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Un intreccio di equilibri fragili e opportunità – FIDA annuario sul risparmio gestito

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Riceviamo da Fida l’annuario sul risparmio gestito e pubblichiamo per i nostri lettori.

L’anno che ha ridefinito la gestione del rischio e l’approccio agli investimenti tematici

Nel 2024, i fondi comuni di investimento hanno vissuto un anno contraddistinto da una performance variabile e da un’accentuata volatilità, rispecchiando le sfide globali e le opportunità derivate dall’evoluzione della politica monetaria e dai cambiamenti macroeconomici. Gli investitori hanno navigato in un contesto segnato da tassi d’interesse elevati, tensioni geopolitiche e una crescita economica globale disomogenea, cercando di bilanciare il rischio con opportunità di rendimento nei mercati emergenti e settoriali.

Mercati emergenti: tra opportunità e rischi elevati

Un caso emblematico di questa dinamica è rappresentato dai fondi azionari turchi, che hanno registrato un’impressionante performance superiore al 36%, accompagnata però da una volatilità marcata, con una deviazione standard del 30% e un drawdown massimo del 25%. Questo risultato riflette la complessità della situazione interna della Turchia, con politiche economiche non convenzionali adottate dal presidente Erdogan, tra cui la riduzione dei tassi d’interesse nonostante un’inflazione galoppante. Queste scelte hanno attratto capitali speculativi alla ricerca di rendimenti elevati, ma hanno anche esacerbato l’incertezza per gli investitori di lungo termine.

Al contrario, i fondi azionari statunitensi hanno mostrato una performance solida e più stabile, con l’indice degli Stati Uniti Large e Mid Growth che ha ottenuto un ritorno del 33%, supportato dalla resilienza del settore tecnologico. La Federal Reserve, pur avendo rallentato il ritmo degli aumenti dei tassi, ha mantenuto una politica monetaria restrittiva per gran parte dell’anno, influenzando positivamente il settore tech, con giganti come NVIDIA e Microsoft che hanno beneficiato della crescente domanda di intelligenza artificiale. Questo contesto ha anche contribuito a contenere la volatilità, con una deviazione standard del 15% e un drawdown massimo dell’11%.

Mercati sviluppati e crisi nei mercati emergenti

Gli indici azionari giapponesi, quando coperti al Dollaro USA, hanno segnato un aumento del 27%, spinti dalla strategia della Bank of Japan di mantenere tassi ultra-bassi e sostenere la crescita economica. Tuttavia, i mercati emergenti come il Brasile hanno affrontato difficoltà significative. I fondi azionari brasiliani hanno registrato una flessione di oltre 27 punti percentuali, la peggiore tra le categorie osservate, riflettendo l’incertezza politica legata alle politiche economiche del presidente Lula, alle tensioni sul fronte fiscale e alla debolezza del real. L’inflazione persistente e la stretta monetaria della banca centrale brasiliana hanno ulteriormente pesato sulla performance.

Settori tematici: tecnologia e sostenibilità in primo piano

I fondi settoriali dedicati alla robotica e all’intelligenza artificiale hanno attratto significativi flussi di capitale, con rendimenti del 30%. L’adozione sempre più ampia di soluzioni AI in ambiti industriali e commerciali ha sostenuto il settore, con applicazioni concrete che spaziano dall’automazione delle fabbriche ai modelli generativi di intelligenza artificiale. Questo trend è stato amplificato dalle politiche di incentivo alla digitalizzazione promosse negli Stati Uniti e nell’Unione Europea. Parallelamente, i fondi immobiliari hanno mostrato un trend negativo, influenzati dall’aumento dei tassi d’interesse che ha pesato sul costo del debito e sulla valutazione degli asset immobiliari. La maggior parte dei comparti ha chiuso in territorio negativo, evidenziando le difficoltà di un settore strettamente legato al ciclo dei tassi.

Obbligazioni: stabilità relativa in un contesto incerto

I fondi obbligazionari denominati in dollari USA hanno beneficiato di una relativa stabilità dei tassi d’interesse, con i corporate bond statunitensi che hanno registrato un rendimento del 14%. La solidità dell’economia statunitense, con una crescita del PIL annuale superiore alle attese (2,6% nel terzo trimestre), ha sostenuto la domanda di obbligazioni societarie, mentre le emissioni sovrane hanno continuato a rappresentare un rifugio sicuro per gli investitori in cerca di stabilità.

ETF: un’opzione flessibile per navigare la volatilità

Nel panorama degli Exchange-Traded Fund, il 2024 ha dato luogo ad un’ampia varietà di risultati. Gli ETF tematici legati al settore tecnologico, rappresentati dall’indice FEI Azionari Settoriali Informatica & Tecnologia (USA), hanno guadagnato in media il +35%, mentre quelli focalizzati su criteri ESG, esemplificati dall’indice FEI Azionari Tematici – ESG (USA), hanno registrato un rendimento del +28%, riflettendo il crescente interesse per strategie sostenibili.

D’altro canto, gli ETF sulle materie prime hanno mostrato risultati misti. I prodotti focalizzati sull’oro hanno guadagnato in media il +30%, sostenuti dalla domanda di rifugio in un contesto di inflazione persistente, mentre con il palladio hanno registrato un -14%, rispecchiando una domanda in calo nel settore automotive.

Conclusioni

Il 2024 ha confermato l’importanza di una gestione attiva del rischio e della diversificazione in un contesto di elevata volatilità e incertezza globale, pur connaturata nei mercati stessi. Mentre i mercati emergenti continuano a offrire opportunità di crescita, il rischio rimane elevato, richiedendo un approccio selettivo e ben ponderato. Allo stesso tempo, i mercati sviluppati, guidati dagli Stati Uniti, hanno beneficiato di politiche monetarie e fiscali relativamente stabili, offrendo rendimenti gustosi in settori come la tecnologia e l’intelligenza artificiale.

Gli investitori che hanno saputo adattarsi rapidamente alle dinamiche macroeconomiche e settoriali hanno trovato opportunità significative, dimostrando come una visione prospettica e una gestione attenta possano fare la differenza in periodi complessi e sfidanti.

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