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Trump e il Personal Presidential CoronaVirus

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Che sia una trappola?

Chi ci aiuterà? Diceva un famoso slogan di IBM degli anni ottanta, quando la grande casa americana lanciò il suo personal computer.

Ovviamente ci avrebbe aiutato, appunto, il Personal Computer IBM.

Invece, ad aiutare Trump ad apparire sempre più Super Trump e quindi il candidato ideale da eleggere, ora addirittura immune, a suo dire, al COVID-19, è stato il Personal Presidential Coronavirus. Confidenzialmente, PPC.

Un virus che è comparso e scomparso in pochi giorni. All’inizio gli ha dato crisi respiratorie, ha dovuto ricorrere all’ossigeno. Gli è stato somministrato, a lui che è un convinto antiabortista, un farmaco sperimentale a base di cellule umane. Se non fosse tragico, ci verrebbe in mente Fantozzi con le sue poltrone in pelle umana. E il farmaco lo ha guarito, dice lui, in tre giorni.

Super Trump è Super Trump. Il CoronaVirus che lo ha colpito non era quello degli altri comuni mortali. Era una versione 2.0, particolare. Ora lui è immune, anche se alla domanda sul tampone negativo, ha glissato. La versione 2.0, Trump Special Edition, non necessita di tampone negativo. Il virus è perdente in partenza, forse, si dice, voterebbe Biden, se potesse.

Il ritorno a pieno titolo di Super Trump non si è fatto attendere sui mercati.

Martedì 6 ottobre, mercati giù: Super Trump dice stop al programma di stimolo fiscale da 2000 miliardi di dollari.
Mercoledì 7 ottobre, mercati su: contrordine di Super Trump, avete capito male, lo stimolo fiscale ci sarà.
Giovedì 8 ottobre: lo stimolo fiscale torna incerto, ma i mercati, ormai, non badano più neanche a Super Trump e volano comunque.

Di qui fino alle elezioni americane, e forse oltre per un paio di settimane, il trading di posizione potrebbe essere molto rischioso. Di fatto regna sovrana l’incertezza: questo significa che, al di là di quello che vediamo dai grafici, sotto la cenere c’è la paura, testimoniata da un Vix che è ancora di molto sopra quota 20.

Esaminando le previsioni algoritmiche, gli “stand aside” dominano, soprattutto per i trade di posizione. E questo non solo per i mercati azionari, ma anche per le commodities e per alcune valute principali.

3491 è la prossima resistenza sull’S&P500, ma ha probabilità molto bassa di fare da muro.
3540 è invece una resistenza molto robusta e con essa tutta l’area fino a 3564.

24 punti che costituiscono il muro da abbattere per dirigere verso i massimi storici o per una caduta che potrebbe essere tutt’altro che indolore se dovesse trattarsi di una ultra-tardiva ed ormai inaspettata, quanto anomala, onda C di affondo.

Se Super Trump, nell’estasi del suo delirio di onnipotenza, dovesse inventare una bella guerra con qualcuno, ecco ci sarebbero delle buone ragioni perché i mercati scendano.  Assurdo che lo faccia? Perché, che cosa c’è di normale in lui?

Del resto, qualcosa Trump deve inventare se vuole recuperare il distacco da Biden. E quello che inventerà può influenzare in mercati in modo imprevedibile.

Martedì mattina, 13 ottobre scorso, alle 10.30, c’è stato il Martedì della Borsa: insieme con Giorgio Pallini, abbiamo analizato i mercati internazionali e abbiamo cercato le opportunità migliori. E poi, abbiamo concentrato il focus sull’azionario, Borsa Italiana e mercati europei ed americani. Un’ora di grande Cultura finanziaria da non perdere, clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

P.S.: Tutto sa di normalità. Le borse di nuovo al rialzo, l’eurodollaro su, il dollar index giù, il Bitcoin su, l’oro e molte commodities su. Tutto così regolare e perfetto, che viene da dubitare. Che sia una bella e gigantesca trappola? Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

Maurizio Monti

 

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