Film e interviste in un’organizzazione impeccabilmente no-Covid
Sono reduce da una Venezia affollata e soleggiata, ancora, ahimè, preda dell’incubo Covid e, per questo, controllata in modo esemplare. Non mi stupirei che, come l’anno passato, venisse affermata la presenza di 0 contagiati in quel bel clima settembrino. Venezia 78 è una conferma sempre più forte e alta della concretezza di una speranza generalizzata, ossia il ritorno alla normalità, all’Arte in questo caso. Mentre si decideva a livello nazionale sulla III dose, cioè se seguire l’esempio del piccolo stato di Israele, e mentre si rincorrevano i tanti over 50 italiani che rifuggivano e tuttora rifuggono indegnamente il vaccino salvavita (non solo la loro vita, ma, cosa più importante, quella di tutti), la Mostra del Cinema tornava a essere una piena dimostrazione di convivenza con il nemico invisibile, grazie all’estrema rigidità delle apposite misure di sicurezza, volute e applicate in tutta la parte di Lido dedicata, e, grazie ai suoi film, a far quasi dimenticare il tema, ormai principe nelle conversazioni.
Mercoledì, 1° settembre 2021, la 78° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha avuto inizio e si è conclusa, in grande stile, dieci giorni dopo.
Il Direttore della Mostra, Barbera, ha dichiarato che vi è stato un forte ritorno degli americani per l’evento, insieme a tanti altri divi del mondo del cinema, e che la presenza è stata alta in questa edizione, seppure limitata dalle grosse difficoltà nell’acquisto dei biglietti per le proiezioni. Su quest’ultimo aspetto, tutto online, posso dire che alcune persone, deluse dal non essere riuscite a comprare nemmeno un biglietto, hanno cancellato il loro passaggio nella terra dei Dogi o meglio al Lido; io sono stata aiutata, mentre mi trovavo ancora in Grecia, da una favolosa Angelica Marcello, pronta al computer alle ore 15 dello scorso 18 agosto, giorno e orario dell’apertura ufficiale online della biglietteria. Devo a lei, mia carissima amica, una veneziana doc, quasi tutte le 13 proiezioni che ho potuto vedere e ora anche recensire.
Fra i nomi più celebri e i più amati giunti in passerella: Toni Servillo, Pénelope Cruz, Matt Damon, Kirsten Dunst, Olivia Colman, Kristen Stewart, Timothée Chalamet, Javier Bardem, e poi Ben Affleck, Adam Driver, Jennifer Lopez, Anya Taylor-Joy(‘La regina di scacchi’), Valeria Golino, Luca Zingaretti che accompagnava la moglie Luisa Ranieri per il film di Sorrentino, Jasmine Trinca, Alba Rohrwacher e Silvio Orlando, per non parlare di Can Yaman, accolto come un divo degli anni 80, fra urla disperate di ragazzine impazzite e applausi sostenuti in preda all’estasi. Ho personalmente assistito all’incontro per strada con l’attore turco, in prossimità dell’entrata della sala grande. Beh, questa scena un po’ retrò è stata entusiasmante, ma ammetto di aver chiesto in giro chi fosse lui. Non dimentichiamoci due nomi importanti, se non altro per i Leoni d’oro alla carriera in questa ricca edizione: Jamie Lee Curtis (che, oltre tutto, presentava il film Halloween Kills) e il nostro meraviglioso Roberto Benigni, che dedicava il premio all’amata moglie Nicoletta Braschi.
Fra i film in concorso, eccone alcuni, iniziando proprio dai loro principali attori: Penelope Cruz con Madres Paralelas di Pedro Almodovar, che apriva il festival, e Competencia oficial di Gastón Duprat con Antonio Banderas; Kristen Stewart con Spencer di Pablo Larrain, dedicato a Lady D; Olivia Colman, straordinaria protagonista di The Lost Daughter, diretto dall’attrice – qui regista per la prima volta – Maggie Gyllenhaal, con Dakota Johnson, tratto da un romanzo di Elena Ferrante; Benedict Cumberbatch protagonista di The Power of Dog di Jane Campion, con Kirsten Dunst; Toni Servillo con Qui rido io di Mario Martone ed È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino; Claudio Santamaria e Pietro Castellitto con Freaks Out di Gabriele Mainetti; Elio Germano con America Latina dei ratelli D’Innocenzo; Tim Roth e Charlotte Gainsbourg con Sundown del messicano Michel Franco; Oscar Isaac con The Card Counter di Paul Schrader.
Fra i film fuori concorso eccone alcuni, iniziando dai loro principali attori: Toni Servillo con Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, presente al festival, dunque, con ben tre film; Silvio Orlando con due film fuori concorso: il menzionato Ariaferma, anche Il bambino nascosto di Roberto Andò; Oscar Isaac con l’unica serie tv presentata al Lido, Scene da un Matrimonio, ispirato al masterpiece di Bergman, con Jessica Chastain; Timothée Chalamet con Dune di Denis Villeneuve con Javier Bardem, Josh Brolin, Rebecca Ferguson e con lo stesso Oscar Isaac, anch’egli presente al festival con tre film; Matt Damon e Adam Driver con ‘The last duel’ di Ridley Scott; Charlotte Gainsbourg con ‘Les Choses Humaine’ di Yvan Attal; Anya Taylor-Joy con ‘Last night in Soho’ di Edgar Wright.
Il muro che divideva, l’anno passato, il tappeto rosso dal pubblico e dai tanti giornalisti, eccetto i fortunati ammessi sul primo o accanto ad esso, è stato ricostruito più alto che mai per, si dice, evitare affollamenti, che, in verità, si creavano comunque oltre la recinzione. Speriamo che Venezia 79 possa non vederne più traccia.
Nelle sale cinematografiche, così come nelle arene all’uopo create già per Venezia 77 per una più efficiente distribuzione del pubblico, le sedute sono state organizzate con un distanziamento garantito lateralmente e frontalmente e la verifica costante sull’uso corretto e prolungato della mascherina è stato ineccepibile, anche al buio durante le proiezioni. Le telecamere di controllo, i luoghi di misurazione della temperatura corporea e le indagini sul contenuto di borse e borsette per chi accedeva all’area della Mostra erano infiniti. A tutto ciò continuo a dare un voto: 10 e lode!
Le sezioni del festival
Le sezioni del Festival sono:
- Selezione ufficiale – 21 film lungometraggi in prima mondiale in concorso per il Leone d’oro.
- Fuori concorso – 23 film, fra lungometraggi (19, di cui 9 fiction e 10 non fiction), serie (1) e corti (3).
- Orizzonti – 19 film.
I film di questa sezione sono rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale, con particolare riguardo per gli esordi, gli autori emergenti e non ancora pienamente affermati, le cinematografie minori e meno conosciute, ma anche opere che si misurano con i generi e la produzione corrente con intenti d’innovazione e di originalità creativa. All’interno è ospitata una selezione competitiva di cortometraggi entro i 20 minuti, scelti in base a criteri di qualità e originalità linguistico-espressiva.
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- Biennale College Cinema – 7 film, di cui uno ‘virtual reality’.
Si tratta di un laboratorio di sperimentazione, ricerca e formazione, aperto a registi e
produttori da tutto il mondo per la produzione di lungometraggi a micro-budget.
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- Proiezioni speciali – 6 film.
- Venice Virtual Reality Expanded – 23 film.
Si tratta di progetti immersi nella Realtà Virtuale, in concorso e fuori concorso, in prima mondiale e/o internazionale e delle opere Fuori Concorso dei team che partecipano alla Biennale College Cinema-VR con una selezione “Best of VR”.
- Sezioni autonome e parallele:
- Giornate degli Autori – 11 film.
Sezione dedicata a film di alto valore culturale; la rassegna è promossa dalla Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC) e dall’Associazione 100 Autori.
- Settimana Internazionale della critica – 18 film, fra quelli in concorso (7), due eventi speciali (2 film) e 9 corti, dei quali uno in apertura ed uno in chiusura della settimana.
Si tratta di opere prime presentate in questa rassegna, organizzata da una commissione nominata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI).
Le mie RECENSIONI (dei film che ho visto fra il 1° e il 6 settembre inclusi) in ordine alfabetico:
1. ATLANTIDE
In uscita prossimamente nelle sale cinematografiche, entro il 2021
Venezia, lo ha detto di recente il ministro Dario Franceschini, parlando di ‘piena emergenza’, rischia davvero di finire sommersa e un bene culturale di tale ricchezza non può non essere salvato. Atlantide, come sappiamo, è la città sommersa per eccellenza. Atlantide, il cui nome deriva da quello di Atlante, il leggendario governatore dell’Oceano Atlantico, sarebbe affondata, secondo Platone, ‘in un singolo giorno e notte di disgrazia’ per opera di Poseidone, il dio greco del mare. Chiara è la vicinanza, per il regista, fra la città dei dogi e quella immaginaria del titolo e chiaro è, anche, l’intento di mostrare, attraverso splendide inquadrature, studiate con varie prospettive, la bellezza secolare della Laguna e dei suoi anfratti, nonché quella dei fascinosi canali e delle tante e storiche palazzine che vi si affacciano. La musica, che ho molto apprezzato, sottolinea quanto descritto con note di estrema modernità che si intreccia con la pluri-secolarità della splendida città e delle sue acque. Non è chiara, invece, la storia del ragazzo protagonista, un giovane innamorato dei motori sull’acqua e, come molti suoi coetanei, ‘perso’ per quanto riguarda la propria vita. Sembra che il suo unico interesse e desiderio sia quello di gareggiare sulla Laguna con degli off-shore, anzi se ne prova a costruire in parte uno. Non racconterò altro, ma, se per qualcuno che non è di quelle parti godersi Venezia e, in particolare, la Laguna attraverso il prodotto di Yuri Ancarani è interessante e attraente, tuttavia muovo un mio disappunto riguardo alla sceneggiatura degli ultimi 15 o 20 minuti, perché appare disgiunta dal resto, seppure, forse, maggiormente vicina al titolo. Giusto per Venezia e per la colonna sonora, il mio voto sale a 7.
FILM NON IN CONCORSO – SEZIONE ORIZZONTI. Nessun premio, ma 6 candidature fra cui: Premio Orizzonti miglior film, Premio Orizzonti migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti.
Regia/ Montaggio/ Fotografia: | Yuri Ancarani |
Produzione: | Dugong Films (Marco Alessi, Marta Tagliavia) con Rai Cinema, Luxbox, Unbranded Pictures, Alebrije Producciones, Mirfilm |
Durata/ Lingua/ Anno: | 104’/ Italiano/ 2021 |
Paesi: | Italia, Francia, USA, Qatar |
Interpreti: | Daniele Barison, Bianka Berényi, Maila Dabalà, Alberto Tedesco, Jacopo Torcellan |
Clip del film: https://www.youtube.com/watch?v=hRXYkGlcJUk
F1a) Locandina di ‘Atlantide’
Nell’immagine F1a, la locandina del film ATLANTIDE diretto da Yuri Ancarani.
Fonte: https://quinlan.it/upload/images/2021/09/atlantide-2021-yuri-ancarani-poster.jpg
F1b) IL protagonista maschile di ‘Atlantide’
Nella immagine F1b un bel primo piano del giovane protagonista del film.
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2021/07/141/coverlg.jpg
3. COMPETENCIA OFICIAL
In uscita nelle sale cinematografiche nel 2022
Non può dire ‘buongiorno’ al telefono, se è la polizia che chiama in piena notte. Parafrasando, è ciò che la fantastica Penelope Cruz, nei panni di una regista dai capelli arruffati rossi, lesbica e, a dir poco, eccentrica, spiattella in faccia a uno dei due attori che ha scelto per la sua opera filmica, sulla quale lavora come se stesse mettendo in scena una pièce teatrale. Geniale, divertente, cinico alla follia, eppure realistico quanto basta, se si conoscono certi meccanismi umani in determinati contesti professionali, spassosissimo, capace di passare messaggi dolorosi attraverso l’ironia e di far apprendere alcuni principii di una formazione attoriale multi-sfaccettata utile e funzionale quando non estremizzata, questo film è ricco di spunti, di acume e di arte fra le righe. Nei panni dei due attori, caratterizzati da provenienze, scuole, pensiero, età differenti, vediamo uno
stradivertente Antonio Banderas, eccellente in questo ruolo, e un altrettanto bravo, anzi bravissimo, Oscar Martinez, ottima controparte per il premio Oscar di Dolor y Gloria. Come è ovvio, da attrice, ho apprezzato particolarmente il film e le risate che mi sono fatta sono state incalcolabili, perché l’ironia intelligente affonda nella verità, sempre! Questo film sa, però, arrivare a tutti: non serve essere attori o artisti per apprezzarlo e per ridere a crepapelle. Competencia oficial è, in verità, anche drammatico: esso indaga il livello smisurato di ambizione cui può arrivare una persona a rischio della vita, propria o altrui, in nome di fama e soldi, di quel successo effimero che annebbia la mente e fa credere di accaparrare un potere sul mondo che, invece, è solo illusorio e molto pericoloso, non soltanto per sé. Inoltre, chi la fa l’aspetti! Ma non svelerò perché l’ho scritto, non voglio spoilerare nulla del film, che vale la pena godersi al cinema. Il mio voto al film, soprattutto alla regia e alla sceneggiatura, è 8. Il mio voto al trio Cruz-Banderas-Martinez è decisamente 9+.
Film in concorso – Selezione ufficiale. Nessun premio, ma 8 candidature fra cui: Leone d’oro, Leone d’argento alla regia, Coppa Volpi maschile e femminile, premio alla sceneggiatura.
Regia: | Gastón Duprat, Mariano Cohn |
Produzione: | The Mediapro Studio (Jaume Roures Llop) |
Durata/ Lingua/ Anno: | 114’/ Spagnolo/ 2021 |
Paesi: | Spagna, Argentina |
Interpreti: | Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez, José Luis Gómez, Nagore Aranburu, Irene Escolar, Manolo Solo, Pilar Castro, Koldo Olabarri |
Sceneggiatura: | Andrés Duprat, Gastón Duprat, Mariano Cohn |
Fotografia: | Arnau Valls Colomer |
Montaggio: | Alberto Del Campo |
Scenografia: | Alain Bainée |
Costumi: | Wanda Morales |
Suono: | Aitor Berenger, Mar González, Pelayo Gutiérrez, Eduardo Castro, Alberto Ovejero |
Effetti visivi: | Isidro Jiménez |
Trailer v.o.: https://www.youtube.com/watch?v=B15dDTwGsfU
F2a) Locandina di ‘Competencia Oficial’
Nell’immagine F2a la locandina del film ‘Competencia Oficial’ diretto da Tarzan e Arab Nasser.
Fonte: https://i.ytimg.com/vi/B15dDTwGsfU/maxresdefault.jpg
F2b) Un momento del cast a Venezia 78
Nella immagine F2b parte del cast principale del film con la coppia Cruz-Banderas a sinistra.
