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Seconda metà di luglio: gli indici perdono forza?

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eSettimana importante.

Siamo arrivati alla settimana della scadenza tecnica mensile del 21 luglio.

Sull’S&P500, il massimo della settimana scorsa ha toccato quota 4560, ritraendosi poi a 4537, più vicino al minimo di 4531 che al massimo e leggermente sotto l’apertura di 4539, disegnando così una barra negativa dopo quattro consecutive positive.

Gli oscillatori continuano a segnalare divergenze sui massimi e quindi apparente perdita di forza nella salita.

La catena delle opzioni si riempie sempre di più di quantità stratosferiche di put, che, per i livelli a cui sono movimentate, fanno pensare più ad acquisti di copertura che a vendite.

Questo è anche confermato dal comportamento dei market maker, che stanno quotando le put out-the money sovraprezzandole, per coprirsi loro stessi dai rischi derivanti dalle put acquistate.

In definitiva, uno scenario da timore sottostante alla salita. Tempi di rialzo che non riescono a rassicurare del tutto gli investitori, insomma.

Il valore della resistenza da noi calcolata ormai da molte settimane continua ad essere nella zona 4568-4573. 

Sopra, c’è 4640, che vediamo peraltro difficile raggiungere in questo ciclo, prima di un ritracciamento.

Il massimo di venerdì potrebbe essere il massimo di ciclo, ma non lo riteniamo molto probabile.

Più probabile che ci sia un ulteriore tentativo riuscito di sfondamento dei massimi e poi una graduale discesa.

Quando la discesa inizierà potrebbe protrarsi in agosto (con un possibile ultimo guizzo di fallito massimo a fine mese di luglio) e durare per un periodo compreso fra almeno 2 e un massimo di 5 settimane.

Se non accade nulla, e sarà solo un ribasso fisiologico, durerà poco, e vedremo i minimi fra il 4 e l’11 agosto. 

Se sarà accaduto qualcosa che dovesse contribuire a far rientrare l’euforia, potrebbe andare avanti fino al 25 agosto.

Una voce significativa saranno gli utili delle imprese relativi al secondo trimestre, iniziati già positivi con le prime banche, ma con valori di previsione così addomesticati da non fare realmente testo.

Il livello di supporto immediato della settimana è 4450, ma la resistenza settimanale deborda, invece, rispetto alla zona 4570, di almeno 30 punti verso l’alto: questo significa che una spike di rialzo potrebbe farci vedere 4600, prima di ripiegare, probabilmente prima della scadenza tecnica del 21 luglio.

Non possiamo escludere che l’onda di rialzo sconfini sulla settimana ancora successiva, anche se lo vediamo meno probabile. 

La data più probabile del massimo di ciclo rimane per noi mercoledì 19 luglio.

L’attesa del dato della FED (26 luglio), peraltro al momento scontato dal mercato, potrebbe creare una condizione di prezzi immobilizzati ad attendere la notizia, come spesso è accaduto negli ultimi mesi.

Il Nasdaq è in una condizione non dissimile dall’S&P500.

Se il massimo di venerdì scorso non è il massimo di periodo, il target è a quota 16000, durante questa settimana o i primi della prossima, prima di cominciare la discesa.

Il Dow Jones future è in condizione di divergenza rispetto agli altri due indici, non avendo ancora superato il top del 16 giugno.

E’ possibile che tale divergenza venga colmata durante questa settimana.

Ancora per oggi, condividi con noi un’ora di grande Cultura Finanziaria sulle opzioni: come guadagnare dalla direzione dell’S&P500 e guadagnare lo stesso se la previsione è sbagliata. 

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P.S.: Martedì, un market mover importante è il dato sulle vendite retail.

Tenuto conto che è scontato dal mercato un + 0.25 sui tassi, potremmo assistere ad un ritorno alla normalità, con un dato positivo che potrebbe tonificare il mercato e uno negativo che potrebbe indebolirlo.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa

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