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Riflessioni necessarie sulla guerra

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Il segreto della rotazione veloce

È un po’ che osservando le opzioni dell’S&P500 con scadenza 18 febbraio, constato che sono mediamente più costose della media.
 
Ed è un po’ che mi chiedo perché.
 
Ora, Biden dice che la Russia invaderà l’Ucraina fra qualche giorno: cioè ha dichiarato una data ufficiale. Diciamo intorno al 16 febbraio.

Altro che opzioni un po’ più costose, allora. Doveva essere una voce che circolava da tempo per i bene informati e solo noi poveri cristi investitori non lo sapevamo …
 
Nel contempo, molti paesi occidentali, fra cui l’Italia, hanno invitato i propri cittadini a lasciare l’Ucraina.
 
L’Ucraina non è entrata in guerra, ma ha già subito incalcolabili danni di guerra. Azzeramento del turismo, fuga degli investitori e dei cittadini stranieri.
 
Il presidente Ucraino cerca di convincere il mondo che le truppe russe al confine non sono superiori a quelle che ci sono sempre state da 12 mesi a questa parte.

Biden cerca di convincere il mondo che la Russia ha serie intenzioni di invadere l’Ucraina e la Russia cerca di convincere il mondo che se lo farà sarà solo colpa della Nato e degli Stati Uniti.
 
Io credo poco alle guerre che iniziano a date programmate.

Così, cerco di essere ottimista e di dire che in questa settimana non scoppierà la guerra alle porte dell’Europa e che prevarrà all’ultimo il buon senso e ci sarà una almeno temporanea tregua diplomatica.
 
Ma il mercato è certamente spaventato e giovedì e venerdì scorso lo abbiamo visto in modo evidente.
 
Giovedì il dato dell’inflazione americana è stato raggelante per tutti.

Dai, il 7.5% nessuno lo aveva previsto e la FED che indice una riunione straordinaria di emergenza non l’avevamo vista da anni.
 
Di più, il mondo sconta tutte le difficoltà, anche le follie, di una transizione energetica che, paradossalmente, ha fatto esplodere i costi dell’energia.

E questo mina alle fondamenta la ripresa economica post-pandemica, che già subisce pesanti rallentamenti a causa della crisi di fornitura dei semiconduttori e dell’aumento dei costi di trasporto.
 
Così, dopo l’euforia, il mercato comincia a sentire sulla pelle il panico.

Con uno switch euforia-panico che puoi vedere in modo evidente nelle giornate di contrattazione, almeno dall’inizio di novembre a oggi, e che è diventato parossistico nelle ultime due settimane.
 
Il cambio di passo del mercato, un vero e proprio cambio di DNA, ha mandato in laterale molti sistemi di trading.

Non tanto perché non funzionino in sé, quanto piuttosto perché devono adeguare un fattore che è diventato strategico per il loro successo: la velocità di esecuzione e reazione.
 

Ciò che è avvenuto è esattamente questo: c’è una liquidità abbondante e insolita sui mercati, ed è la prima volta nella storia che questo accade in tale straripante misura.  

Finché la liquidità era orientata su un mercato rialzista, imprimeva velocità in una sola direzione.
 
Ora quella liquidità è disorientata.

Va dai grandi fondi che comprano sui ribassi, agli investitori che vengono presi dal panico e vendono.

Dagli speculatori istituzionali, pronti a fare la parte degli squali che divorano tonnellate di piccoli pesci, agli hedge fund, ai commercial.

Tutti si muovono con più liquidità di prima, conferendo maggiore velocità al mercato, ma in un mercato stavolta spaventato ed impazzito.
 
Come andare in Ferrari con le gomme da corsa sul ghiaccio.
 
Ecco il mercato di oggi: non c’è più una direzione definita, la Ferrari è potente, ma sul ghiaccio e con le gomme da corsa non tiene la strada, sbanda, gira su se stessa, urta i lati della strada… non riesce ad avere una direzione definita e in qualsiasi posto ti abbia portato, con molte ammaccature, ci sei arrivato quasi per caso e non sai neanche tu perché ci sei arrivato.
 
Nella nostra lunga esperienza di gestione di sistemi di trading, questo è un grande problema.
 
L’opinione che ci siamo fatti, in questi tre mesi, a parte il ricorso ad una fisiologica maggiore prudenza, è che i metodi di trading vadano tarati su una diversa velocità di esecuzione.

Ovvero su operazioni tendenzialmente più veloci, perché il posizionamento è sempre meno efficace e rimarrà tale finché non cambierà questo particolare sentiment di mercato.
 
Ne parliamo in un imperdibile webinar in multi-edizione, dove illustriamo, per la prima volta, un sistema di trading in opzioni il cui scopo è di fare operazioni che chiudano la posizione in 24-72 ore.
 

Di più, impiegando poco capitale, quindi con basso rischio assoluto, andando a individuare sul mercato occasioni a sviluppo veloce, con piccoli profitti continui e persistenti.
 
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P.S.: Arriverà la guerra? Io, come te, non leggo il giornale del giorno dopo. Per il mercato conta la paura, non la guerra in sé. E se ci sarà o no, non è questo che conta, quanto piuttosto il sentiment del mercato.
 
E la necessità è la stessa di sempre: dotarsi degli strumenti giusti al momento giusto, diversificare e credere.
 
Vieni a conoscere Target, ti piacerà l’idea e ti innamorerai di lui. Target fa ruotare il tuo portafoglio alla velocità attuale del mercato, il vero segreto che lo rende vincente.
 
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