Lo scenario per comprendere
Può reggere il prezzo del petrolio alle attuali quotazioni intorno a 39 dollari? Il prezzo attuale è un sintomo di stabilizzazione in corso? Oppure è destinato a regalarci un ritracciamento da ghiottoni per comprarlo più in basso?
Di certo, la guerra scatenatasi sul petrolio ricorda sempre di più i capponi di manzoniana memoria, che si beccavano l’un l’altro, malgrado fosse scontato per loro di finire in padella.
I nostri algoritmi, gli stessi che domenica scorsa e la precedente parlavano di un livello di resistenza, sia pure indebolito, a 3232 di S&P500, confermatosi poi lunedi e martedì, dicono che siamo vicini ad un capolinea prima di un ribasso di prezzo che potrebbe essere una opportunità di acquisto molto favorevole.
La prima cosa che il nostro algoritmo prevede è che non ci sarà una chiusura sopra 41.05. Se si dovesse verificare il modello andrebbe rivisto.
La seconda cosa è che a 31.70 c’è un supporto forte. Ma in ipotesi di un ritracciamento di questa dimensione, l’affondo in volatilità arriverebbe circa una figura più in basso, diciamo a 30.75. L’approssimazione è di più o meno una figura (29.75-31.75).
Il modello andrebbe rivisto nel caso di rottura in chiusura al di sotto dei 28 dollari.
Dal punto di vista temporale, ci troviamo in una condizione simile all’S&P500, dove prezzo e tempo sembrano avere una sfasatura, e il prezzo sta arrivando prima del tempo.
In effetti, l’algoritmo collocherebbe l’inversione nella seconda quindicina di giugno, con punto centrale fra il 19 e il 22 giugno più o meno tre giorni: e questo significa o una grande lateralità per alcuni giorni, o l’inversione è già iniziata o … qualcosa non quadra. Staremo a vedere.
Il livello di riacquisto potrebbe essere rivisto in funzione della velocità di caduta, se caduta ci sarà.
Analizzando la previsione del nostro algoritmo sul petrolio, era lecito chiedersi se le borse potrebbero fare lo stesso ritracciamento, visto anche che i periodi temporali previsti sembrano coincidere. Noi lo riteniamo possibile, anche se parlare di ribasso sui mercati azionari di questi tempi pare volersi portare sfortuna per forza.
Sull’S&P500 abbiamo dato per possibile ancora uno sfondamento del livello 3232 per trovare un punto di resistenza più in alto. Siamo del resto vicino al massimo storico. Ma il calcolo matematico dà per poco probabile che altrettanto possa verificarsi sul petrolio: non impossibile ovviamente, semplicemente meno probabile.
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P.S.: La nostra raccomandazione, che ripetiamo ancora, è di non utilizzare le informazioni derivanti dal nostro algoritmo per fare trading: piuttosto, per avere una visione di scenario. Non si fa trading sulle previsioni, la previsione non è la realtà. Si fa trading con un metodo preciso e un sistema organizzato, guardando ciò che avviene e non quello che pensiamo debba avvenire. Ma presumere una visione d’insieme permette di essere preparati, qualunque sia il risultato della previsione. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione, abbiamo parlato di Cultura vera di trading.
Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia