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S&P 500: è ora di una correzione?

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Chi investe nei mercati finanziari si preoccupa quando il mercato scende, ma anche quando sale troppo. In questo ultimo periodo molti stanno chiamando una potenziale e salutare correzione sui mercati azionari, ma a quanto pare Mister Market, come al solito, fa quello che vuole. È indubbio che un trend alla fine deve sempre avere un momento controciclico, e tutti si chiedono quando potrebbe avvenire e di quanto potrebbe essere ampio.

Ci sono molti motivi dietro alla resilienza di questi mercati, tra cui i forti Quantitative Easing delle banche centrali, e il mercato obbligazionario che, visti i bassi rendimenti, non è più concorrenziale con il mercato del rischio. A questo si aggiunge anche il nuovo fenomeno dei Robinhooders, cioè la grande massa dei piccoli traders americani che durante la pandemia si sono messi a speculare in Borsa attraverso la piattaforma Robinhood, e che ad oggi costituiscono una importante fetta del mercato azionario americano (a giugno del 2020 si parlava di dieci milioni di utenti).

Cerchiamo di capire con qualche grafico storico se questa “eccessiva” tendenza rialzista del mercato è già avvenuta nel passato. Prendiamo i dati storici dell’indice S&P 500 dal 1935, ed aggiungiamo un indicatore che ci evidenzia quando siamo in presenza di situazioni di rialzi eccessivi che possono diventare insostenibili. Questo tipo di indicatore ci mostra in termini percentuali di quanto i prezzi si stanno allontanando dalla loro media mobile a 200 giorni. Distanze (evidenziate in rosso), oltre il 10% (livello 0,1 indicato con una linea rossa tratteggiata), indicano un certo livello di attenzione (vedere figura 1).

F1) Grafico Indice S&P 500 con indicatore percentuale della differenza tra prezzo e media mobile a 200 giorni – dati giornalieri – 1935 -2021

Analisi della correlazione tra rialzo dei prezzi/loro eccessivo distacco dalla media mobile.
Fonte: elaborazione dell’autore

Come possiamo ben notare dalle situazioni passate, l’ingresso nella zona rossa ha comportato successivamente una forma di correzione per cui l’indice è nuovamente sceso verso la sua media mobile. Possiamo però notare che questo non è sempre avvenuto subito, e l’indicatore è restato in zona rossa anche per diverso tempo. In questo ultimo caso l’indicatore è in zona rossa non da molto tempo, e tra l’altro possiamo osservare che i movimenti estremi di questo recente periodo, compresa la grossa caduta di febbraio del 2020 (si vedano le due frecce nere nel grafico), sono stati più contenuti rispetto ad altre situazioni avvenute nel passato.

Ulteriori informazioni le possiamo raccogliere con un grafico storico più recente, partendo dal 2007, ed aggiungendo anche un secondo indicatore che ci spiega cosa succede sul mercato in termini di volumi di acquisto e vendita: Il volume, infatti, contiene informazioni utili sul market sentiment che non sono sempre pienamente riflesse dalle informazioni sui prezzi. L’indicatore in questione si chiama On Balance Volume (OBV), e misura la pressione di acquisto e di vendita come indicatore cumulativo che somma il volume nei giorni di crescita e sottrae il volume nei giorni di calo. Esso è stato sviluppato da Joe Granville e introdotto nel suo libro del 1963, Granville’s New Key to Stock Market Profits.

F2) Grafico Indice S&P 500 con indicatore percentuale della differenza tra prezzo e media mobile a 200 giorni e indicatore On Balance Volume calcolato su ETF SPDR S&P 500 – dati giornalieri – 2007 -2021

Analisi della correlazione tra rialzo dei prezzi / loro eccessivo distacco dalla media mobile / comportamento dell’On Balance Volume.
Fonte: elaborazione dell’autore

I dati utilizzati per questo indicatore sono quelli dei volumi sull’ETF SPDR S&P 500, uno degli Exchange Trade Funds più liquidi, che viene usato da investitori professionali e retail per investire replicando l’indice S&P 500 in maniera passiva. A noi interessa che questo indicatore, nel momento in cui inizia un trend rialzista sui prezzi, salga anche lui, confermandoci così che il rialzo dei prezzi è accompagnato da una maggiore pressione sui volumi da parte dei compratori: un rialzo dei prezzi senza una conferma di aumento dei volumi è in genere piuttosto fragile.

In questo ultimo rialzo, rispetto a quelli avvenuti nel 2009 (punto b) e nel 2011 (punto c), possiamo notare due differenze: l’OBV nei due precedenti rialzi saliva, mentre attualmente ha un andamento laterale contenuto in un canale. L’indicatore che misura la distanza fra prezzo e media mobile non fa nuovi massimi, ma si muove orizzontalmente, quindi il prezzo rispetto alla media mobile sta salendo, ma non così rapidamente da distanziarla. Questo indica una virtuosa situazione di equilibrio che potrebbe continuare ancora per qualche tempo: quanto sia sostenibile lo potremo valutare solo continuando a verificare i futuri dati che ci arriveranno da questi due indicatori, soprattutto dall’OBV: nel caso rompesse il canale verso il basso, confermerebbe l’inizio di una correzione.

Quanto potrebbe essere ampia la futura correzione? In teoria, non molto. Se infatti guardiamo le correzioni dell’indice S&P 500 negli ultimi 11 anni (righe verticali blu nel grafico seguente), confrontate con la sua volatilità rappresentata dal VIX, noteremo che tutte le correzioni maggiori di un 10%, si sono sviluppate con un VIX ampiamente sotto 20. Le ultime due correzioni, entrambe attorno al 10% (righe verticali rosse), si sono manifestate con un VIX sopra 20. Attualmente, l’indice VIX non ne vuole sapere di scendere sotto tale soglia: se però da una parte indica che storicamente l’ampiezza della correzione non dovrebbe essere molto ampia, dall’altra dobbiamo ricordare che un valore sopra 20 rappresenta comunque una situazione di forte volatilità che, in presenza di ulteriori eventi esogeni, potrebbe far peggiorare la situazione molto velocemente.

F3) Grafico Indice S&P 500 e VIX – dati giornalieri – 2010 -2021

Analisi della profondità delle correzioni sull’Indice S&P 500, in base al livello del VIX.
Fonte: elaborazione dell’autore

Concludendo possiamo dire che la correzione avverrà, ma visti i trascorsi storici del mercato in situazioni simili non è detto che questo accada troppo rapidamente. L’ampiezza della correzione, partendo dai dati del VIX, potrebbe essere contenuta. Non escluderei, come ulteriore scenario, una correzione sostituita da consolidamento laterale, con un modesto andamento negativo. Non va comunque sottovalutata la presenza di un VIX ancora alto, che nel caso di eventi negativi non ancora considerati dagli operatori, potrebbe portare ad un peggioramento molto rapido delle condizioni del mercato del rischio.

Siamo quindi in presenza di un mercato rialzista e resiliente, ma che poggia i suoi fondamentali su basi molto delicate: se la situazione attuale non subirà particolari nuove notizie molto negative, avremo una correzione tendenzialmente contenuta. Fondamentale sarà il movimento dell’indicatore OBV.

 

Mario Valentino Guffanti

CFTe – SAMT Vice President – Swiss Italian Chapter
mario.guffanti@samt-org.ch

Disclaimer: the above article is for general information and educational purposes only. It is not intended to be investment advice. Seek a duly licensed professional for investment advice.

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