Prosegue l’interessante intervista a Valerio Villoresi, realizzata il 24 maggio u.s. per parlare del suo romanzo “A tutto gas e senza freni”, Minerva edizioni. Il focus del libro? Il campione Gigi Villoresi.
Sul canale Youtube https://www.youtube.com/@alessandrabasile5875 è caricata la video intervista a cura di Alessandra Basile: https://www.youtube.com/watch?v=a1LZFfdVOA0
F1) Gigi Villoresi alla Coppa Acerbo del 14 agosto 1938
Nella figura F7 Gigi Villoresi in una riproduzione dell’Archivio Orsi.
Fonte: Archivio Orsi
Villoresi: C’era una mortalità altissima. Non esistevano le cinture di sicurezza, correvano con dei caschetti di cuoio. Gigi si guadagnò l’appellativo di “pilota volante”, perché in un circuito a Montecarlo letteralmente decollò, venendo sparato fuori dall’abitacolo e…
Basile: …e ciononostante sopravvisse! Gigi sopravvive tutte le volte, a dispetto dei tanti incidenti!
Villoresi: Sì. Accadevano delle cose tragiche, ma lui sembrava guidato dalla provvidenza, non solo in macchina, ma anche sul fronte bellico in Grecia, eppure non si sottraeva ai rischi, lui era sempre in prima linea a combattere. Forse era protetto dal suo angelo custode. Quando andò a Indianapolis, gli americani, prima, guardarono Gigi con diffidenza perché italiano – concorreva l’immagine perdente del nostro paese fuori dalla guerra – e, poi a fine circuito, si spellarono le mani dagli applausi, colpiti dalle rimonte e da altri fatti incredibili accaduti durante la corsa. Lo stesso dicasi della gara a Montecarlo dopo la guerra.
Basile: A un certo punto, Gigi Villoresi viene premiato da Paolo di Grecia[1]. E sviene.
Villoresi: Sì, nel 1958. Si capisce che non ce la faceva più. Aveva 50-51 anni. Si ritirò, perché, in molte competizioni, gli era accaduto di doversi fermare a un passo dal traguardo. A differenza di alcuni piloti, lui non accettò mai dei compromessi, tipo assumere sostanze stupefacenti, anche per lealtà nei confronti dei concorrenti. Una volta ritiratosi dalle competizioni agonistiche, decise di fare l’imprenditore e aprire una concessionaria, ma incappò in un socio, ritenuto un amico, che se ne approfittò. Se avesse letto i bilanci, avrebbe scoperto il malfunzionamento della sua attività imprenditoriale. Forse è stato il suo più grande incidente, ha proprio sbattuto contro il muro. Finì povero, poi ospitato da Don Sergio Mantovani, però mantenne sempre una grandissima dignità; non perse mai la fiducia, combatté tutta la vita, anche contro la povertà. Gigi fu un combattente.
Basile: Direi che con il suo socio fu sfortunato.
Villoresi: Sì, però è anche vero che Gigi era un uomo dinamico che faceva ogni tipo di sport, dallo sci al golf alla vela, sempre con risultati eccellenti, e non credo perdesse molto tempo a star seduto a una scrivania.
Basile: In tutto il libro il messaggio forte che viene fuori, più volte e da più parti, è del tipo: “Gigi, oltre le macchine, se non trovi una persona, non ti rimarrà nulla”.
Villoresi: Esattamente. Torno alla domanda sulle due storie del libro, di cui una sentimentale. Gigi aveva questo grande amore, dal quale le leggi razziali e la guerra lo avevano separato: Lina. Nessun’altra sarebbe mai riuscita a dargli le stesse emozioni e sensazioni. A fine libro, lui la rincontra, vedova con un figlio. Lina vorrebbe ancora stargli vicina, ma è tardi.
Basile: A proposito di Anzelina e di suo figlio, c’è un piccolo giallo, no?
Villoresi: Vero. Ci sono un manoscritto e una fotografia del figlio di Lina che fanno pensare che tra lui e Gigi ci fosse un legame di sangue: notevole la somiglianza fra i due.
Basile: Anche se Lina, quando lo rincontra, dice a Gigi di una violenza subita su un’imbarcazione.
