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VENEZIA 78, settembre 2021 (2° parte)

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Film e interviste in un’organizzazione impeccabilmente no-Covid

Il Cinema è Arte. Sono Arte infinite discipline, fra le quali la mia numero uno è senz’altro il Teatro. Anche a Milano tante realtà teatrali, soprattutto le più piccole, hanno sofferto per i Lockdown, pur comprendendoli. Fra esse, fACTORy32 di Valentina Pescetto[1] (https://www.factory32.it/), che torna come un eroe a trionfare nel panorama artistico milanese con un programma ricco e sfaccettato: giovedì 23/09/2021, la stagione 2021/2022 verrà illustrata nella conferenza stampa delle ore 11:00 in via Watt 32. Solo giornalisti ammessi. Accreditamento: giulia@giuliabinosi.it.

Covid permettendo, vaccino docet, proseguono i miei pareri sui film che ho visto a Venezia 78.

Le mie RECENSIONI (dei film che ho visto fra il 1° e il 6 settembre inclusi) in ordine alfabetico:

Ricominciamo dalla H.

1. EL HOYO EN LA CERCA

Uscita in Italia: n.d.

Film assai discutibile per la trama (senza capo né coda), per il messaggio dell’autore (direi frammentato), per lo svolgimento e la linearità (si fa per dire) delle scene e della loro sequenza. Il Q&A che ne è seguito ha dato la mazzata finale al film stesso, poiché ritengo inaccettabile che la risposta a una domanda sull’idea, sulla storia o sulla realizzazione del film sia ‘improvvisazione’. Esattamente: il regista ha improvvisato e così i suoi attori, che sarebbero persino arrivati, benché giovanissimi e professionalmente inesperti, a chiedergli, dopo una serie di giornate sul set e di ‘azione!’, delucidazioni sui loro personaggi e sul relativo arco temporale, perché non era stato loro spiegato quasi nulla prima di iniziare le riprese. Ne deduco una ricerca esasperata, oggi di moda, della spontaneità, specie in chi non ha alcuna struttura artistica, quasi uno sfruttamento della sua verità, filmata e poi montata secondo la visione registica, talvolta autoreferenziale. Il concetto, assolutamente sopravvalutato e frainteso nell’arte, della spontaneità degli attori (o, in questo caso li chiamerei così, dei pre-attori) può portare, se esasperato, a risultati, a mio parere, discutibili. In più, l’artista che ‘nasce’ o si sta formando necessita di un’educazione artistica, che è tutt’altra cosa. Già solo da pubblico del film, posso dire che i ragazzi protagonisti sembravano ripresi per caso. Che non sapessero cosa stesse succedendo era, dunque, chiaro. Il momento delle domande e risposte l’ha soltanto confermato. Tutto ciò premesso, l’idea del film avrebbe potuto portare a uno sviluppo dello stesso interessante. Quindi, per quanto severa e, magari, non condivisa la mia opinione fin qui, io credo che della sostanza buona ci sia, ma vada rilavorata e spero che chi dimostrerà interesse nel film lo faccia. Il titolo allude a un buco nella recinzione fra il luogo in cui sono tenuti degli adolescenti (o quasi tali), cui viene impartita una educazione fanatica improntata alla religione cattolica, e il mondo esterno, presentato loro come temibile perché infestato di pericoli, ma ovviamente ha un significato simbolico. Quanto al tema dell’attacco agli enti religiosi che si nascondono dietro alle preghiere e alle penitenze retrograde e ad un’omertà vergognosa, non posso che sostenerlo. Tuttavia, non può essere l’unico topic in 2 ore di girato. Il mio voto è 4/5.

FILM NON IN CONCORSO – SEZIONE ORIZZONTI. Nessun premio vinto, ma 6 candidature, fra cui: Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura e Premio Speciale della Giuria Orizzonti.

Regia: Joaquín del Paso
Produzione: Cárcava Cine (Fernanda de la Peza, Joaquín del Paso), Amondo Films, Roleplay Agency
Durata/ Lingua/ Anno: 100’/ Spagnolo/ 2021
Paesi: Messico, Polonia
Interpreti: Valeria Lamm Williams, Yubah Ortega, Lucciano Kurti, Eric Walker, Santiago Barajas, Enrique Lascurain, Jacek Poniedzialek, Raul Vasconcelos
Sceneggiatura: Joaquín del Paso, Lucy Pawlak
Fotografia: Alfonso Herrera Salcedo
Montaggio: Paloma López Carrillo
Scenografia: Lucy Pawlak
Costumi: Úrsula Schneider
Musica: Michael Stein, Kyle Dixon
Suono: Santiago Arroyo, Guido Berenblum, Michelle Couttolenc, Jaime Baksht
Effetti visivi: Aleksander Czerminski
Art director: Sebastian Narbonna

Una Clip e on set: https://cineuropa.org/es/video/409779/; https://vimeo.com/361400082

F1a) El Hoyo En La Cerca, il ciak

L’immagine F1a fa da locandina al film “El Hoyo En La Cerca” diretto da Joaquín del Paso.
Fonte: https://scontent.fmxp9-1.fna.fbcdn.net/v/t1.6435-9/s600x600/64558853_10156591542426645_8679651180298633216_n.jpg?_nc_cat=108&ccb=1-5&_nc_sid=8bfeb9&_nc_ohc=CR1ggjbz05cAX_mrlsX&_nc_ht=scontent.fmxp9-1.fna&oh=705705feddb1d86a8952a13181234693&oe=616A61BC

F1b) Una scena del film

Nella immagine F1b un momento del film “El Hoyo En La Cerca” di Joaquín del Paso.
Fonte: https://static.labiennale.org/files/styles/full_screen_slide/public/cinema/2021/Schede_film/970×647/Orizzonti/del_paso_el_hoyo_en_la_cerca.jpg?itok=39QCq3XN

2. EZIO BOSSO LE COSE CHE RESTANO

In uscita il 4 ottobre 2021 nelle sale cinematografiche

Un talento musicale nato quasi con lui che, a quattro anni, cantò sulle note suonate alla chitarra dal fratello maggiore, rimastone incantato. Un talento ostacolato e, nel contempo, reso anche maggiore da un male molto brutto che, a soli 48 anni, uccise l’enorme musicista, colpito ai nervi da una malattia neurodegenerativa autoimmune, scopertagli con un intervento finalizzato a rimuovere un tumore dal suo cervello. Sembra e fu un horror, eppure Ezio Bosso era sempre sorridente e mosso a vivere e a farlo con passione inesauribile da un suo grande amore: la musica. Bosso sosteneva che ‘la musica si fa tutti assieme’, credeva nella condivisione come modo di agire e esistere. La sua capacità di trasmettere emozioni forti con le sonate al piano – spesso personalizzate: interpretava a modo suo spartiti riportanti celebri pezzi di musica classica e lo faceva con successo – e, poi, come direttore d’orchestra, ruolo altrettanto egregiamente ricoperto, si percepisce bene dal docufilm di Giorgio Verdelli, che ci regala un’ora e tre quarti di musica, cultura, storia e di commozione sincera. Quest’uomo, è chiarissimo anche dalle immagini e dai filmati di repertorio, resterà un esempio di professionalità e umanità. Una delle cose che disse e che mi ha colpita è stata questa: ‘con la disciplina noi possiamo liberare energia’. Tradotto: non è arte l’improvvisazione o la così detta spontaneità, ma lo è l’allenamento costante del proprio talento, l’esercizio, il lavoro, la disciplina appunto. Diceva il noto regista Elia Kazan ‘the effort is all’, alludendo all’importanza dell’esercizio, dello sforzo, del lavoro, senza cui il talento è povero. Un’altra battuta di Bosso, questa molto divertente, è quella che fece nel corso di un programma tv condotto da Carlo Conti: ‘la musica è magia, infatti non so se avete notato che i direttori d’orchestra hanno la bacchetta come i maghi’. Così vero, così spiritoso. Lo humour viene dalla drammaticità della vita e dalla capacità, quindi, di riuscire a prenderla in giro con sana leggerezza. Fu un maestro, fu una persona inspirational. Se n’è andato troppo presto Ezio Bosso, lasciando un vuoto artistico e umano profondo. Ripresi da Verdelli, diversi suoi amici e professionisti del settore hanno raccontato della propria esperienza con lui e dell’insegnamento tratto. Fra loro, Gabriele Salvatores e Silvio Orlando, il quale era seduto in sala a Venezia. Voto: 9.

FILM – FUORI CONCORSO. In anteprima, l’omaggio al grande musicista scomparso il 14/05/2020

Regia/ Sceneggiatura: Giorgio Verdelli
Produzione: Sudovest Produzioni (Silvia Fiorani), Indigo Film, con Rai Cinema
Durata/ Lingua/ Anno: 104’/ Italiano/ 2021
Paesi: Italia
Interpreti: Gabriele Salvatores, Valter Malosti, Enzo Decaro, Raffaele Mallozzi, Michele Dall’Ongaro, Fabio Bosso, Ivana Bosso, e altri
Fotografia: Osama Abouelkhair
Montaggio: Matteo Bugliarello

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=TNnO9CrR4kA

 

F2a) Locandina di Ezio Bosso, “Le cose che restano”

Nell’immagine F2a la locandina di Ezio Bosso, “Le cose che restano” diretto da Giorgio Verdelli.
Fonte: https://www.ucicinemas.it/media/movie/o/2021/ezio-bosso-le-cose-che-restano.jpg

F2b) Una scena di Ezio Bosso, “Le cose che restano”

Nella immagine F2b un momento del film con lo straordinario artista del titolo.
Fonte: https://static.labiennale.org/files/styles/full_screen_slide/public/cinema/2021/Schede_film/970×647/Fuori_Concorso/verdelli_ezio_bosso._le_cose_che_restano.jpg?itok=NtQntMC4

3. I NOSTRI FANTASMI
In uscita il 30 settembre 2021 nelle sale cinematografiche
Prossimamente le interviste a cast e produzione, anche in merito al film

Alessandro Capitani firma la regia di questo film prodotto dalla Fenix Entertainment, società di produzione cinematografica, nata nel 2016 e quotatasi in Borsa nel 2020. Il cast è composto, in particolare, dagli attori Michele Riondino, Hadas Yaron, Alessandro Haber, Paolo Pierobon e dal piccolo Orlando Forte. Potrebbe apparire come una simpatica commedia italiana dell’ultimo ventennio, invece questo film fa molto di più. Con la necessaria e sana leggerezza della commedia elegante, sa trattare dei temi, non solo seri e socialmente rilevanti, ma anche attuali e critici. Ad esempio, una tematica che salta all’occhio è quella dei padri single, sofferenti e spesso sacrificati dalle leggi del nostro paese. Il papà del film (Riondino) è molto vicino al suo piccolino, orfano di madre, ma, avendo perso il lavoro, oltre all’amata moglie, lo fa vivere in un polveroso sottotetto, cercando di renderlo magico ai suoi occhi, speciale. Dato che ogni tanto l’appartamento di sotto viene affittato, di chiunque venga ad abitarci Valerio racconta a Carlo che si tratta di un invasore da cacciare via. Facendolo, si accumulano dei punti. L’obiettivo finale è 1.000 punti. Non c’è premio però. All’inizio del film, è una giovane mamma, Myriam, a prendere in affitto l’appartamento di sotto, portando con sè una bambina piccola di nome Emma. Proprio lei vedrà per prima i fantasmi della casa. Ma chi sono in fondo ‘i nostri fantasmi’? Papà e figlio travestiti o, piuttosto, le nostre paure ben nascoste nei meandri dell’anima? Per far credere al bimbo che può diventare invisibile, Valerio si accorda con alcuni commercianti che fingono di non vederlo. Ciò cui l’uomo mira è proteggere suo figlio dalla durezza del mondo, lo stesso che gli ha tolto l’amore e il lavoro. Ma l’arrivo di Myriam cambierà pian piano la sua visione e le sue convinzioni. Interessante e riuscito è, poi, il personaggio melanconico e burbero del rude vicino di casa (Haber). Nemmeno lui ha una vita facile. Anche la sua posizione di fronte alla vita e a chi ama subirà importanti modifiche in meglio. Tutti i personaggi evolvono e si fanno del bene reciproco, illuminati dagli ultimi, i bambini, che, privi di inutili sovrastrutture, vedono oltre la maschera degli adulti e li spronano, aiutandoli. Voto: 8.

FILM NON IN CONCORSO – GIORNATE DEGLI AUTORI. Presentazione in anteprima mondiale.

Regia: Alessandro Capitani
Produzione: Fenix Entertainment con Rai Cinema e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte

Distribuzione:

Durata/ Lingua/ Anno:

Fenix Entertainment – Europictures

89’/ Italiano/ 2021

Paesi: Italia
Interpreti: Michele Riondino, Hadas Yaron, Alessandro Haber, Paolo Pierobon, Orlando Forte
Sceneggiatura: Alessandro Capitani, Francesca Scialanca, Giuditta Avossa
Fotografia: Daniele Ciprì
Montaggio: Adriano Patruno
Scenografia: Ludovica Ferrario
Costumi: Nicoletta Taranta
Musica: Michele Braga

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=RMgg3sN_gXc

 

F3a) Locandina del film “I nostri fantasmi”

Nell’immagine F3a la locandina del film “I nostri fantasmi” diretto da Alessandro Capitani.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Marta Scandorza

F3b) una scena di “I nostri fantasmi”


Nella immagine F3b un momento del film con il sempre profondo Alessandro Haber.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Marta Scandorza

4. IL PARADISO DEL PAVONE

In uscita in Italia: n.d.

Film italiano su una storia già vista con dinamiche famigliari già sentite e, per molti, vissute. Cosa lo rende, eventualmente, differente da altri film simili? Uno splendido pavone, soprattutto quando fa la ruota in casa dell’ottuagenaria Nena, interpretata da Dominique Sanda, celebre attrice francese, qui dieci anni più giovane del suo personaggio. Non basta. È chiaro che, nel giorno del compleanno della capostipite, la famiglia scopre o rivela le sue falle, ciò che non è quanto sembra ma quanto realmente è. Ad esempio, viene fuori che una coppia è scoppiata e che in mezzo c’è finita un’amante (peraltro la figura più dolce del gruppo, forse perché estranea al parentado) o che i più agé, seppure uniti da un lungo matrimonio, vivono in tre da 40 anni e così via. Tuttavia, non basta. Un evento tragico scomporrà la festa e farà sì che tutti troveranno modo di riflettere sulla vita, sulle loro esistenze e sui legami, presunti o reali, con gli altri. Non basta, ossia non mi sento di osannare questo film, perché, in qualche modo, battute e storia sono un pò scontate, a parte ciò che riguarda il grande animale, la cui beltà affascina personaggi e pubblico. È come se alla regia e alla sceneggiatura fosse mancato di fare uno sforzo in più, magari di aggiungere strati ai personaggi o alle singole storie. Tante le interpreti femminili di rilievo: dalla Rohrwacher – che, è solo una mia supposizione, ha seguito artisticamente la bambina del cast, molto brava – a Maya Sansa, alla Crippa, oltre alla già menzionata Sanda. Sulla prima, mi azzardo ad aggiungere che, a mio modesto parere, dovrebbe lavorare sulla voce e cercare di differenziarsi vocalmente fra un film e l’altro, specie dovendo vestire i panni di personaggi differenti, altrimenti il rischio è quello di risultare se stessa no matter what. Poi non mi pare che sia una voce irrinunciabile. Il mio voto: 6.

FILM NON IN CONCORSO – SEZIONE ORIZZONTI. Nessun premio vinto, ma 6 candidature: Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria Orizzonti

Regia: Laura Bispuri
Produzione: Vivo film (Marta Donzelli, Gregorio Paonessa), Rai Cinema, Match Factory Productions
Durata/ Lingua/ Anno: 89’/ Italiano/ 2021
Paesi: Italia, Germania
Interpreti: Dominique Sanda, Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Carlo Cerciello, Fabrizio Ferracane, Leonardo Lidi, Tihana Lazović, Maddalena Crippa
Sceneggiatura: Silvana Tamma, Laura Bispuri
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Carlotta Cristiani, Jacopo Quadri
Scenografia: Ilaria Sadun
Costumi: Antonella Cannarozzi
Musica: Nando Di Cosimo
Suono: Fabio Conca, Emil Klotzsch, Daniela Bassani, Marzia Cordò, Giancarlo Rutigliano
Effetti visivi: Rodolfo Migliari

Clip del film: https://www.youtube.com/watch?v=_Iu53IrJdfs

F4a) Locandina del film IL PARADISO DEL PAVONE

Nell’immagine F4a la locandina al film IL PARADISO DEL PAVONE diretto da Laura Bispuri.
Fonte: https://www.filmtv.it/imgbank/GALLERYXL/R202109/image_2_.jpg

F4b) una scena del film

Nella immagine F4b un momento del film con Dominique Sanda.
Fonte: https://static.labiennale.org/files/styles/full_screen_slide/public/cinema/2021/Schede_film/970×647/Orizzonti/bispuri_il_paradiso_del_pavone.jpg?itok=FWtcV_C1

