Euforia e panico, sempre protagonisti
Di fronte al rischio di una reale disgregazione dell’Unione Europea, la Commissione Europea, leggasi la Germania, si è improvvisamente ammorbidita rispetto alle posizioni rigide assunte all’inizio, in merito agli aiuti dell’Unione ai Paesi membri a seguito dell’emergenza Covid-19.
Ci sono ancora i tipici mandatari della Germania, Olanda in testa, ma non solo, che continuano ad avere posizioni contrarie, ritenendo la solidarietà europea un mero eufemismo quando si parla di soldi. Nondimeno c’è un clima di fiducia che, alla fine, il consueto compromesso risolverà il problema.
I tempi di compromesso come al solito sono piuttosto lunghi in seno all’Unione e quindi l’esecuzione materiale del piano di aiuti è previsto per il 2021. Che il virus aspetti un po’, diamine.
La Germania è la prima beneficiaria dell’esistenza dell’Unione Europea e, soprattutto, dell’Unione monetaria. Togliere la sovranità monetaria ai paesi mediterranei è significato l’impossibilità di svalutare la moneta per tali paesi: ciò che infastidiva molto la Germania ai tempi del marco e della lira. È significato avere una forte influenza di controllo sulla Banca Centrale Europea e, in definitiva, sull’intera Europa.
Di fronte ad una ipotesi di possibile disgregazione dell’Unione, perfino la Francia si era apparentemente schierata con i Paesi mediterranei, facendosela addosso di aggravare troppo il debito pubblico a causa dell’emergenza, la Germania ha cambiato politica.
Angela Merkel è tornata a far risaltare la propria ottima capacità di mediazione (ciò che strutturalmente da sempre manca alla nostra classe politica, il cui tasso di litigiosità sfiora livelli sudamericani) e, almeno in apparenza, l’Unione è salva. Ciò che si sono detti veramente Macron e la Merkel non si saprà mai, o, forse lo capiremo più avanti.
Di fatto al clima euforico dei mercati ha dato un contributo anche l’Unione Europea: speriamo che l’alternanza euforia e panico poi non diventi anche caratteristica di quest’ultima. Ora siamo nella fase euforica: sui mercati e in politica, e sembra siamo usciti dalla fase del panico. È l’equilibrio a creare la stabilità e non gli estremi: occhi aperti, quindi.
Dice Valerio Rossi, nel suo libro Rovina Europea, Storia di un disastro annunciato:
L’originario spirito di Alcide De Gasperi del dopoguerra che insieme a Robert Schuman, Konrad Adenauer e Jean Monnet quali padri europeisti si è dissolto nell’intento, con l’adozione dell’Euro, cedendo di fatto il controllo della sovranità monetaria ad una entità privata, denominata Banca Centrale Europea che, di fatto, ha operato con l’intento di governare i flussi monetari, e quindi le relative economie, dei paesi membri creando un moltiplicatore di debito dei singoli stati e certamente non favorendo uno sviluppo economico e sociale che era alla base del progetto di una Europa dei popoli e non certo di una Europa delle banche.
Quando parliamo di Unione Europea e di Euro, i dubbi che ci assalgono sono sempre molti. La storia non si fa con i se, e difficile è dire che cosa sarebbe accaduto se le scelte fossero state diverse. Ma è il dubbio a creare il presupposto dello sviluppo e della crescita.
Valerio ha grandi dubbi sulla tenuta dell’Unione Europea. Anzi, parla proprio di rovina.
Da molti anni, dal 2008 almeno, dico che le Banche Centrali si sono arrogate il diritto di prendere possesso dei mercati, abusando del proprio potere. E che gli stati si sono arrogati il diritto di prendere possesso delle tasche dei cittadini con un sistema di spionaggio e controllo che non significa trasparenza ma privazione di libertà fondamentali.
Perché farsi venire i dubbi è saggezza, e noi vogliamo essere saggi. E così, sul palcoscenico di Traders’ Webinar, mercoledì 10 giugno scorso, è salito Valerio Rossi: un autore capace di suscitare tanti dubbi sull’Unione Europea, sull’Euro, su tanti personaggi che si sono avvicendati sul grande teatrino del nostro continente.
E’ stata un’occasione di confronto di opinioni con un grande autore, che ha avuto sempre il coraggio di esprimere tutto quello che pensa, senza condizionamenti di nessuno: e il valore della libertà va sempre ascoltato. Clicca per condividere con noi. Iscriviti e vedi la registrazione.
P.S.: Nessuno può leggere il futuro e l’intervento umano insieme con l’imprevedibilità degli eventi cambia il corso della storia. Come investitori, trader o risparmiatori abbiamo l’obbligo di valutare i rischi, di gestire il denaro in modo accorto costruendo i nostri obiettivi di breve, medio e lungo termine. Se non possiamo vedere il futuro, dobbiamo avere chiaro lo scenario. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia