Metti da parte il tuo.
Nel costruire la nostra visione del mercato, abbiamo bisogno di numeri, di grafici, di fatti concreti.
Soprattutto, non dobbiamo farci ingannare dal nostro sentiment, ma saper interpretare il sentiment del mercato.
Se in passato ti è capitato di chiederti perché il mercato sale o scende, quando a te, secondo logica apparente, dovrebbe fare il contrario, stai comprendendo esattamente ciò che intendo dire: attenzione, il nostro sentiment non è quello del mercato.
“E’ difficile fare previsioni, specie sul futuro”. La frase è di Yogi Berra, che di mercati se ne intende, e molto.
Il sentiment del mercato è qualche cosa che ci permette di capire la maggiore probabilità che abbiamo di saperne interpretare i movimenti futuri.
Molti lettori ci hanno chiesto notizie di un indicatore di sentiment che nominiamo spesso. Non è l’unico che utilizziamo, ma è certamente quello più semplice e alla portata di tutti.
Sto parlando del Fear & Greed Index di CNN. Lo trovi facilmente cercandolo con google.
L’indice è composto da sette indicatori di sentiment sottostanti e ha lo scopo di sintetizzare in un numero, compreso fra zero e 100, il sentiment del mercato: più è alto più il mercato ha un sentiment positivo.
Sotto 20, indica estrema paura. Vicino allo zero lo abbiamo visto nella discesa del Covid. E un paio di volte l’anno lo vediamo sotto il primo quadrante dei 25 punti.
Il 10 marzo scorso era a 16, con sei indicatori su sette posizionati in “estrema paura”.
E’ come un ipervenduto su un oscillatore.
Da lì abbiamo esaminato i movimenti sulle opzioni, dove cominciava un lento riassestamento in direzione rialzista. E poi altri indicatori ci confermavano che il mercato si stava girando.
Ecco perché abbiamo cominciato a parlare di possibile ripresa nella seconda quindicina di marzo, in direzione di un aprile statisticamente positivo, almeno fino a Pasqua.
Il mercato è ancora molto instabile: nella giornata di ieri, gli indici americani sono tornati a fare improvvisi cambi di direzione durante la sessione normale. Però, di fatto, siamo a 4450 di S&P500, che è diverso dal minimo di 4101 del 24 febbraio.
Un mercato più stabile potrebbe essere dietro l’angolo e questo è il momento per ricominciare a guardarlo con maggiore ottimismo.
C’è la guerra, l’inflazione, la pandemia, la recessione prossima ventura e la stagflazione alle porte. Questo è il nostro sentiment. Non è detto sia quello del mercato, è anzi molto probabile che non lo sia.
In un imperdibile webinar parliamo di CFD, di indici e di commodity su cui fare trading di successo: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
P.S.: Nella frase di Yogi Berra è sintetizzato ciò che dobbiamo accettare del mercato. Quando lo interpretiamo, mettiamo insieme dati e informazioni per costruire una sintesi di probabilità. La probabilità è un numero e non ha nulla che vedere con la logica o la nostra sensazione o intuizione.
Quel numero non è mai 100 in finanza. E ciò che rimane per arrivare a 100 è il nostro margine di errore, che va accettato, analizzato, dichiarato. Anche perché è quello che ci insegna di più.
Nel webinar, parliamo molto di probabilità e di come portarle a favore: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Ora c’è www.segnalidiborsa.com , la tua WebinarTV 24 ore, 365 giorni l’anno. È gratis, c’è sempre, quando tu lo vuoi e ti informa con un canale telegram di ogni nostro webinar che viene annunciato o pubblicato.
Hai quattro webinar contemporanei costantemente in onda, puoi scegliere i webinar in archivio per argomento, o ascoltare i nostri interventi dove siamo ospiti di altri.
Iscriviti al canale, sarai sempre sintonizzato con noi:
è un portale dell’Istituto Svizzero della borsa
Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa
