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E l’S&P500 scende ancora

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Doveva scendere e sta scendendo.

Il Dow Jones e il Nasdaq erano a testa in giù, per tutta la giornata di ieri. Il Dow è stato forse il più impressionante come ritmo di discesa, e ha perso 500 punti circa.

L’S&P500 ha toccato (quasi) quota 4250, dove ha trovato ad attenderlo qualche tonnellata di put con scadenza alle 22, che ne hanno fermato la discesa.

La linea che proviene dai minimi del 2009 ha fatto da supporto (per chi frequenta i nostri webinar è la ben nota linea rossa più marcata che attraversa in modo evidente il grafico del future).

Tentativo blando di violazione, ma al primo tocco la respinta è stata contenuta ma decisa. Se ne riparla oggi, mercoledì, giorno tipico per un punto critico di inversione di breve periodo.

Sotto, c’è la media mobile a 200 periodi, e i supporti di brevissimo termine a 4225 e 4202, con un punto critico calcolato dal nostro algoritmo a 4216.

A 4208, passa la linea del 37.50% del range del minimo-massimo del 2022.

Insomma, possono esserci diverse ragioni per pensare ad una pausa ed un rimbalzo: già ora, o quando andrà a toccare la zona 4200.

A proposito di rimbalzi, la scorsa settimana dal minimo 4277, il future ha toccato il massimo a 4371, meno di 100 punti sopra.

Avevamo dato come livello di rimbalzo almeno 4280, e, se possibile, 4400. Ma a 4282 c’era la resistenza settimanale ed è rimasto sotto di 11 punti, senza neanche riuscire a toccarla.

Per quanto risibile la differenza, si è trattato di una piccola scaramuccia laterale, più che un rimbalzo e mostra una tendenza molto ribassista.

In realtà la vera contrattazione è stata fra 4314 e 4350, sopra e sotto è stata solo pura volatilità.

Dopo il minimo del 27 settembre, i giorni 28, 29 settembre e 2 ottobre hanno visto una grande contrazione di volatilità, che ha preparato l’affondo di ieri, 3 ottobre.

Il rimbalzino è stato in anticipo rispetto alle statistiche di stagionalità di 2-3 giorni. E l’affondo di ieri è pure in anticipo di circa 2-3 giorni.

Se prosegue in questo modo è possibile che già in questa settimana, o lunedì prossimo, l’onda ribassista in corso si fermi, sui livelli già citati, e dia origine ad un rimbalzo più consistente.

Il nostro prezzo-tempo perfetto per una temporanea inversione è 10-11 ottobre a 4216, con possibile affondo fino a 4202, ma, finora, l’S&P500 ha mostrato di avere più fretta di quello che pensiamo. Di lì, i 2-3 giorni in meno.

Il target del ribasso rimane 4077, tenendo ben presente il timore che oltre quel livello i supporti diventano molto più distanziati e la caduta può essere accelerata. Ne parleremo a suo tempo, se sarà il caso, sperando che il caso non sia mai.

Nelle nostre strategie in opzioni, nei giorni scorsi, ne è spiccata una: ne abbiamo parlato in un imperdibile webinar, dove abbiamo visto che il passare del tempo agisce per farci guadagnare e per finanziare la riuscita di una operazione direzionale.

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P.S.: Anche il Dax potrebbe cominciare a pensare di temporaneamente fermare la caduta libera.

A 14.735 (valore indice) c’è un supporto molto interessante …

Il tempo per raggiungere tale livello sarebbe in linea con quello degli indici americani. Stiamo a vedere.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa

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