E POI?
Retrospettiva.
Le borse americane, nella giornata del 26 marzo, hanno fatto un pericoloso dietro-front dal rimbalzo iniziato il 14 marzo.
I lettori più attenti e soprattutto gli abbonati a Traders’ Magazine ricorderanno che questo rappresentava la più grande probabilità (dal 72% all’80% a seconda del campione di dati utilizzati).
La probabilità calcolata, lo ricordiamo, dava lo sfondamento del minimo del 13 marzo entro aprile e il recupero sopra detto minimo entro il 5 maggio.
Nell’articolo https://www.traders-mag.it/mu sk-secondo-uomo-potente-mondo- terza-puntata/
il 22 marzo, riferendoci all’S&P500 future scrivevamo:
“Il cammino fino a 5850, se ci sarà, sembra ancora complesso e irto di difficoltà. In alcuni analisti, è subentrata una opinione positiva di “fine ribasso”: è ancora presto per dirlo, il mercato è pieno di incertezze profonde e rimaniamo, per ora, dell’idea di una spirale ribassista tuttora in corso.
Il massimo relativo dell’S&P500 è stato a 5837.50, stando a debita distanza da un massiccio muro di call evidentemente vendute a 5850 ed è tornato a scendere.
La discesa di venerdì 28 marzo, quasi il 2.5%, è stata alimentata dalla spinta emotiva determinata dalle parole di Trump, ancora una volta furoreggiante la politica dei dazi.