5. ILLUSIONS PERDUES

In uscita il 20 ottobre 2021 nelle sale cinematografiche

Che meraviglia sapere scrivere, esprimere con tale cultura e raffinatezza concetti condivisibili o meno che altri renderebbero con non altrettanta piacevolezza! Sto parlando di Honoré de Balzac, la cui opera, dalla quale questo film ha preso anche il titolo, è stata adattata per il grande schermo da Xavier Giannoli, il regista, e Jacques Fieschi. Che gioia quella voce fuori campo che riporta brani del testo originario e ci aiuta ad avanzare nella storia, incantando le nostre orecchie ormai abituate al peggiore dei linguaggi per strada, spesso nelle case e in televisione. Il film, tuttavia, è molto lungo: viaggia sulle due ore e mezza, francamente senza poterselo permettere a livello di plot e rischiando di perdere, qui e là, l’attenzione del pubblico. Quanto, invece, a costumi, location, realizzazione filmica ed al lavoro sugli e degli attori sono, a mio parere, di tutto rispetto e molto curati. Il tema principe di romanzo e film è di estrema attualità, nonostante siano trascorsi circa 2 secoli da quando il primo fu scritto, e ruota intorno alla corruzione della stampa. La stampa (corrotta) può essere un mezzo potente ed efficace per elevare anche chi non è meritevole di alcun plauso o, piuttosto, distruggere, con facilità e rapidamente, chi non ha sostenitori ricchi che paghino per la sua ascesa e si assicurino il favore dei giornali più influenti. Questo film ci educa su un grande autore quale fu Balzac e su un modo di parlare quasi estinto. Per tale valore, unito all’impegno che il film trasuda e alla dedizione evidente di cast artistico e tecnico, il mio voto è 7,5.

FILM IN CONCORSO – SELEZIONE UFFICIALE. Nessun premio, ma 8 candidature, fra cui: Leone d’oro, Leone per le migliori interpretazioni maschile e femminile, Premio Marcello Mastroianni

Regia/ Sceneggiatura: Xavier Giannoli
Produzione: Curiosa Films (Olivier Delbosc), Gaumont, France 3 Cinéma
Durata/ Lingua/ Anno: 144’/ Francese/ 2021
Paesi: Francia
Interpreti: Benjamin Voisin, Cécile de France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar, Gérard Depardieu, André Marcon, Louis-Do de Lencquesaing, Jean-François Stévenin
Fotografia: Christophe Beaucarne
Montaggio: Cyril Nakache
Scenografia: Riton Dupire-Clément
Costumi: Pierre-Jean Larroque
Suono: François Musy, Renaud Musy, Didier Lozahic
Nota: dal romanzo “Illusions perdues” di Honoré de Balzac

Trailer in v.o.: https://www.youtube.com/watch?v=bhyN8vimJPQ 

F5a) Locandina del film “Illusions Perdues”

Nell’immagine F5a la locandina del film “Illusions Perdues” diretto da Xavier Giannoli.
Fonte: https://media.senscritique.com/media/000020170672/source_big/Illusions_perdues.jpg

F5b) Il libro “Illusions Perdues”

Nella immagine F5b il libro di Honoré de Balzac cui il film è ispirato.
Fonte: https://brotture.files.wordpress.com/2009/09/picrt_balzac_illusions1.jpg

  1. L’ultimo mio spettacolo a teatro risale al giugno 2019, quando portai in scena proprio al fACTORy32 l’opera LA VOCE UMANA di Jean Cocteau www.affaritaliani.it/blog/imprese-professioni/la-voce-umana-alessandra-basile-in-scena-al-teatro-factory-32di-milano-606858.html. Valentina e io producemmo e interpretammo CLOSER di Patrick Marber nel 2013 www.youtube.com/watch?v=zhPyx0RMJ2w. Il nostro sodalizio dura da anni ed è anche di sincera amicizia: www.saltinaria.it/tearto-interviste/cultura-e-spettacolo/intervista-doppia-a-alessandra-basile-e-valentina-pescetto-le-anime-di-effort.html

Nel prossimo Il Settimanale di TRADERS’ Magazine un approfondimento de ‘I nostri fantasmi’, con ricche interviste sul film e sulla società di produzione Fenix Entertainment SpA.
Nel successivo Il Settimanale di TRADERS’ Magazine la III parte di ‘Venezia 78’.

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.
Email: Alessandra.Basile@outlook.com
Sito web: www.alessandrabasileattrice.com

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