una traduzione: crisi di liquidità.

Ovvero, tre parole che evocano, per cause completamente diverse da quelle del 2008 (nel nostro articolo

https://www.traders-mag.it/come-2008-non-proprio/ abbiamo spiegato le differenze), qualche cosa che comunque assomiglia a quei tempi di grande crisi finanziaria.

La velocità di crollo dei future dei Treasury è facile da constatare dal grafico seguente.

Clicca sull’immagine per ingrandire
Future del Treasury Bond

Quindi: i casi sono due

O Trump cambia rotta. O la FED interviene, e interviene in modo massiccio.

Qui comincia la storia dei Basis Trade, di cui forse hai sentito parlare, oppure no, in questi giorni.

 

La retrospettiva per capire i Basis Trade.
Era l’inizio di agosto del 2007.

Alcuni a cui piaceva, come a noi, parlare di bombe atomiche quando ci sono bombe atomiche, invocò l’intervento della FED.

Nei giorni successivi di agosto, l’S&P500 fece un tonfo epocale.

Erano i primi sintomi della crisi dei subprime: l’economia era nei guai per avere contratto mutui ipotecari in quantità superiori a quello che avrebbe potuto sopportare, inserendoli a leva all’interno di una quantità impressionante di prodotti finanziari.

Questo non impedì un rimbalzo altrettanto epocale dei listini, che, addirittura, il 12 ottobre seguente segnarono nuovi massimi storici.

Per poi dare origine a 18 mesi di ribassi e crolli.

Il movimento fatto dall’S&P500 il 9 aprile scorso, che ha fatto vedere di nuovo quota 5500, ricorda molto i rimbalzi avvenuti nel post-crisi Lehman Brothers dell’ottobre e novembre del 2008.

Quello del 9 aprile è stato il rialzo che ha fatto gridare all’insider trading, preceduto da un post di Trump che invitava a comprare, poco prima di dare l’annuncio della sospensione dei dazi.

Che coincidenze vero, cari amanti del politically correct e dei termini edulcorati per rappresentare situazioni che possono avere risvolti drammatici per gli investitori?

Teniamoli buoni questi investitori vero?

non allarmiamoli troppo….

Ora, quello che dobbiamo capire è che i Basis Trade stanno ai mutui subprime, come il 2025-2027 sta al 2007-2009.

E quindi vediamo che cosa sono i Basis Trade.

 

I Basis Trade.
I rendimenti dei titoli del tesoro long term sono aumentati mentre la borsa scendeva.

Se i rendimenti salgono, significa due cose:

1) I prezzi delle obbligazioni e dei future che le rappresentano scendono

2) Chi vende quelle obbligazioni (il Tesoro americano) ha bisogno di attrarre investitori con rendimenti più alti.

Che strano.

Gli investitori escono dalle borse e hanno bisogno di essere attratti per comprare Bond americani, nella teoria definiti Risk Free. 

Molto insolito. Non c’era posto “sicuro” dove il denaro potesse essere impiegato.

Martedì 8 aprile, il capo economista di Apollo Management (potremmo sbagliarci, ma secondo noi fu il primo a spiegare in chiaro che cosa stesse avvenendo), Torsten Sløk, ha pubblicato un piccolo paper che spiegava il probabile problema del mercato obbligazionario: rendendoci noto che sul mercato c’era una quantità massiccia di Basis Trade. 

Il Basis Trade consiste nell’avere titoli del tesoro americani e contemporaneamente future short sugli stessi titoli. 

Oltreché future, possono essere usati anche rates swap (in pratica contratti derivati negoziati over-the-counter, quindi fuori del mercato regolamentato, fra investitori, banche, fondi con controparte grandi istituzionali e banche commerciali).

In condizioni normali, questo trade ha una elevata probabilità di generare un utile man mano che il prezzo del future (o del rate swap) converge quando il titolo va verso la scadenza

Ma l’utile è microscopico sulle singole posizioni (pochissimi punti).

E quindi, indovina un po’?

Viene usata una leva gigantesca. 

Su questo abbiamo trovato fonti discordanti: normalmente, ci dicono, viene usata una leva 20 o 50.

Che di per sé fa sorridere, come se 20 o 50 fossero simili… questo ci ha molto insospettito. 

Così, altre fonti ci hanno detto che alcuni fondi sono esposti con leva 100 su questi strumenti, che sono giudicati “sicuri”. Sicuri come erano i subprime nel 2007-2009.

 

La leva sui prodotti “sicuri”.
Non c’è nulla di male ad usare una leva alta.

Basta avere disponibilità sufficiente per rimborsarla.

E i prezzi in calo rapidissimo dei future del mercato obbligazionario stavano ad indicare quello che avviene quando c’è eccesso di leva rispetto alla capacità di rimborsarla: le posizioni rientrano, in perdita o in margin call.

Si esce dai trade per raccogliere liquidità o perché è la banca a liquidare in margin call o perché si rientra accusando la perdita.

Un problema di liquidità di questo tipo è SISTEMICO (chiaro? criticoni della “Bomba Atomica”?).

C’è un problema serio di liquidità nel sistema finanziario degli Stati Uniti.

 

La fiducia e i danni ormai fatti.
Se per attrarre investitori nelle proprie obbligazioni, gli Stati Uniti hanno bisogno di tassi elevati in un momento in cui la borsa scende del 22%, significa che manca qualche cosa di fondo: la fiducia.

La fiducia non l’ha persa il sistema finanziario in sé. 

La fiducia l’ha fatta perdere Trump e la sua politica dei dazi. 

La sua politica di parlo come viene, oggi dico una cosa e domani la smentisco per dire l’opposto e tornare a dire quello che dicevo due giorni prima l’indomani ancora.

La Bomba Atomica sono i Basis Trade.

Ma all’origine, ciò che può accendere la miccia della bomba, è la crisi di fiducia nel sistema americano.

Quello che abbiamo sostenuto da subito quando abbiamo evidenziato le differenze rispetto al 2008.

 

La FED
La FED, il giorno 7 aprile, ha fatto una riunione a porte chiuse, non prevista dal normale calendario. 

C’è chi ha parlato di “riunione di emergenza” e chi ha usato questo termine è stato prontamente ripreso (un po’ come noi, quando usiamo il termine bomba atomica). 

Emergenza o no, la FED ha preso atto di questo problema e ha preparato le contromosse.

In questo momento, puntare il fucile alla tempia di Powell, come sta facendo Trump, è la cosa più pericolosa che possa accadere.

La FED deve operare per quello che è: la Banca Centrale più importante al mondo, quella da cui dipende anche il nostro destino finanziario.

Ecco perché parlare della libertà da parte di Trump di licenziare il Presidente della FED è una Bomba atomica. 

La FED deve intervenire su questa potenziale crisi finanziaria, con messaggi chiari, univoci, comprensibili.

 

Il ritorno sui suoi passi.
Millantandolo come un piano geniale, Trump ha ritrattato la politica dei dazi, rafforzandola però contro la Cina.

In una incredibile dichiarazione rilasciata venerdì 11 aprile, Trump ha addirittura detto che lui, con Xi Jinping, è “sempre andato d’accordo”. 

Un modo per andare d’accordo sicuramente è quello di mettere dazi al 134%.

E’ invece evidente che Bessent, Segretario al Tesoro, forse l’unico nell’entourage di Trump a capirne qualcosa sul serio di mercati finanziari, deve avere terrorizzato a sufficienza Trump per farlo desistere dal suo folle piano di applicazione trasversale di dazi all’intero pianeta.

I dazi sono al 10% per tutti, ma le decisioni del 2 aprile sono state soltanto sospese. 

Sono al 134% con la Cina (cioè, secondo calcoli, un IPhone arriverebbe a costare più di 3000 dollari al momento attuale – che poi il titolo Apple scenda è il minimo che possa accadere).

Ci sono quelli su alluminio e acciaio al 25%, che coinvolgono anche l’Unione Europea.

 

Kiss my ass
Una lezione memorabile per i politically correct, quelli che pensano agli investitori come bambini che non vanno svegliati nel loro beato torpore e a cui vanno raccontate favole della buona notte, così nel frattempo possiamo continuare ad addebitare commissioni e a sbarcare il lunario, l’ha data lo stesso Trump.

Sempre millantando il suo irresistibile piano, secondo lui, il terrore suscitato agli altri paesi con i dazi prima imposti e poi tolti, ora, li renderà disponibili a baciargli le terga per ottenere la sua clemenza e li renderà pronti a concedere molto. 

Lo ha detto lui, mica noi, cari politically correct.

Oggi vi chiamo così, anziché tromboni, contenti?

Vedete, ho moderato i termini. 

Come ho scritto in altre occasioni, è chiaro che se l’Europa è rappresentata dalla Von Der Leyen e la BCE dalla Lagarde (La BCE è pronta ad intervenire! come, signora Lagarde? sia più chiara, abbia la compiacenza di spiegarcelo, è vero che i mercati crollano appena apre bocca, cerchi di mettercela tutta, su), Trump ha delle ottime carte da giocare.

Su questa affermazione di Trump, tornerò in un’altra occasione, per dare ai lettori una chiave di lettura, fantasiosa ma realistica, della “grande amicizia” di Trump con Putin.

Una cosa alla volta, i politically correct potrebbero avere un attacco di cuore se esterniamo troppo.

 

Che cosa avviene ora sui mercati.
Nel prossimo articolo, che sarà riservato agli abbonati a Traders’ Magazine e di cui discuteremo anche nella prossima Classroom del 15 aprile, pubblicheremo la nostra visione per i mercati nei prossimi giorni e quella di più lungo periodo.

La FED è ancora in tempo a nostro avviso a fermare il disastro.

Trump è l’elemento imprevedibile del sistema. Se si fermerà e ritratterà del tutto, abbiamo qualche speranza.

Altrimenti, il disastro sarà solo rimandato.

 

WEBINAR
E’ il momento di parlare di sistema Anti-Crash.

Costruito con componenti graduali, differenti fra loro, che vanno dalla copertura verso la discesa del mercato, al contrasto alla volatilità negativa, alla trasformazione in profitto. 

Nel webinar troverai un esempio su uno dei componenti: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.: Dalla raccolta di alcuni documenti, ho costruito una mia teoria personale sul rapporto Putin-Trump. 

E sono arrivato alla fantasiosa conclusione che Trump abbia delle buone ragioni per temere Putin. 

Questo spiega e collima con molte cose.

Ne parleremo in un prossimo articolo.

 

WEBINAR
Come contrastare la volatilità?

Come difendersi dalle discese? 

Risponde Anti Crash.

Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

La prossima Classroom è martedì 15 aprile.
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