Il test critico di 5650.
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Nvidia, grafico daily al 17 luglio 2024
Nella giornata di ieri, 17 luglio, è continuato il grande trend di cui avevamo discusso nell’articolo precedente con titolo “Siamo stati presi in ostaggio”, pubblicato sulla rubrica Borsa Magazine del sito dell’Istituto Svizzero della Borsa
(https://www.istitutosvizzerodellaborsa.ch/siamo-stati-presi-in-ostaggio/).
I grandi titoli tecnologici sono in fase di svendita.
La Principessa della fuffa, Nvidia, ha costruito, negli ultimi giorni, una perfetta figura ribassista da manuale, che ti invito ad esaminare, perché quando la vedrai sull’S&P500 allora significa che devi stare molto in guardia. E’ un secondo massimo mancato.
Nvidia ora è comunque su un supporto molto importante da cui può ripartire o rimbalzare.
Alphabet, Microsoft, Meta hanno fatto ottima compagnia a Nvidia nella svendita.
Si è confermata l’analisi sul Dow Jones, che continua a recuperare il terreno perduto nel mese di giugno rispetto all’S&P500 e al Nasdaq.
Nel frattempo, continua anche la super-performance del Russell 2000.
L’indice Equal Weight del Nasdaq è affondato insieme con l’indice vero, che ha visto un ribasso del 2.95%.
L’S&P500, più moderato, è andato al ribasso solo della metà, e il suo equal weight non è stato molto brillante, ma ha tenuto i valori del giorno precedente. Quindi, rotazione con la sabbia negli ingranaggi.
Spettacolare è stata la battaglia sul livello 5650 delle opzioni su future S&P500, dove la quantità di put aumentava a vista d’occhio nelle prime due ore di contrattazione andandosi ad aggiungere ad un open interest giù nutrito.
La pressione delle call vendute dall’alto spingeva sempre di più e probabilmente il bilanciamento è avvenuto con call vendute allo stesso livello e put più basse. Ma qualcuno, a occhio, può essersi fatto male, o comunque avere tentato di combattere fino all’ultimo.
Lo scenario descritto sopra viene associato dagli analisti all’aspettativa di una inflazione meno aggressiva e quindi alla riduzione dei tassi già dal mese di settembre. Quindi via i tecnologici e corsa alle small cap.
Questo non descrive a sufficienza la realtà. Ribadiamo che la corsa alle small cap non potrà compensare in breve tempo i valori di una svendita massiccia delle tecnologiche.
Tale svendita è molto pericolosa, come ha dimostrato la giornata di ieri, nella quale la rotazione sui titoli dell’S&P500 diversi dalle tecnologiche, sembra essere già stata molto più debole del giorno precedente.
L’aspettativa dell’abbassamento dei tassi di interesse sta anche creando attrattiva verso il mercato dei Bond e delle obbligazioni.
I prezzi di tali titoli scontano ancora tassi elevati, quindi prezzi bassi: questo significa una riallocazione graduale dall’azionario sul mercato a reddito fisso, che nel breve può dare un cospicuo rendimento per la rivalutazione a cui saranno sottoposti i titoli del comparto obbligazionario, per effetto della riduzione dei tassi (se ci sarà, e nei tempi in cui il mercato si aspetta).
Al di là dell’aspettativa sui tassi, il mercato sembra posizionarsi in anticipo su una vittoria di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, visto come il protettore delle piccole e medie imprese, a scapito delle grandi multinazionali e come sostenitore dell’industria tradizionale, a scapito di quella ultra-tecnologica.
La terza settimana di luglio, nelle statistiche storiche, è spesso la più debole del mese. E luglio è un mese rialzista, che favorisce però gli scatti di nervi improvvisi, come già annunciato in altri nostri articoli precedenti.
Il recupero dell’S&P500 entro la giornata di venerdì sopra il livello 5650 sarà un test molto importante di cui tenere conto.
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P.S.: Prossimamente parleremo del dollaro-yen. Vai a vederne il grafico, anticipa le temute manovre della Banca Centrale Giapponese sulla propria valuta.
Non è un buon sintomo.
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Editore Istituto Svizzero della BorsaMaurizio Monti