Fonte:https://static.labiennale.org/files/styles/full_screen_slide/public/cinema/2021/Schede_film/970×647/Venezia_78/duprat_competencia_oficial.jpg?itok=j4S52GgV
3. è STATA LA MANO DI DIO
In uscita il 24 novembre 2021 nelle sale cinematografiche (e il 15 dicembre sulla piattaforma)
Geniale. Questo è Sorrentino, il nostro ancora giovane regista Premio Oscar. Geniale nel rendere certe piccole dinamiche di paese all’estremo, il cinismo dell’ironia di bassa lega piantata in una qualche innegabile realtà, le peculiarità non invidiabili di alcuni personaggi, solo in apparenza di fantasia, nonché le vicende umane e il modo di viverle e sentirle a seconda delle età, della corazza indossata, della personalità e di quella quota di follia più o meno presente in ciascuno di noi. Geniale la sua capacità di condurre armonicamente, come fossero una grande famiglia, i suoi sempre tanti attori, spesso dei caratteristi, in un lavoro che sembra metterli tutti allo stesso livello e di provocare il pubblico, ma in primo luogo se stesso, facendosi scherno della natura umana, che tutti ci accomuna. Geniale, in questo film, nel parlare di sé per la prima volta, condividendo un fatto gravissimo ed estremamente triste della sua vita, attraverso, comunque sempre, un velo di ironia, come se l’esistenza, anche nei suoi risvolti peggiori, andasse presa con non troppa serietà per poterla accettare. Sorrentino è un cineasta di qualità, piacciano o no le sue scelte, che personalmente ritengo talvolta al limite, ma che non posso non apprezzare tecnicamente ed artisticamente. Riesce, persino, a mio parere, a presentare cose altrimenti volgari con una certa sottigliezza elegante che, forse, lo salvano dalle critiche moralistiche e lo elevano a maestro. Riesce anche a far film non troppo simili fra loro: non accomunerei mai La grande bellezza, film che ho adorato sul grande schermo, conoscendo quel contesto romano, Loro, per me troppo spinto ma con un Servillo sempre eccezionale, E’ stata la mano di Dio. Il mio voto al film e a lui: 9. Tengo a precisare che, ben lontana dal conoscere le premiazioni finali, se avessi potuto scegliere a quale film conferire il Leone d’oro, avrei scelto questo. Felice, dunque, del Leone d’argento.
Film in concorso – Selezione ufficiale. Leone d’argento Gran Premio della Giuria a E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino; Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore emergente a Filippo Scotti nel film E’ stata la mano di Dio. Le candidature erano 8, fra cui: Leone d’oro, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio per la migliore sceneggiatura.
Regia/ Sceneggiatura: | Paolo Sorrentino |
Produzione: | The Apartment, Netflix |
Durata/ Lingua/ Anno: | 130’/ Italiano/ 2021 |
Paesi: | Italia |
Interpreti: | Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano, Enzo Decaro, Sofya Gershevich, Lino Musella |
Fotografia: | Daria D’Antonio |
Montaggio: | Cristiano Travaglioli |
Scenografia: | Carmine Guarino |
Costumi: | Mariano Tufano |
Trailer v.o. sottotitolato: https://www.youtube.com/watch?v=6o0sbv7s79U
F3a) Locandina di ‘E’ stata la mano di Dio’ del Premio Oscar Paolo Sorrentino
Nell’immagine F3a, la locandina del film ‘E’ stata la mano di Dio’ il film autobiografico di Sorrentino.
Fonte: https://static.rbcasting.com/e-stata-la-mano-di-dio-paolo-sorrentino-poster-2021-1-1.jpg
F3b) una scena di ‘E’ stata la mano di Dio’
Nella immagine F3b, un momento esilarante del film in cui tutti guardano Luisa Ranieri.
Fonte:https://static.labiennale.org/files/styles/full_screen_slide/public/cinema/2021/Schede_film/970×647/Venezia_78/sorrentino_e_stata_la_mano_di_dio.jpg?itok=Aj_7BYDN
Le recensioni su Venezia 78 proseguono con le prossime uscite de Il Settimanale.
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.
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