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A Venezia 81, John Lennon torna a riempire cuore e orecchie grazie allo splendido documentario di Kevin MacDonald e alla voce di un’inedita Yoko Ono

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Le telefonate mai diffuse fino ad ora, la ricostruzione dei fatti attraverso una lente diversa, quella di Yoko Ono, definita a lungo e vigliaccamente la “Jap w**re” per la sola “colpa” di essere stata l’amore dell’indimenticabile John Lennon, la intensa voce e le parole poetiche e profonde di un artista ancora vivo fra noi, nuove generazioni incluse: tutto questo nel riuscito prodotto del regista premio Oscar Kevin MacDonald, in memoria dell’ex leader dei Beatles e del suo concerto del 1972 al Madison Square Garden in “One to One: John & Yoko”. Voto: 9

F1) John Lennon e Yoko Ono

Nella figura F1 I due protagonisti del film “ONE TO ONE: JOHN & YOKO” di Macdonald (Venezia 81).
Fonte/credits: press material, 93768-ONE_TO_ONE_JOHN_YOKO-John_Lennon_and_Yoko_Ono (Biennale Venezia 81)

L’insostituibile John Lennon è ancora un artista che fa battere il cuore a chi c’era, a chi l’ha conosciuto post mortem, a chi è nato nel nuovo secolo. La sua universalità, le sue canzoni e il suo canto ci fanno sognare e volare e ci spingono dolcemente verso un solo credo: la pace. Lui faceva (e fa) tutto questo così: “Imagine all the people livin’ life in peace. (..) A brotherhood of man (..) Imagine all the people sharing all the world, you may say I’m a dreamer, but I’m not the only one. I hope someday you’ll join us and the world will live as one” (Imagine, J. Lennon)

100 minuti per sognare, dunque, per emozionarsi e per conoscere meglio Yoko Ono, che, forse, in “One to One: John & Yoko” diventa la vera protagonista della storia, pur sempre con un riguardo, un amore e una stima per il suo John che la fanno restare un passo indietro rispetto a lui. Per il resto, però, Yoko dice la sua e dà voce al suo vissuto, assolutamente non facile, accanto all’uomo considerato ai tempi fra i più potenti. La loro fu un’unione di principii e valori, di idee e concetti, di arte e professione e di infinito affetto e dedizione reciproca. Da questo profondo legame, distrutto vigliaccamente e violentemente nel lontano 1980, davanti alla loro casa, mentre rientravano assieme, è nato quasi 49 anni fa Sean Ono Lennon, che ha dato un importante contributo al docufilm e al reperimento di parte del materiale. La sua somiglianza con il padre è forte.  

F2) Sean Ono Lennon

Nella figura F2, il figlio di John Lennon e Yoko Ono, Sean.
Fonte: Licenze Creative Commons, web –https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a0/Sean_Lennon_and_The_Ghost_of_a_Saber_Tooth_Tiger_-_WeekEnd_des_Curiosit%C3%A9s_2015-3845_02.jpg

A dirigere questi 100 minuti di musica, verità e nostalgia per il tempo che fu (per tutti), lo scozzese Kevin MacDonald, insieme al montatore Sam Rice-Edwards. Macdonald ha scelto come titolo del suo lavoro quello del citato concerto d beneficienza, newyorkese, del quale ha dichiarato di avere bene impresso in memoria il ricordo e che si chiamava, per l’appunto, “One to One”. 52 anni fa John Lennon performò, con al suo fianco l’amatissima Ono, per i bambini con bisogni speciali, in quella che fu poi ricordata come l’unica esibizione a tutto palco dopo la fine dei Beatles. Ricordiamo che l’ultimo album della band fu “Let it be”.

Trama

F3) John Lennon


Nella figura F3, John Lennon in uno scatto in b/n.
Fonte: Licenze Creative Commons, web – https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/05/John_Lennon%2C_1974_%28cropped%29.jpg

Presentato fuori concorso all’81° Mostra del cinema di Venezia, il documentario di MacDonald ritrae la coppia Lennon, nella loro parte di vita comune e post-era dei Beatles, nella Grande Mela, rivelando il vero punto di vista di Yoko Ono, specie in risposta alla cattiveria popolare, gratuita, che, per anni, l’aveva duramente presa di mira e colpita. “Mi davano della poco di buono, poi della strega; mi dicevano che ero brutta – ma io ero bella – perché stavo con l’uomo più potente del momento”. Così commenta Yoko Ono nel film.

