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Settimana del dollaro avanti: le scommesse ribassiste aumentano dopo la pausa hawkish della Fed

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Il calo dell’indice del dollaro statunitense (indice DXY) al di sotto del supporto chiave suggerisce che il mercato sembra essere in contrasto con l’atteggiamento aggressivo della Federal Reserve.

La Fed ha mantenuto i tassi di interesse stabili durante la riunione della scorsa settimana, ma inaspettatamente ha fornito una sorpresa “hawkish” prevedendo due ulteriori aumenti dei tassi nel 2023, dato il calo deludentemente lento dell’inflazione. Anche la resilienza dell’economia a condizioni finanziarie più rigide, l’innalzamento del tetto del debito degli Stati Uniti e la riduzione dei rischi derivanti dallo stress del settore bancario potrebbero aver contribuito all’atteggiamento aggressivo 

Mentre il grafico a punti della Fed indica altri due rialzi dei tassi entro la fine dell’anno, il mercato sta scontando una possibilità inferiore al 100% di un rialzo dei tassi quest’anno, con tagli dei tassi a partire dal prossimo. Al contrario, il presidente della Fed Powell ha affermato di non vedere un taglio dei tassi fino a quando l’inflazione non scenderà in modo significativo, e ciò potrebbe richiedere un paio d’anni.

F1 Grafico giornaliero dell’indice del dollaro statunitense (DXY)

I prezzi di mercato accomodanti sembrano essere basati sulla percezione che le previsioni di inflazione della Fed siano rimaste indietro rispetto all’inflazione effettiva, con l’inflazione dei prezzi alla produzione e all’importazione che indica già una debolezza dell’attività. I funzionari della Fed hanno aggiornato le loro prospettive di crescita economica per il 2023 e vedono un calo più lento dell’inflazione. L’indice dei prezzi PCE core dovrebbe scendere dal 4,7% attuale al 3,9% entro la fine del 2023, rispetto al 3,6% su base annua registrato a marzo.

F2 Grafico settimanale dell’indice DXY

Nei grafici tecnici, il calo dell’indice DXY sotto il supporto vitale al minimo di inizio giugno di 103,40 ha confermato che la pressione rialzista di un mese è svanita. Sembra che l’indice si stia dirigendo verso il minimo di aprile di 100,80.

Dal punto di vista del trend, il dollaro ne ha registrato uno ribassista dall’inizio del 2023, come mostrano i grafici giornalieri codificati a colori basati sugli indicatori di trend/momentum. Ciò è ulteriormente rafforzato dalla sequenza minimo-massimo-minimo della fine del 2022. Al di sotto di 100,80, il supporto successivo è visto alla media mobile a 200 settimane (ora intorno a 98,20). A meno che l’indice non riesca a superare un forte ostacolo al massimo di marzo di 105,90, il percorso di minor resistenza rimane laterale o ribassista per il dollaro.

 

Luis Carlos Marin Pinzon

Ingegnere industriale alla “Universidad de América” in Colombia, Senior Trade Analyst con oltre 3 anni di esperienza in operazioni e analisi di mercato. Ha conseguito corsi certificati in Trading Professionale e Trading in Borsa, Gestione e Amministrazione di Portafogli nella Borsa Valori Colombiana (BVC), Principi di Investimento, Fondamenti di ETF, Analisi Tecnica Avanzata nel Gruppo Messicano Stock Exchange (GBM) e Fondamenti di Trading e Strategie Avanzate di Trading presso il Market Traders Institute (MTI).

 

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