Villoresi: Può essere che Lina abbia scelto la versione più indolore per non rovinargli la carriera e, poi, a quel punto lei è già sposata con un’altra persona. Certo, che abbia chiamato il figlio Luigi sembra chiudere il cerchio.
F2) Gigi Villoresi in un quadro che lo ritrae
Nella Figura F2 Gigi Villoresi in un olio su tela di Michela Riba.
Fonte: Ph. Michela Riba
Basile: Infatti. E la somiglianza con te caro Valerio? In che cosa ti ritrovi o meno con Gigi?
Villoresi: Io mi riconosco in tutto, tranne nella guida veloce: se salissi su una Ferrari, mi schianterei nell’arco di cinque minuti (ridiamo, ndr), come, del resto, lui si era schiantato non sapendo leggere i bilanci. La cosa incredibile che spesso noto è che noi siamo una composizione genetica di chi ci ha preceduti. Ecco, io ritengo di avere delle affinità genetiche con Gigi a livello di personalità, infatti quel che penso lo dico sempre, non sono particolarmente diplomatico e mi capita di perdere le staffe per situazioni di compromessi che non sono (stato) disposto ad accettare. Poi, fisicamente, ho gli stessi occhi, anche perché è una caratteristica di diversi componenti della nostra famiglia.
Basile: Valerio, tu hai in preparazione, anzi lo stai concludendo, un altro libro. Me ne parli?
Villoresi: L’altro romanzo è una cosa meravigliosa, a mio avviso, perché racconta la vita di Emilia Villoresi, attraverso la zia, ai tempi del risorgimento; la zia di Emilia, appartenente alla famiglia nobile piemontese degli Alfassio Grimaldi di Bellino e il cui padre era una spia dei Savoia, fa un matrimonio di convenienza, perché è convinta che il suo vero amore – che poi tornerà – sia morto. I temi sono l’incomunicabilità nelle coppie, i loro sentimenti e l’incompatibilità fra un carattere femminile romantico e sensibile e l’atteggiamento pragmatico maschile, in un periodo in cui si scontravano nobiltà e borghesia per il controllo del potere. Alcune parti sono assolutamente toccanti.
Nel 1930, Emilia Villoresi pubblicò un libro dal titolo “L’immobile fuga”: il suo desiderio era che la propria esperienza di vita, raccontata con un nome di fantasia, fosse utile ad altre giovani donne.
Basile: Cosa manca per pubblicare questo secondo romanzo?
Villoresi: La ricerca di un editore giusto, che sappia uscire con delle tirature importanti. Secondo me, è un libro da 300.000 copie, sia perché è un romanzo storico, ispirato a dei documenti che ho trovato e che sono molto interessanti, sia, soprattutto, perché qualsiasi giovane donna si può facilmente riconoscere nella protagonista; Emilia potrebbe essere una ragazza di oggi, in mezzo a noi.
Basile: A proposito, quante sono, invece, le copie uscite di “A tutto gas e senza freni”?
Valerio, tu ti fai aiutare da qualcuno nel tuo lavoro di scrittore?
Villoresi: La prima tiratura è stata di 1.300 copie; questa editoria non è a pagamento. Quanto all’aiuto nello scrivere, la risposta è sì, perché, pur dandogli il taglio che piace a me, il libro deve risultare come un prodotto capace di unire le aspettative di una molteplicità di persone. Per esempio, per gli aspetti femminili, specie sentimentali, volevo l’aiuto di una editor donna.
F3) Gigi Villoresi, cavaliere e gentiluomo
Nella figura F3 Gigi Villoresi intento in un ballo di coppia.
Fonte: per gentile concessione di Valerio Villoresi (archivio Villoresi)
Basile: Complimenti! A questo punto, come si chiama il tuo prossimo successo?
Villoresi: Grazie. Il titolo è “Il lungo attendere”, perché il personaggio principale, che ha sempre aspettato ciò che non si è mai verificato, alla fine descrive la vita come un lungo attendere, ossia “quando sentirai il murmur (il mormorio) del mare, scoprirai che l’evento che aspettavi è la vita stessa e, poi, ti apparirà l’arcano disegno del tuo lungo attendere”.