Erano gli anni Settanta e i due personaggi si erano trasferiti a vivere e lavorare a NYC. Ma nel 1972, la situazione storico-social-politica americana non era leggera. Questo li portò a dare voce al loro credo e ad esprimere molto chiaramente la loro posizione pacifista, in pubblico. 

Il materiale inedito raccolto nel documentario è vasto e vario. E’ anche in parte inedito, dunque molto interessante. Si pensi agli audio delle telefonate fra Lennon e Ono o che vedono protagonisti l’uno o l’altro, e ad alcune riprese homemade della coppia. Il figlio Sean ha, inoltre, remixato gli audio di alcuni loro concerti, meravigliosi. E poi ci sono i preziosi filmati restaurati. Innanzitutto, quelli in 16 mm proprio del bellissimo concerto “One to One”.

La produzione

F4) La produzione del film sul tappeto rosso al Lido

Nella figura F4, la produzione di “One to One: John & Yoko” a Venezia 81.
Fonte (press material)/ Credits: Credits_Andrea_Avezz___La_Biennale_di_Venezia_-_Foto_ASAC_95216-RED_CARPET_-_ONE_TO_ONE_JOHN_YOKO_ Film_Delegation_and_Alberto_Barbera__

A produrre il documentario, innanzitutto, la Mercury Studios, con Alice Webb presente al Lido; la Ceo ha dichiarato, in conferenza stampa, di sentirsi onorata di esser parte del team che ha portato questa storia all’attenzione del mondo con “One to one: John e Ono”. Il film è stato prodotto, inoltre, dalla Plan B/KM Films, una joint venture di Macdonald con la Plan B Productions di Brad Pitt.

 

Il regista

F5) Il regista Kevin MacDonald e il produttore Peter Worsley

Nella figura F5, il regista di “One to One: John & Yoko” con Worsley.
Fonte (press material)/ Credits: Credits_Giorgio_Zucchiatti_La_Biennale_di_Venezia_Foto_ASAC_94596-PHOTOCALL-ONE_TO_ONE_JOHN_AND_YOKO Peter_Worsley_and_Kevin_Macdonald__

“Costruito attorno al bellissimo filmato in 16mm dell’unico concerto completo che John tenne dopo aver lasciato i Beatles (digitalizzato e rimasterizzato con una qualità tale da renderlo irriconoscibile per quelli che ricordano la versione uscita in VHS negli anni Ottanta), spero – ha commentato MacDonald – che il film faccia conoscere al pubblico una versione più intima di John e Yoko, con una riflessione anche sui loro lati politicamente radicali e sperimentali”. (press material Venezia 81)

Kevin MacDonald ha vinto l’Oscar per Un giorno a settembre e regista di High & Low: John GallianoWhitney Houston – Stella senza cielo, La morte sospesa, L’ultimo re di Scozia.

Conclusione
La dedizione dei due protagonisti nel promuovere la pace fra gli uomini è un elemento forte che li ha contraddistinti e che emerge da questo documentario, toccando il cuore. Il loro credo, combattivo a parole e note musicali, nella non-violenza li ha portati ad azioni e dichiarazioni, talvolta, persino rischiose per loro, ma anche ad unirsi profondamente come coppia. Lennon, lo ricordiamo con enorme tristezza, venne freddato mentre rientrava a casa, zona Central Park, con la compagna. Sembra che le sue ultime parole siano state “I was shot..”. Davanti all’edificio newyorkese Dakota, è ancora oggi appesa una targa commemorativa.

F6) Il Dakota Building, dove abitavano John Lennon e Yoko Ono a NYC


Nella figura F6, il palazzo di fronte al quale fu ucciso John Lennon l’8 dicembre del 1980.
Fonte: Fonte: Licenze Creative Commons, web – https://live.staticflickr.com/5062/5603556142_624d337279_b.jpg

L’unica conclusione, dunque, è: va visto, perché è storia, è cultura, è arte, è musica. Dalla presentazione a Venezia 81, lo scorso 31 agosto, di “One to One: John & Yoko”, non è dato sapere al momento se e quando verrà trasmesso al cinema o sulle piattaforme. Voto: 9.

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.

Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com

 

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