Vogliamo esserti sempre vicino e il nostro Customer Care risponde 24 ore 365 giorni l'anno. Per i tuoi quesiti di Cultura Finanziaria o per raccontarci la tua esperienza di trader o investitore chiama 0230332800 oppure manda un sms o un whatsapp al 3208756444 o manda una email a info@traders-mag.it

La Strategia del Calcio al Barattolo

Ultima ora

Scelti per te

La “situazione sotto controllo”, favola o realtà   

Nel nostro articolo pubblicato il 13 giugno scorso sull’Ultima Ora di Traders’ Magazine, dal titolo “Verso le settimane più critiche dell’anno”, individuavamo un fattore di criticità che si è poi confermato nel corso della settimana trascorsa.
 
Nelle nostre osservazioni, ci riferivamo alla previsione pubblicata il 22 febbraio, nelle stesse colonne, per i seguenti target dell’S&P500: 4176, 4248 e 4413, e osservavamo che il target intermedio, raggiunto di recente, se accompagnato da altri “indizi” sarebbe potuto divenire un punto di inversione importante.
 
L’indizio che avevamo individuato era la rilevante divergenza fra i tre indici principali americani: alla data del 13 giugno scorso l’S&P500 aveva già segnato i nuovi massimi storici, al contrario di Nasdaq e Dow.

E prevedevamo che
“È probabile che il Nasdaq sia pronto a sanare la divergenza con un nuovo massimo storico da conseguire nella settimana appena iniziata.”
cosa che si è verificata,

e osservavamo per quanto riguarda il Dow che:
“Il Dow, malgrado la rotazione settoriale in corso, si trova più indietro e la divergenza potrebbe ancora perdurare su tale indice.”
E, in effetti, la divergenza è perdurata e si è nel frattempo ampliata.
 
La divergenza di cui sopra è rilevante: il mercato sembra avere di nuovo puntato sulle azioni tecnologiche e sul growth, piuttosto che sull’industria tradizionale, rovesciando la rotazione settoriale in corso da alcuni mesi.
 
Di fatto il 10 maggio e poi il 7 giugno hanno fatto segnare al Dow un massimo storico, il primo, e un tentativo di doppiarlo, il secondo, da cui il mercato è solo sceso: fino alla caduta di venerdì scorso di 533 punti, la più rilevante dall’ottobre del 2020, seguente alla rottura della media mobile a 50, avvenuta già il 16 giugno e l’approdo successivo a pochi punti dalla media mobile a 100 periodi.
 
L’S&P500 ha violato la media mobile a 50 nella caduta di venerdì scorso.

il Nasdaq, che sembrava uscito da una festa di compleanno ancora giovedì, giorno del nuovo massimo storico, con il ribasso di venerdì è ancora sopra di quasi 300 punti da detta media.
 
Tutto questo, non ha alcun senso logico, dal punto di vista dello stato dell’economia, ma le Borse ci hanno abituato a questi non-sense. E comunque un Dow e un S&P500 così volti al ribasso non possono essere forieri di belle notizie.
 
Il periodo 21 giugno – 9 luglio, come già da noi anticipato nel citato articolo del 13 giugno, potrebbe vedere un minimo relativo importante per le borse.

Per la prima volta, il 16 giugno, queste hanno sentito parlare di aumenti dei tassi da parte di 13 su 18 governatori della FED e quindi un po’ di pianto isterico potrebbe starci tutto.
 
In molti ci hanno chiesto il parere su quanto uscito dalla riunione del FOMC e della conseguente conferenza di Powell. La nostra opinione è che prevedere che entro il 2023 ci possano essere 2 aumenti dei tassi (di misura, fra l’altro, comunque estremamente contenuta) ha un valore previsionale pari non a zero, ma a meno 1000.
 
Un certo livello confusionale, nei comunicati della Fed, comincia ad esserci. Non più di tre mesi fa, doveva essere il moderato risveglio di una inflazione “comunque sotto controllo” a far ripartire l’economia.
 
Ora l’inflazione è un po’ meno “sotto controllo” ma la Fed continua a parlare di fenomeno transitorio: e ci sono anche molte spiegazioni di analisti che illustrano perché mai dovrebbe essere transitorio, malgrado la massa monetaria in crescita permanente e l’economia che si risveglia grazie all’effetto benefico della vaccinazione di massa.
 
Nel contempo, 13 governatori su 18 parlano di aumento dei tassi entro il 2023 … che è come dire, preparatevi perché prima o poi dobbiamo farlo se l’inflazione continua a galoppare. E se questo accade, resistere fino al 2023 mi pare piuttosto improbabile.
 
Nelle Borse ora ci sono due correnti: una filo-fed e una un po’ più dubbiosa.

Ho letto analisti di tutto rispetto che dimostravano (i filo-fed evidentemente) che il solo aumento dei prezzi verificatosi sul mercato delle auto usate, a seguito della contrazione di produzione delle auto nuove, dovuta, nientemeno, che alla carenza di chip da parte della Cina, giustificava buona parte della fiammata inflazionistica.
 

Assolutamente credibile, ma non vorrei che ci fosse più la necessità di aiutare la FED a non creare panico e a mostrare una “situazione sotto controllo” che una opinione completamente indipendente: talvolta, i dubbi vengono anche a noi.
 
Siamo a un bivio importante, questo è certo: ed è un bivio di credibilità per la FED. Questo, obiettivamente, non mi sembra trascurabile.
 
Hai una grande opportunità di ascoltare l’opinione di un grande esperto dei mercati finanziari, in un imperdibile webinar in onda in multi-edizione fino a tutta la giornata di lunedì.
 
Sto parlando di Daniele Lavecchia che ha predisposto alcune componenti di strategia di trading particolarmente adeguate al momento di mercato che stiamo vivendo: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

P.S.: Un Autore molto brillante, che personalmente stimo molto, Pierluigi Gerbino, ha parlato di strategia di “calcio al barattolo” da parte della FED: guadagnare tempo sembra essere l’unica strategia al momento percorribile, per non trasformare l’euforia in panico e il rialzo dell’azionario in percezione di bolla pronta ad esplodere.

Prevedere l’aumento dei tassi in epoca in cui probabilmente Powell non sarà più a capo della Fed è un ottimo modo per mettere le patate bollenti nel pentolone del successore. E così, andiamo avanti.
 
È la ragione per cui i nuovi anni Venti hanno bisogno di sistemi con caratteristica di multi-strategia. Clicca per partecipare e condividere con noi un’ora di grande Cultura finanziaria, iscriviti e vedi la registrazione.

Webinar: clicca per iscriverti gratis

Abbonati a Traders' Magazine Italia

A partire da 63€/10 mesi

Riceverai ogni settimana la versione digitale, di TRADERS’ Magazine