Basile: Mi ricordi un bel film di diversi anni fa, “Notte prima degli esami”, in cui il professore, ben interpretato dal bravo e profondo Giorgio Faletti, dice al ragazzino protagonista: “L’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre corri”[2].
Villoresi: Esatto. In fondo, Gigi e Emilia hanno in comune una cosa: sono persone che non sono appagate da una vita ‘normale’, perché hanno bisogno di sensazioni forti.
Basile: Quando sarà definitivo questo tuo secondo libro?
Villoresi: In realtà, è finito, considerato che sono cinque anni che ci lavoro e che credevo fosse pronto già tre anni fa (ridiamo, ndr). Ho chiesto a un agente letterario una scheda di valutazione per sapere se il prodotto suscita una attenzione, ho chiesto a qualche editor di dare una lettura al testo e sto verificando con un editore vicino a questo genere letterario il suo interesse. Inoltre, vorrei farne, entro fine anno corrente, un docufilm per presentarlo a qualche editore. Credo che l’immagine visiva aiuti molto a comprendere il progetto che sta dietro al romanzo. L’attrice Roberta Turconi[3], che conosce bene la sensibilità di Emilia Villoresi, avendo già messo in musica le sue poesie, darà voce al testo, mentre il filmmaker Carmelo Maisano[4] si occuperà del video ed io racconterò le scene del libro. Le location del girato saranno i luoghi del romanzo, da Busca a Asti fino a Somma Lombardo e ad altre.
Basile: Valerio mi hai accennato all’ipotesi di un film ispirato al tuo “A tutto gas e senza freni”.
Villoresi: Sì, io ci terrei moltissimo. Ho visto dei film su dei corridori che hanno avuto un forte riscontro. Poi, ti dirò, sono andato a vedere l’ultimo di James Bond: l’eroe-sciupafemmine non funziona più. Gigi potrebbe essere il nuovo eroe, quello romantico; sarebbe il pilota che sfida la morte, ma anche il punto di riferimento moderno per le nuove generazioni di uomini.
F4) Gigi Villoresi, elegantissimo sugli sci
Nella figura F4 Gigi Villoresi sulle nevi, con uno stile che lo contraddistingueva sempre fra i piloti.
Fonte: per gentile concessione di Valerio Villoresi (archivio Villoresi)
Basile: Questa attività dello scrittore è la tua professione numero uno adesso o lo sta diventando?
Villoresi: Sì. Guarda, è un gioco bello che sta diventando qualcosa di più, ma non ci si campa. Poi, per me, capire il filone editoriale e il suo funzionamento è piuttosto complicato. Ciò detto, quello che mi preme davvero è la diffusione di questi romanzi che ritengo universali, eterni. Se il 1800 è stato il secolo dei promessi sposi e il 1900 quello del Gattopardo, adesso è venuto il momento de “Il lungo attendere”.
Basile: Ottimo! Allora come vogliamo concludere questa bella intervista?
Villoresi: Comprate il libro!
Basile: E seguite le passioni.
Villoresi: No, no. Comprate “A tutto gas e senza freni”.
Basile: (ridendo per la simpatia del nostro intervistato, ndr) E, non appena pronto, comprate pure “Il lungo attendere”. Grazie mille, Valerio! Aspettiamo i tuoi romanzi, anche, sul grande schermo.
Villoresi: Quanto ci terrei! Grazie a te, Alessandra.
Conclusione
Auguro a Valerio Villoresi di riuscire nel suo percorso artistico – perché, come dico spesso, l’arte può salvare il mondo – e invito i lettori ad approcciare l’avvincente “A tutto gas e senza freni”; il libro, che, in alcuni punti, è particolarmente emozionante, ci accompagna nella vita realmente vissuta da un campione della corsa automobilistica, ma, soprattutto, da un uomo tormentato per amore. Gigi Villoresi è un meraviglioso eroe romantico dei nostri giorni e delle future generazioni.
F5) Gigi Villoresi negli ultimi anni
Nella figura F5 un’immagine più recente di Gigi Villoresi, qui ormai agé.
Fonte: per gentile concessione di Valerio Villoresi (archivio Villoresi)
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com